Reddito emergenza Italiani: progettati interventi di integrazione nel mondo del lavoro e di sostegno per tutti coloro che hanno perso il lavoro e sono costretti a rientrare in Italia
Reddito emergenza Italiani all’estero. L’organismo di rappresentanza delle comunità italiane all’estero, CGIE, sono organismi che si interessano della comunità all’estero. Tra i principali compiti dell’organizzazione, c’è l’agevolazione delle condizioni di vita delle comunità italiane che si trovano all’estero, dei loro singoli componenti e il reinserimento in attività produttive ed altre esigenze di coloro che decidono o sono costretti a rimpatriare. Da qui gli interventi profusi dal CGIE per l’inserimento nel Decreto legge Cura Italia, convertito in legge per l’assistenza alla Comunità italiana all’estero stanziali e temporaneamente fuori dai confini nazionali. Non sono pochi gli Italiani che hanno perso il lavoro a causa dei licenziamenti o chiusure di imprese, dovute alla diffusione globale dell’epidemia da Coronavirus. Le conseguenze scaturite dalle nuove condizioni sociali in cui si trovano i nostri connazionali hanno determinato scelte urgenti e impegnative per poterli assistere.
Reddito emergenza Italiani all’estero: prospettati interventi integrazioni
La CGIE, in questa profonda e globale emergenza sanitaria, sociale ed economica, ha preservato al Ministero per il Mezzogiorno e per la coesione territoriale, diretto dal Ministro Giuseppe Provenzano, una documentazione analitica. Tale documentazione si basa sulle condizioni sociali della nostra comunità all’estero. Vengono prospettati interventi di integrazione nel mondo del lavoro e di sostegno per coloro che hanno perso il lavoro e sono costretti a rientrare in Italia. L’attuale scenario richiede interventi immediati e strumenti diversi di carattere universalistico per tutti quelli che non godono degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese a causa della mancanza di accordi internazionali e normative comunitarie.
Gli emigrati della nuova emigrazione impegnati nel terziario spesso con contratti atipici, precari e con poche o senza tutele, che saranno costretti a rientrare definitivamente in Italia, trasferendo la residenza entro il 30 giugno.
Reddito a chi rientra entro il 30 Giugno
Il CGIE ringrazia il Governo per il coinvolgimento nella fase preparatoria alla stesura del Decreto Legge Rilancio, per la parte che riguarda l’accesso al Reddito di Emergenza estendendolo anche gli italiani all’estero che hanno perso il lavoro. Grazie alla CGIE, sono maturati i presupposti per una continua e duratura collaborazione.
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