Una Porzione dell’ex Casa Comunale di Torella del Sannio all’asta: 40.000 euro il prezzo base per soli 2 mq. Al momento lo spazio è occupato dall’antenna Tim, azienda che minaccia la dismissione dell’impianto
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Alienazione di una porzione di fabbricato dell’ex Casa Comunale, di questo si è discusso a Torella del Sannio durante il Consiglio Comunale. L’edificio, situato in piazza Regina Margherita, a ridosso del Castello medievale e della Chiesa Madre. Una decisione contestata dal gruppo di minoranza “Torella nel Cuore”, composto da Mauro Di Placido, Enrico Di Placido e Gianni Meffe che non comprende come, al posto di spostare l’antenna già presente sul fabbricato, che ricade in un borgo che merita di essere valorizzato con i fatti e non solo a parole, l’amministrazione comunale possa decidere di mettere all’asta gli spazi che ospitano l’antenna della TIM e la relativa apparecchiatura. Una scelta – secondo i consiglieri di Minoranza – che non giova assolutamente ai cittadini torellesi. Il prezzo a base d’asta per la vendita dello sub. 4 dell’immobile è di 40.000 euro, ma chi pagherebbe una cifra del genere per soli 2 (due) mq di un pianerottolo a Torella del Sannio, il cui valore è individuato in appena 685,92? Nella relazione del Tecnico Comunale, allegata alla bozza di deliberazione consiliare, si legge che tra i motivi che dovrebbe portare ad una monetizzazione con atto di vendita ci sono il fatto che la TIM ha chiesto di ridurre il canone di affitto (che attualmente è di 5.500 € annui), che la stessa ha minacciato le dismissione degli impianti e che l’immobile risulta essere fatiscente, situazione che comporterebbe future spese di manutenzione. Considerando che le spese di manutenzione vengono ripartite in base ai metri quadrati posseduti dell’immobile e trattandosi di soli 2(due) ma la cifra di cui si “liberebbe” il Comune è minima, quantificata nella stessa relazione in 165 euro/mq, per un totale di 330 euro. Il passaggio interessante della relazione è quello che individua in 38.500 euro la restante quota da riscuotere dalla TIM S.p.A, per il contratto di locazione che scade il 31 marzo 2024. Nella relazione infatti si afferma che “il prezzo stimato di 342,96 €/mq non è applicabile alla porzione dell’immobile individuato al locale catasto …. in quanto ivi è installata una antenna per telecomunicazione della TIM S.p.A. Il valore di questa porzione di immobile va calcolata considerando il contratto di locazione in essere con la predetta società”. Ma, se la TIM S.p.A. può recedere dal contratto, come dichiarato tra le motivazioni addotte per supportare l’alienazione dello spazio, chi potrebbe essere interessato ad un’asta che parte da 40.000 euro per 2 mq di un pianerottolo a Torella del Sannio? È opportuno credere che una simile vendita possa interessare soltanto chi si occupa di fornire servizi connessi alla telefonia mobile oppure qualche privato che abbia la certezza di recuperare un investimento così elevato? Una volta venduto lo spazio chi lo acquisterà come si comporterà? Verrà mantenuto la stessa antenna? Ne aggiungeranno altre? L’antenna attuale sarà sostituita con una più potente? Sono queste le domande che si pongono i cittadini e che meritavano un incontro pubblico prima di adottare simili decisioni. Purtroppo anche questa volta ai torellesi viene tolta la possibilità di dire la loro. Quel che è certo è che esiste un interesse nel settore, lo dimostra la corrispondenza tra il Comune di Torella ed un’azienda privata che, per conto di INWIT S.p.A. (società del Gruppo Telecom Italia che è subentrata a Telecom Italia S.p.A nella gestione delle infrastrutture delle stazioni radio base per la diffusione del servizio radiomobile), offriva al Comune 30.000 euro per l’acquisizione del lastrico solare (prot. 7440 del 11.12.2017) mentre il Comune, con nota a firma del Sindaco Antonio Lombardi (prot. 7613 del 18.12.2017), ne chiedeva 50.000 euro per il diritto di superficie. Al fine di ricostruire al meglio la questione abbiamo chiesto al Comune di fornirci i contratti stipulati con la TIM S.p.A, o chi per essa; i pagamenti effettuati anche precedentemente all’ultimo contratto stipulato del 2015 e tutta la corrispondenza riguardante la porzione dell’ex casa comunale. Ci auguriamo che nell’ultimo contratto sia stata prevista una penale per recesso anticipato, se così fosse ben venga l’abbandono dell’antenna da Piazza Regina Margherita, esistono posti più idonei ad ospitare i ripetitori che quelli all’interno del Borgo Antico e al centro del Paese. Un Borgo che a parole si vuole valorizzare ma poi nei fatti si mortifica giorno dopo giorno, rischiando di far perdere entusiasmo anche ai privati che credono nel suo valore, hanno investito in esso e sono pronti a farlo. Altro aspetto importante, da non sottovalutare, è quello della salute dei cittadini ma di questo parleremo quando ci verrà consegnata la documentazione richiesta al Comune in merito a tutte le rilevazioni effettuate per monitorare le onde elettromagnetiche emanate dall’antenna in questi anni. Di certo, concludono i consiglieri comunali di minoranza, riuscire a vendere per 40mila euro un pianerottolo di 2 metri quadrati a Torella del Sannio attribuirebbe all’amministrazione un successo da far impallidire il mercato immobiliare di New York.