Musei vuoti nel post lockdown. Il Forum dell’arte contemporanea italiana lancia un grido di allarme, si troveranno rapidamente forme per sostenere il lavoro artistico e culturale, gli artisti, i curatori, i musei, le gallerie e tutti i soggetti del comparto, un’intera sfera di saperi e di creatività andrà perduta e nulla resterà a lasciare i segni del nostro tempo nella storia futura
Musei vuoti nel post lockdown. Che ne sarà dei nostri beni culturali quando usciremo da casa? Sarà andato tutto in rovina? Anzi, peggio: se trovassimo ancora tutto in piedi – i teatri, i musei, le gallerie, le biblioteche – ma tutto inesorabilmente vuoto? Se non ci fosse nessun affresco nelle chiese, nessun quadro alle pareti dei musei, se i teatri e i cinema fossero aperti ma silenti, se gli scaffali delle biblioteche e delle librerie fossero inesorabilmente sgombri? Questo è quello che potrebbe accadere non in un film, ma nella realtà, se l’arte e la cultura non entreranno rapidamente nell’agenda politica tanto quanto la sanità, il lavoro nelle fabbriche, le infrastrutture, la scuola, l’economia con la E maiuscola. Il Forum dell’arte contemporanea italiana, movimento fluido e aperto nato nel 2015 che negli anni ha coinvolto migliaia di addetti ai lavori italiani, per cercare strategie di miglioramento del sistema dell’arte, lancia un grido di allarme. Se non si troveranno rapidamente forme per sostenere il lavoro artistico e culturale, gli artisti, i curatori, i musei, le gallerie e tutti i soggetti del comparto, un’intera sfera di saperi e di creatività andrà perduta e nulla resterà a lasciare i segni del nostro tempo nella storia futura.
Musei vuoti nel post lockdown. Musei, Comitati di Intermittenti, artisti e curatori lanciano appelli e proposte
Il Forum segue con attenzione la costellazione di proposte e di appelli che in questi giorni vengono lanciati da gruppi, da organizzazioni e da singoli – dagli Assessorati alla Cultura a Federculture, dalle Fondazioni all’Associazione delle Gallerie, dai Musei ai Comitati di Intermittenti, fino alle molteplici voci di artisti e curatori. Pronto a collaborare per fronteggiare la situazione contingente, per trovare forme di supporto economico per tutti gli operatori, molti dei quali non garantiti nemmeno da ordini professionali, il Forum sta lavorando per affrontare non solo i problemi contingenti, ma per sviluppare una visione prospettica, perché questa grande sfida che i tempi ci costringono ad affrontare possa diventare un’occasione per ristrutturare un sistema che, indipendentemente dalla situazione contingente, necessita di una profonda revisione. È chiaro a tutti che i sistemi sociali saranno drasticamente, e forse irreversibilmente, influenzati dal passaggio di questi mesi, ed è quanto mai necessario riposizionare la capacità trasformativa dell’arte al centro di questa evoluzione.
Musei vuoti nel post lockdown: task force anche per il mondo della produzione culturale?
Mantenendo salda l’autonomia dell’arte e della sua dimensione estetica è indispensabile essere interlocutori attivi nell’elaborazione degli scenari del domani. Anche per questo auspichiamo che la task force che sta affiancando il Governo in questi giorni includa professionisti dal mondo della produzione culturale, non solo per un principio di rappresentanza ma anche per l’importanza della visione che l’arte (le arti visive, il teatro, la danza, la musica, il cinema) da sempre apporta al mondo, sul piano concreto non meno che su quello ideale. Nei mesi precedenti il lockdown era in corso di preparazione un appuntamento del Forum, previsto a Roma in ottobre, sostenuto dal Palazzo delle Esposizioni, che con buone probabilità dovrà essere rimandato. Per affrontare l’urgenza del momento il Comitato di coordinamento ha deciso di avviare da subito un Forum online, una “chiamata alle arti” che anticipi temi e mozioni che troveranno poi un momento di presentazione fisica nell’appuntamento romano.
Via al Forum online sostenuto da Palaexpo
Il Forum online prenderà il via nelle prossime settimane, cercando un confronto trasversale che metta in campo le energie e le proposte di tutto il sistema dell’arte unito nell’urgenza di un progetto rifondativo. Il Forum dell’arte contemporanea italiana è una organizzazione informale, nata a Prato nel 2015, dove in 40 tavoli sono stati discussi i principali temi relativi al sistema dell’arte italiana, tra cui la creazione di un Art Council di supporto alla produzione degli artisti che dopo poco è diventato realtà per opera del Ministero della Cultura. Nel corso del tempo, attraverso consultazioni permanenti tra i propri membri e appuntamenti successivi svolti in diverse città italiane tra cui Genova, Torino e Bologna, coinvolgendo complessivamente migliaia di addetti ai lavori, ha predisposto proposte per la quasi totalità delle problematiche inerenti il sistema delle arti visive: l’educazione, la produzione, la promozione, la fiscalità, ecc. L’attuale board di coordinamento, costituito da Lorenzo Balbi, Diego Bergamaschi, Eva Frapiccini, Pietro Gaglianò, Ilaria Lupo, Maria Giovanna Mancini, Elena Magini, Stefano W. Pasquini, Silvia Simoncelli a causa della situazione urgente si è allargato chiamando a collaborare i membri dei board passati: Ilaria Bonacossa, Fabio Cavallucci, Antonella Crippa, Anna Daneri, Cesare Pietroiusti, Pier Luigi Sacco, Chiara Vecchiarelli.
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