Solidarietà alla donna di Montenero di Bisaccia (Campobasso) e ai suoi figli, da parte della Rete Regionale Antiviolenza coordinata dalla Consigliera di Parità Regionale del Molise, Giuditta Lembo. “Un atto di grande responsabilità e coraggio – scrive la Lembo – di una mamma che ha deciso di denunciare diciassette anni di violenze, un gesto d’amore verso i propri figli e di riscatto di dignità verso se stessa. Questo gesto deve essere di esempio a quante vivono in doloroso silenzio situazioni del genere. E’ a loro che la Rete rivolge l’appello di denunciare, riscattare la propria dignità e il diritto dei loro cari soprattutto se minori di vivere serenamente la propria vita e la propria infanzia.
Uscire dall’inferno si può e questo caso ne è la prova. Aspettare e sperare che la persona violenta cambi si rivela spesso un desiderio disatteso e in molti casi lo stesso passare del tempo può essere pericoloso o come avvenuto in passato, avere risvolti irreversibili.
Allora perché mettere a repentaglio addirittura la vita: la vita è un dono sacro che va tutelato ed ognuno di noi deve impegnarsi alla sua salvaguardia e soprattutto a quella dei bambini che spesso sono vittime passive, inconsapevoli, indifesi ed innocenti nei confronti di atti così deplorevoli e sui quali l’atto violento produce conseguenze devastanti in quanto la violenza si trasmette e si apprende.
Come possiamo guardarli negli occhi pieni di paura e spaventati senza far nulla?
La Rete Antiviolenza invita alla denuncia, a rivolgersi alle Forze dell’Ordine, oggi esiste sul territorio una concreta collaborazione in Rete che sfrutta sinergie e non si è più soli/e.
Date più fiducia a chi si sta impegnando affinché non ci siano situazioni che come quella denunciata si protraggono per diciassette anni. Aiutateci anche voi! Basta violenza! Mai più violenza! E’ un grido che dobbiamo sollevare insieme, vittime e non, nella speranza che la giustizia là dove tali situazioni siano accertate applichi pene esemplari e significative senza trascurare, là dove possibile, di affiancare alla pena interventi di recupero e riabilitazione del responsabile di tali atti violenti”.
La consigliera di Parità del Molise sta portando avanti un progetto ambizioso per contrastare la violenza familiare, purtroppo ancora troppo diffusa e perpetrata nell’ombra, contro donne e bambini.
di Mina Cappussi
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