Quel triste giorno che riscrisse la storia degli U.S.A. e del mondo intero, aprendo l’epoca del terrorismo e degli attentati. Quindici anni dopo anche l’Europa porta le sue ferite. Cronistoria dettagliata dell’11 settembre, start point dell’epoca del terrorismo globale.
Giorno del terrore, primo dei tanti che in questi anni hanno solcato il volto del mondo, rendendolo, purtroppo, sempre più preparato psicologicamente alla logica del “dovunque a qualsiasi ora”. Come se i fatti si stessero svolgendo in questo momento l’international daily magazine UNMONDODITALIANI riporta gli avvenimenti salienti minuto per minuto per ripercorrere la tragedia che ci ha catapultato in una nuova fase storica, fatta di paura e di incertezze. Un mondo dove ancora il terrorismo islamico semina il panico nei luoghi nevralgici della cultura occidentale, prima con la firma di BIN LADEN (quindici anni fa), oggi con il Califfato Islamico di Abu Bakr AL-BAGHDADI, fondatore dell’Isis, Islamic State of Iraq and Siria. Quindici anni fa si piangevano 2974 persone circa, tralasciando i soccorritori che persero la vita durante i crolli; oggi si piangono i morti di Francia, tra Charlie Hebdo, Parigi e Nizza, di Belgio, a Bruxelles, e di Germania, a Monaco, per quanto riguarda l’Europa; Boston, negli U.S.A.; in Siria e nei paesi coinvolti da questa guerra scellerata avviata dallo Stato Islamico, si piange ogni giorno. Qui i terroristi attaccano, prendendo di mira ospedali, scuole, punti d’incontro e poi attendono i soccorsi per attaccare di nuovo, scongiurando ogni speranza di salvezza dei civili. I potenti occidentali non sembrano essersi schierati in modo concreto, tranne nel caso della Russia di PUTIN che ha operato con grande successo per la liberazione di Palmira, antica città romana in Siria, che ha pagato anche con la morte dell’archeologo Khaled AL-ASAAD, impiccato ed esposto davanti al museo della città. Oggi le città minacciate sono tantissime: in Italia, Roma rappresenta l’obiettivo primario, con Città del Vaticano, simbolo del cristianesimo, e quindi patria degli infedeli nell’ottica della Jihad: la rivista Isis Dabiq spesso in copertina riporta l’immagine del Colosseo avvolto dalle fiamme della guerra santa; Londra, grande metropoli, stendardo della cultura sociale e commerciale di matrice occidentale; Washington, altro punto importante oltre oceano. La paura è quella di non sentirsi al sicuro in nessun luogo del mondo, con la strategia tutta di Daesh di creare contrasto e diffidenza tra diverse etnie e culture, la xenofobia del ventunesimo secolo.
Tutto questo ha avuto inizio quel giorno, quando il terrorismo islamico allora nasceva, con Osama BIN LADEN, i primi attacchi suicidi e i primi kamikaze, oggi triste simbolo della tragedia della sera del 13 novembre 2015 a Parigi, durante la quale hanno perso la vita più di trecento persone. L’undici settembre 2001, tra cose non dette, grandi retroscena, archivi top secret, e azioni ingiustificate, vede il mondo occidentale mostrarsi tragicamente indifeso, con tutte le sue debolezze, con le ormai solite falle nei servizi di difesa e sicurezza e i grandi errori dei servizi segreti nazionali e internazionali. Un evento della stessa entità ha colpito lo Yemen lo scorso 29 agosto.
Ma ritorniamo a quel giorno di quindici anni fa. Immaginiamo di poter prendere la DeLorean del Dottor Emmet BROWN di “Ritorno al Futuro” e teletrasportiamoci a New York nella data dell’11 settembre 2001, qualche minuto prima delle 8.40. La mattinata sembra una come le altre: si va a lavoro presto nella città che non dorme mai, nella grande mela. La normalità viene spezzata alle 8.45, quando un Boeing 767della United Airlines si schianta su una delle Torri Gemelle di New York. Qualche minuto dopo un secondo aereo colpisce la torre sud, mentre un terzo aereo si schianta sul Pentagono, la sede del Dipartimento della Difesa a Washington (avvenimento che quindici anni dopo non è stato ancora confermato). Infine, un quarto aereo, con 45 passeggeri a bordo, precipita in Pennsylvania, nelle vicinanze di Pittsburg. È l’inizio del giorno più lungo e doloroso della storia degli Stati Uniti d’America, subito paragonato a Pearl Harbour. L’America non era mai stata colpita così duramente al proprio interno da un attacco di questo genere.
Diretta minuto per minuto.
8.45 Un aereo di linea si schianta contro una delle due Twin Towers del World Trade Center a New York.
9.05 Secondo impatto: un secondo velivolo si abbatte contro l’altra torre del World Trade Center.
9.18 Il Presidente George W. BUSH cancella l’impegni della mattinata.
9.20 Giunge la notizia che l’FBI era stato messo in allerta per il possibile dirottamento di un aereo poco prima del duplice impatto.
9.28 Fonti del Governo parlano di un attentato terroristico.
9.30 Evacuata la Borsa del Nymex e il New York Mercantile Exchange.
9.32 Wall Street rivista l’apertura delle contrattazioni.
9.33 Uno dei due aerei era un Boeing 767 dell’America Airlines dirottato a Boston.
9.35 Evacuata anche Wall Street.
9.36 Primo bilancio delle vittime: si parla di 6 morti e un migliaio di feriti.
9.40 La polizia avverte che un terzo aereo potrebbe avvicinarsi alle due torri.
9.42 Rivendicazione: la tv Abu Dahbi attribuisce l’attentato al Fronte Democratico per la liberazione della Palestina.
9.45 Evacuata la Casa Bianca. Colpito il Pentagono: un aereo precipita sull’eliporto, causando il crollo di un’ala dell’edificio, che s’incendia.
9.47 Evacuato il Dipartimento del Tesoro e edifici circostanti.
9.48 Incendio sul Mall di Washington, di fronte alla Casa Bianca. Wall Street annullata l’apertura.
9.49 Evacuati il Congresso e il Ministero del Tesoro a Washington.
9.53 Incendio al Dipartimento alla Difesa che viene evacuato.
9.53 La Federal Aviation Administration chiude tutti gli aeroporti U.S.A.
10.00 Nuova enorme esplosione su una delle Torri Gemelle del World Trade Center. Il personale O.N.U. scende per precauzione nei sottosuoli.
10.03 Il Fronte Democratico per la liberazione della Palestina (FDLP) smentisce di essere responsabile degli attentati. Evacuazione del grattacielo Sears a Chicago.
10.07 Crolla il grattacielo colpito per primo.
10.08 Il Segretario di Stato Collin POWELL lascia il Perù dove si trova per l’Assemblea Generale dell’Osa e rientra negli U.S.A.
10.11 La rete tv NYI informa che il secondo aereo che ha colpito World Trade Center è stato dirottato dall’aeroporto di Boston ed era della United Airlines.
10.20 Evacuato anche il Palazzo di Vetro, sede dell’O.N.U.
10.27 Tutti i voli degli U.S.A. sono dirottati sul Canada.
10.28 Crolla anche la seconda torre del W.T.C.
10.28 Incendio davanti al Dipartimento di Stato a Washington: corre voce che sia stata un’autobomba.
11.34 Reso noto il numero dei passeggeri dei due jet dirottati in totale, 156 persone erano a bordo.
11.36 Un funzionario del Dipartimento di Stato smentisce che un’autobomba sia esplosa davanti alla sede del Ministero.
12.26 Terzo crollo: un palazzo vicino al World Trade Center.
12.39 Sono migliaia tra morti e feriti. Emergenza sangue negli ospedali.
Oggi, giorno di commemorazione, al World Trade Center il silenzio che si sente è più forte di qualsiasi rumore. È impossibile dimenticare tutte quelle vite spezzate, perno di famiglie distrutte, che difficilmente dopo quindici anni sono tornate alla normalità, rivolgendo sempre lo sguardo al cielo per trovare il conforto di padri, madri, fratelli, sorelle, figli, figlie, parenti, amici e amiche, scomparsi tristemente nei crolli e nelle esplosioni di quella mattinata newyorkese. Nonostante oggi la paura e il terrore sconvolgano ancora il mondo, in questi momenti c’è bisogno di fermarsi e stringersi intorno a chi ha vissuto in prima persona questo flagello dell’epoca moderna.
di Adriana Niro
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