Almeno 13 morti al largo della Libia e arrivi in aumento del 23,8 per cento sul 2016
Superlavoro in mare, nei giorni di Pasqua, per chi recupera migranti sui gommoni. Secondo dati del ministero dell’Interno, sono stati salvati e portati in Italia in 8500 (2.000 venerdì, 4.500 sabato, 2.000 domenica). Recuperate anche 13 salme dal naufragio di due gommoni al largo della Libia. E chissà quanti sono quelli scomparsi tra le onde. Sono quindi da aggiornare le statistiche: gli ultimi dati del Viminale, alla data del 12 aprile, dicono che sono 26.989 i migranti sbarcati, con un incremento del 23,80 per cento rispetto al 2016.
Complice un mare particolarmente piatto, per tre giorni gli scafisti libici hanno fatto mettere in acqua ogni tipo di natante. E le flotte che sono al lavoro nel Mediterraneo sono state impegnate allo spasimo.
L’agenzia europea Frontex ha recuperato 1400 persone in tredici distinte operazioni di salvataggio. I suoi vascelli sono quelli dell’operazione europea Triton: 600 li hanno sbarcati sabato, altri 816 li trasporta la barca norvegese Siem Pilot, attesa oggi a Cagliari.
Altre centinaia li hanno salvati la Guardia costiera italiana e le navi militari. Erano le 10 del mattino di ieri quando a Porto Empedocle (Agrigento) terminavano le operazioni di sbarco dei 447 migranti tratti in salvo dalla nave «Chimera» della Marina Militare.
La parte del leone, però, l’ha fatta il naviglio dell’internazionale della solidarietà. Le navi umanitarie di Ong spagnole, tedesche, britanniche e francesi hanno lanciato appelli disperati fin dalla notte di sabato. Circa mille sono giunti a Messina a bordo della nave umanitaria «Panther». Altri 1100 sono sbarcati a Catania con la nave tedesca Tender A513 Rhein.
L’impennata di sbarchi riaccende la polemica. «È ormai chiaro – dice Matteo Salvini, Lega – che l’immigrazione clandestina è organizzata e finanziata. Per questo motivo abbiamo deciso di denunciare il presidente del Consiglio, i ministri e i comandanti della Marina e della Guardia Costiera per favoreggiamento». Gli fa eco Maurizio Gasparri, Forza Italia: «Altre migliaia di persone che non ne hanno diritto, tramite la sperimentata filiera trafficanti-Ong-Guardia costiera-Viminale, approdano in Italia. Una catastrofe firmata Pd». E Paolo Romani, capogruppo FI: «L’indagine conoscitiva offra una soluzione per interrompere il meccanismo infernale, avviato inconsapevolmente dalle Ong, di incentivazione del traffico di esseri umani».