E’ stato presentato a Roma il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura”. L’evento si terrà dal 1 al 10 Agosto in provincia di Cosenza. I temi trattati durante i vari incontri saranno: rivisitazione dei borghi abbandonati, turismo sostenibile e fuga dei cervelli
Presentato ieri alla Camera dei Deputati il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura” . Organizzato dall’Associazione Assud, l‘evento si svolgerà in Calabria a Paludi (CS) e comuni limitrofi dal 1 al 10 agosto 2018. Il Festival nasce nel 2016 come un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti territoriali per promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza: è un contributo e un tributo alla nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo. Tra i temi al centro del dibattito di questa III edizione, la rivitalizzazione dei piccoli borghi abbandonati, il turismo sostenibile, la fuga dei cervelli. “Quando parliamo di emigrazione pensiamo sempre ai nostri nonni – afferma Giuseppe Sommario, ricercatore Università Cattolica di Milano e direttore artistico del Festival – con la valigia di cartone. L’emigrazione oggi non è finita, continua ma con altre modalità”. La Fondazione Migrantes nel 2015-2016 ha rilevato che sono partiti più italiani di quanti immigrati siano arrivati nella penisola e che persino le seconde generazioni di questi ultimi hanno cominciato ad andare via. La sorpresa per il repentino rovesciamento di un trend che sembrava assodato dagli anni 1980, cioè per il saldo migratorio tornato negativo dopo decenni di forte immigrazione, è stata raddoppiata da quella per l’altissimo costo sociale ed economico. La popolazione italiana invecchia irrimediabilmente, sta perdendo i suoi giovani e non acquisisce quelli di altri paesi. Inoltre, vede allontanarsi una parte dei propri laureati, formati a caro prezzo. “Siamo voluti partire da Paludi, mio paese d’origine e primo per tasso di spopolamento in Calabria per iniziare ad indagare il fenomeno delle migrazioni contemporanee, tentando di ricostruire le ferite che si creano tra chi lascia l’Italia, e in fondo non la lascia mai, e chi resta nel paese d’origine, e talvolta lo disdegna”. “Il termine Spartenze – ha aggiunto – va letto nel senso di partenza ma anche di “spartenza”, ovvero condivisione”. Presenti alla conferenza stampa il consigliere Armandino D’Egidio della Regione Molise, terra anch’essa nota per il forte tasso di abbandono dei borghi per fenomeni emigratori, e l’on. Angela Schirò, che ha portato la sua testimonianza di figlia di emigranti italiani (papà siciliano e mamma calabrese), nata e cresciuta in Germania e oggi ritornata in patria in rappresentanza degli italiani all’estero. Commenta così l’iniziativa l’on. Antonio Viscomi: “ripercorrere e raccontare la storia e le storie dei migranti sono un’occasione ulteriore per favorire la riscoperta della nostra identità, un’occasione per fare comunità e dare una visione di futuro e di rilancio della nostra regione”. Tra le novità di quest’anno il Calabria in Campus, un’iniziativa di “volontariato attivo” che coinvolgerà un gruppo di giovani provenienti da diverse realtà italiane e straniere nell’impegno di imparare a raccontare un piccolo borgo, in collaborazione con la Fondazione Antonino Scopelliti, e il I raduno dei Ricercatori calabresi nel mondo che vedrà confrontarsi ricercatori, professori, formatori italiani che hanno lasciato la Calabria e talvolta l’Italia per perseguire (e proseguire) all’estero la passione e l’amore per lo studio e la ricerca.
di Andrea De Marco
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