Ancora colpi di scena nella quarta lezione del corso di Genealogia a Bojano dove i corsisti sono i veri protagonisti: dalle risposte ai quiz di genealogia, alla lettura degli atti in latino fino alla risoluzione dell’indizio del genealogista misterioso. Nella prossima lezione tutti a Civita di Bojano per visitare l’Archivio Parrocchiale di San Giovanni
Colpo di scena a Bojano: la riderca genealogia su Francesco Amatuzio si interfaccia con l’inventore del liquore Biferno! Ma andiamo per gradi. La prima parte della quarta lezione del corso di Genealogia UMDI organizzato da Centro Studi Agorà, dal quotidaino internaziaonle Un Mondo d’Italiani, Ippocrates, Aitef e Servizio Civile Nazionale nell’ambito del Molise Noblesse Festival, è stata dedicata alla correzione dei quiz genealogici che vengono assegnati giornalmente dal docente Dott. Domenico Carriero ai corsisti all’interno del gruppo Facebook “Corso Genealogia a Bojano”. Al termine della correzione i primi tre sono stati premiati: la bravissima Valentina Lancellotta al primo posto, la direttrice di Un Mondo d’Italiani Mina Cappussi al secondo, e la sempre premiata Lorenza De Carlo. Sono state successivamente premiate le migliori fotografie relative al concorso settimanale “Le più antiche foto di militari in casa”. Al secondo posto si è classificato l’attentissimo Francesco Romano che aveva postato nello stesso gruppo Facebook una foto autografa di suo nonno materno, Nicola Dell’Omo all’età di 22 anni, una delle sue tante foto spedite alla sua fidanzata, ora nonna di Francesco. Come lui stesso ha indicato a corredo della foto: Alla data del 14.12.1941 erano ancora fidanzati, si sposarono nell’ottobre del 1942. Venne mandato in Albania precisamente a Tirana nella Direzione di commissariato”. Vincitrice del concorso è stata la foto postata da Clorinda Nardella, premiata per l’occasione assieme al fratello Giuseppe. La foto, datata 1918, viene così descritta nel post dalla vincitrice: “Il mio bisnonno, il sergente Nicola Malatesta, in una foto inviata alla moglie il 28 novembre 1918 dal campo di prigionia di Singmundsherberg in Austria. Abbiamo testimonianza poichè mia nonna ha conservato le lettere dal fronte dove lui stesso allegava le foto in ricordo della prigionia, scrivendo che i pacchi della Croce Rossa non arrivavano specificando di aver bisogno di pane, riso, patate e ogni genere di altri viveri. Vi allego le lettere anche se mia madre non vuole che le tocchi in quanto fragili”.
LA RICERCA DEGLI ATTI PARROCCHIALI
Si è passati poi al tema della lezione, ossia la ricerca degli atti parrocchiali, spaziando dalla loro lettura alla loro contestualizzazione. E qui l’aula si è trasformata in uno spaccato d’altri tempi, con docente e discenti impegnati in una improbabile discussione in latino. Il corso base di Genealogia si è trasformato in un corso di latino sui generis, ma non solo, un invito ad avvicinarsi alla lingua che fa parte del nostro passato, del nostro Dna. Ai corsisti sono stati esposti i rudimenti del latino, perché in quella lingua venivano vergati, ovviamente a mano, i primi atti parrocchiali post Concilio di Trento del 1563 (quello durato 18 anni e tre Papi!). Non contento, il dr. Carriero ha distribuito fotocopie di atti di battesimo del 1600, e ha “preteso” di leggerli con i corsisti. Quella che sembrava un’impresa impossibile, si è trasformato in un esercizio utile e divertente, che ha coinvolto tutti, ma proprio tutti, nella lettura dei documenti, e soprattutto nella interpretazione delle numerose abbreviazioni. Ad esempio “als” (alias) che precedeva quello che oggi diremmo il soprannome con il quale la persona era appellata e conosciuta nel contesto sociale in cui viveva; l’abbreviazione U.I.D. (utriusque iuris doctor) che denotava l’essere laureato sia nel diritto civile che in quello canonico; quondam, che sta per fu e che si usava abbreviato per indicare la discendenza da una persona che era defunta: Marcus del fu Giovanni; e poi i2, 9mbre, Xbre, eode die, D., Als, bsf, il suscepit, Pd, Mag, f.l et n., la mal’ablata ecc…
L’ultima parte è stata dedicata agli indizi del genealogista misterioso: al termine della precedente lezione il genealogista misterioso aveva rivelato un indizio importante “SE VORRETE ARRIVARE A ME DOVRETE TROVAR, GUARDANDO IN ALTO, L’ANTICO SAPOR CHE, ALL’INCROCIO COL VIALE DEL TELEGRAFISTA, NEL VII EF EBBE LUCE”. Occorreva quindi cercare un luogo in Bojano, e questo luogo si sarebbe trovato quindi ad un incrocio di Via Marconi, sì ma con quale via? E come era legato questo indizio con Francesco Amatuzio? I corsisti si sono subito messi alla ricerca inviando al Docente i loro selfie davanti al luogo che ricordasse “l’antico sapor”, ossia la distilleria della famiglia Terriaca, produttrice dei liquori Biferno e Matese, presente proprio all’incrocio con Corso Francesco Amatuzio, di rimpetto alle scuole costruite nel 1927 grazie alle elargizioni dello stesso Amatuzio, e fondata nel 1929 (VII anno dell’era fascista, proprio in concomitanza con i patti lateranensi che venivano firmati a Roma). Una storica eccellenza bojanese che terminò negli anni ’70 la sua attività. Questa impresa commerciale ha coinvolto quattro generazioni della famiglia Terriaca, nascendo intorno al 1848 a Cameli (dal 1896 rinominata Sant’Elena Sannita) da Raffaele Terriaca, distillatore attento e perito che impiegava le erbe del matese e antiche ricette; l’azienda fu poi ampliata e notevolmente accresciuta dal giovane e intraprendente figlio Giuseppe. I corsisti Marco Marzilli, Santina Gioia, Martina Colacci sono stati i primi ad individuare il luogo e a farsi lì una foto ma Giuseppe Minotti e Andrea Girardi sono andati oltre andando a fotografarsi assieme a Grazia De Gregorio, discendente diretta di Giuseppe Terriaca, suo bisnonno. E la sorpresa finale c’è stata quando il docente Carriero ha rivelato il nuovo indizio del genealogista misterioso, legato proprio alla discendente dei Terriaca: “SE VORRETE ARRIVARE A ME DOVRETE ANAGRAMMAR IL NOME E COGNOME DELLA ROSSA DISCENDENTE DELL’ANTICO SAPOR”. I corsisti si stanno cimentando quindi nell’anagrammare il nome GRAZIA DE GREGORIO per capire i prossimi passi.
Venerdì 15 giugno i corsisti faranno visita all’Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni, a Civita di Bojano, grazie alla cortese disponibilità di Don Alessandro. San Giovanni fu la Chiesa nella quale alcuni antenati dell’Amatuzio ricevettero dei sacramenti: ad esempio i suoi genitori, Amatuzio Battista Libero Virgilio e Gentile Maria Filomena, li si sposarono il 16.2.1865; e sempre a San Giovanni la stessa Gentile fu battezzata il 31.10.1840. Ed anche a Civita c’è da aspettarsi che non mancheranno le sorprese e gli indizi per arrivare alla busta nera. Ed il mistero a Bojano aumenta.
di Domenico Carriero
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