Presentata la proposta del Gruppo Sagem per l’affitto della Gam. Il presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura è ottimista: “l’offerta è motivo di profonda soddisfazione perché si presenta come un fatto certo per i lavoratori.”
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Aperta ieri in Tribunale a Campobasso la busta contenente l’unica offerta per l’affitto della Gam, filiera avicola molisana. A presentare la proposta è stata la cooperativa Sagem di Roseto degli Abruzzi, offrendo circa 400mila euro per il fitto e 4 milioni di euro per l’acquisto. I particolari sono stati resi noti in presenza del giudice delegato Michele Russo, del manager Danilo Iannascoli e dei responsabili delle procedure interessate .“Abbiamo un’offerta importante e vogliamo far ripartire la filiera avicola in Molise” – avrebbe affermato Iannascoli – “si tratta di un’opportunità molto importante e va studiata con attenzione. Adesso puntiamo sul primo lotto perché è quello che ci interessa per partire.”
Questi ultimi, al fine di ripristinare l’attività dell’azienda, intendono affittare con il bando i rami aziendali e i beni, che si trovano nell’area di Bojano, divisi in due lotti, per una durata di quattro anni, acquisendo, contestualmente, “il formale impegno irrevocabile a partecipare alla futura gara per la cessione dei beni al raggiungimento del prezzo indicato nell’offerta, nonché il formale impegno alla messa in sicurezza dei suddetti”. La quota di affitto stabilita dal bando per il primo lotto era di 284mila euro l’anno, ma i responsabili della procedura si pronunceranno sull’offerta entro un mese. Nei giorni scorsi proprio la Sagem, attraverso la sua controllata Dasco, ha acquistato il marchio Arena.
Il presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, ha espresso la sua soddisfazione in una nota stampa: “Il passo avanti per la filiera avicola molisana è stato fatto. L’offerta che il Gruppo Sagem ha presentato al bando del Tribunale di Campobasso è motivo di profonda soddisfazione perché si presenta come fatto certo per i lavoratori di Gam, per le tante famiglie coinvolte e da lunghi mesi di attesa.” Franco Spina, Cgil, non si sbilancia troppo. In gioco c’è il futuro dello stabilimento e dei lavoratori dell’azienda di Bojano, che vivono con la cassa integrazione. Ora, la Regione ha richiesto un tavolo per capire come si procederà alla collocazione del personale.