Pochi sanno del naufragio del piroscafo Oria, avvenuto il 12 febbraio 1944 al largo delle coste della Grecia, nel quale perirono oltre 4000 soldati italiani, prigionieri dei tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, e diretti verso i campi di concentramento in Germania. Nel 75esimo anniversario della tragedia, ci sarà un concerto per commemorare le vittime, diretto da Franz Albanese. Appuntamento Sabato 8 Giugno, Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia. Qui le info.
(UMDI UNMONDODITALIANI) Morti 4116, tutti dispersi. Il più grave disastro della storia del mar Mediterraneo, che supera ampiamente, per numero di vittime, il più celebre Titanic, che aveva registrato 1500 morti, è il naufragio del Piroscafo Oria. Avvenuto il 12 febbraio 1944 al largo delle coste di Capo Sounion, in Grecia, dopo che la nave era partita da Rodi l’11 febbraio, vi perirono oltre 4000 soldati italiani. Ben pochi conoscono la vicenda, forse perché offuscata dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. In occasione del 75esimo anniversario del naufragio, al Conservatorio Santa Cecilia si terrà un concerto commemorativo, con oltre 90 musicisti dell’Orchestra di Flauti. Da anni, la Rete dei familiari dei dispersi cerca di individuare le famiglie delle vittime, che ancora non sanno che recentemente è stata ritrovata la Lista d’imbarco con i nomi dei 4116 dispersi. Il concerto dell’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia ha lo scopo di sostenere il progetto della Rete dei familiari nella diffusione del sito internet, e favorire quindi l’individuazione delle ancora ignare famiglie delle vittime. Questo concerto ha ottenuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica e l’Alto Patrocinio del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri, con nominativi degli sfortunati 4200 imbarcati. Oggi le famiglie dei dispersi sono arrivate alla terza generazione e, considerando ogni grado di parentela, sono stimati in un numero che potrebbe superare le 150.000 unità. Nel 2014, le autorità elleniche hanno edificato un monumento, nel tratto di costa prospiciente al luogo del disastro visitato anche dal Presidente Mattarella nel mese di settembre del 2017. La Rete dei familiari dei dispersi è un consesso, che ha l’obiettivo di ritracciare i discendenti delle vittime tutt’oggi ignari delle drammatiche circostanze e del luogo ove perì il loro congiunto. Con essa ed in particolare con il suo fondatore, l’architetto Michele Ghirardelli di Bologna, il gen. Antonio Albanese ormai da anni collabora.
LA TRAGEDIA DEL MEDITERRANEO
Il piroscafo Oria, salpò dal porto di Rodi, nel Dodecaneso Italiano, l’11 febbraio del 1944 con a bordo 4116 soldati italiani, prigionieri dei tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre, diretti verso i campi di concentramento in Germania. Colto da una tempesta, nella notte successiva si andò ad infrangere contro un isolotto, poco più di uno scoglio, capovolgendosi e spezzandosi in due. Dei prigionieri, stipati all’inverosimile nelle stive della nave mercantile (ed in condizioni similari a quelle degli ebrei diretti ai campi di sterminio dentro ai vagoni bestiame), se ne salvarono solo una trentina, perché sopravvissuti per 2 giorni, prima dell’arrivo dei soccorsi, in una piccola zona della prua del piroscafo rimasta fortunosamente emersa. I corpi di circa 250 vittime furono trascinati dai flutti nella spiaggia prospiciente per i mesi successivi e la popolazione greca del luogo, peraltro stremata dalla guerra e dalla carestia, provvide a seppellirli in fosse comuni. Gli altri rimasero e sono tutt’oggi lì, in fondo al mare, nonostante che nel 1955 le autorità elleniche decisero di smantellare il relitto per recuperarne solo il ferro. Nonostante le testimonianze, la tragedia venne dimenticata fino al 1999, quando un sub greco, Aristotelis Zervoudis, individuò il luogo del disastro e dopo 2 anni di ricerche negli archivi di mezza Europa, ricostruì la vicenda.
IL MARE, VISTO DAI COMPOSITORI, DAL 1700 A OGGI: ECCO IL PROGRAMMA
Il concerto commemorativo è dedicato al mare, inteso nella sua accezione più drammatica, teatro di grandi tragedie e causa di immani eventi catastrofici. Nel programma saranno proposti alcuni tra i maggiori capolavori della storia della musica come “La Tempesta di Mare” di Antonio Vivaldi e “Tempesta” di Gioachino Rossini.
Seguiranno quattro prime esecuzioni assolute scritte per l’occasione, “Oria” di Franz Albanese, “4200, per il Naufragio del Piroscafo Oria” di Riccardo Santoboni, “MemORIA” di Ferdinando Curinga, “La nebbia, sul ponte…a dritta” di Ferdinando Caturano:
“ORIA”, di Franz Albanese
In questo pezzo Albanese ha inteso rappresentare, attraverso la sua sensibilità, la tragedia del piroscafo Oria, intercalata da struggenti melodie di origine grecanica armonizzate in chiave moderna; un omaggio alle vittime e un Requiem. Il compositore non eccedendo mai ad una eccessiva polverizzazione fonica, troppo presente nelle composizioni d’oggi, mette a frutto tutte le potenzialità tecnico-espressive dell’ensemble di flauti e delle percussioni: glissati, frullati, glissati di armonici, suoni di gola e percussivi, beat box e tanti altri.
“4200, PER IL NAUFRAGIO DEL PIROSCAFO ORIA” di Riccardo Santoboni
docente di Composizione multimediale e Informatica musicale presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Tre sono gli elementi evocativi che danno origine al materiale musicale, e sono intimamente connessi alla tragedia del Piroscafo Oria: il segnale dell’SOS, il mare, la vita che si spegne. Suono reale (acustico) e suono virtuale (elettronico) si fondono e si separano sia timbricamente che melodicamente in un costante intreccio, dove i flauti generano un sapore “elettronico” mentre l’elettronica propone profili più “strumentali”. L’SOS si evolve, dilatandosi, frammentandosi ed esplicitandosi anche in frammenti melodici storicizzati, come l’adagio del concerto per violino BWV 1042 di Bach, sorprendentemente affine al ritmo dell’SOS dilatato. Uno dei frammenti di tale ritmo diventa battito cardiaco che si moltiplica fino ad avere 4200 battiti sovrapposti (il numero delle vittime del naufragio); quindi si estingue gradualmente mascherato dalla voce del mare, resa metallica dalla presenza del piroscafo affondato. Due ultimi battiti cardiaci, affidati ai flauti bassi, a rappresentare la memoria del naufragio, che continua ad essere viva e presente…
“MemORIA”, di Ferdinando Curinga
ha il fine di descrivere musicalmente e con l’ausilio di parti recitate, la tragedia del piroscafo ORIA. Inizia con la descrizione di un mare calmo apparentemente innocente ma non lo è: il pianissimo della Grancassa e i glissando di violoncello e contrabbasso preannunciano qualcosa di tristemente funesto. Quindi inizia la parte recitata con la descrizione dell’accaduto, con l’intensificarsi esasperato di ritmi incalzanti, suoni laceranti e sconnessi caratterizzati da un sinfonismo denso e drammatico. Segue l’elegia ai caduti in cui le parti melodiche sono affidate a violoncello, flauto basso e oboe. L’ultima parte della tragedia appena vissuta presenta effetti più drammatici: si odono voci e grida esasperate e crude, nella speranza di una disperata e improbabile salvezza.
“LA NEBBIA, SUL PONTE…A DRITTA” di Francesco Caturano.
Caturano è un professore di Lettura della partitura presso il Conservatorio di Santa Cecilia. L’autore del brano s’è immaginato ritrovarsi, in una condizione come di dormiveglia a frugare dentro un antico baùle … Ed ecco saltar fuori da esso e, quindi, ritrovarsi fra le mani la copertina ingiallita dal tempo di un’antica rivista, con sopra schizzato l’agghiacciante disegno del naufragio. In questo stato di torpore esistenziale, così come la rivista si rivela assai usurata dal tempo, lo stesso commento musicale ne risulta quasi impalpabile ed anch’esso appare come una specie di relitto consunto e dismesso o lasciato in disparte. Un’emozione così poco appariscente, forse perché ingenerata da quel genere d’incredulità che è tipica reazione umana: un poco angosciosa, ma necessaria ed oramai rassegnata. Già, perché forse dentro questa gelida emozione si erano insinuate le ultime impetuosità di quel fiume allora così violento; oggi invece mesto, rassegnato e come impietrito … ma sempre alimentato da un furore oramai raggelato e del tutto privo di appena accettabili perché. Perché, infatti, una così spietata, crudele ed inspiegabile fatalità?
FRAMMENTI DI POESIA
Sulla base della composizione il celebre attore Edoardo Siravo recita frammenti di Eschilo, Anonimo, Anton Čechov, Coleridge Taylor Samuel, Khalil Gibran, Eugenio Montale, William James, Joshua Slocum, Paul Verlaine, Ernest Hemingway, Lemony Snicket.Nel corso dell’evento, il pubblico avrà modo di ascoltare una canzone dal titolo Sentire. Il testo è di una tra le più importanti poetesse del 900: ALDA MERINI.
CONCLUSIONE
Il concerto si concluderà con una composizione dalla quale sgorgheranno temi in qualche modo legati alle tragedie del mare, partendo da quella molto nota del Titanic. In questo brano ci sarà la performance di un gran virtuoso del flauto irlandese, Emanuele Sassetti. L’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia con percussioni, violoncello, contrabbassi (90 musicisti provenienti da Paesi di 5 continenti, di differenti culture e confessioni religiose), sarà diretta da Franz Albanese. Con loro suoneranno i docenti del Conservatorio Aniello Pinto, oboe; Francesco Baldi, Francesco Leonardi, Eugenio Colombo, Deborah Kruzansky, Catia Longo, Pietro Romano, Massimiliano Ferrara, Roberto Cilona, Giovanna Grandi, Nadia Rossi, Monica Limongelli, Stella D’Armento. Presenta l’evento Alda D’Eusanio.
In foto una simpatica immagine del direttore Franz Albanese e Alba d’Eusanio. Ci perdoni il maestro Albanese per averla rubata sulla sua bacheca.
PROGRAMMA
ANTONIO VIVALDI: CONCERTO N. 1 OP. X “LA TEMPESTA DI MARE” (*), ALLEGRO-LARGO-PRESTO
GIOACHINO ROSSINI: TEMPESTA (*), ANDANTE ASSAI- ALLEGRO
RICCARDO SANTOBONI: 4200, PER IL NAUFRAGIO DEL PIROSCAFO ORIA (**)
VITO TERRIBILE: SENTIRE (TESTO DI ALDA MERINI) (*) VOCE, VITO TERRIBILE
FERDINANDO CURINGA: MEMORIA (**)
FRANCESCO CATURANO: LA NEBBIA, SUL PONTE… A DRITTA!!! (**), VOCE RECITANTE EDOARDO SIRAVO
TESTI DI ESCHILO, ANONIMO, ANTON ČECHOV, COLERIDGE TAYLOR SAMUEL, KHALIL GIBRAN, EUGENIO MONTALE, WILLIAM JAMES, JOSHUA SLOCUM, PAUL VERLAINE, ERNEST HEMINGWAY, LEMONY SNICKET
FRANZ ALBANESE: ORIA (**), ALBANESE-HORNER
TITANIC E LE TRAGEDIE DEL MARE
FLAUTO IRLANDESE: EMANUELE SASSETTI
(*) orchestrazione e arrangiamento Franz Albanese
(**) prima esecuzione assoluta
ORCHESTRA DI FLAUTI DI SANTA CECILIA
Costituita nel 2006 da Franz Albanese, l’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia è una realtà professionale che si pone l’obiettivo di divulgare nei più vasti ambiti il repertorio originale scritto per l’intera gamma di flauti traversi. Composta da un organico di oltre 50 elementi, comprende ottavini, flauti in do, flauti in do discendenti al si, flauti in sol, flauti bassi, flauto contrabbasso. Il repertorio spazia dal 1700 ai giorni nostri. In tale contesto è dato ampio spazio alla musica contemporanea con la commissione di lavori a compositori d’oggi le cui opere sono sistematicamente proposte in prima esecuzione assoluta e registrate su supporto digitale (CD). Collaborano con l’orchestra flautisti di levatura internazionale, tra i quali i docenti del Conservatorio di Musica di Santa Cecilia e del Conservatorio di Frosinone (Franz Albanese, Francesco Baldi, Stefano Cantarano, Eugenio Colombo, Deborah Kruzansky, Francesco Leonardi, Catia Longo, Aniello Pinto, Pietro Romano), ex studenti laureati, oggi eccellenti professionisti, docenti presso Scuole a indirizzo musicale, Licei musicali, prime parti delle bande militari e studenti selezionati dell’Alta Formazione, provenienti da Paesi di 5 continenti. L’orchestra si è esibita con successo in siti molto importanti quali la Sala Accademica di Santa Cecilia, Basilica di San Camillo de Lellis, Parco della Musica, San Pietro, NATO, Accademia San Luca, Università La Sapienza, Auditorium Antonianum, ecc.
FRANZ ALBANESE
Appartenente ad una famiglia di musicisti e grandi cantanti lirici, è laureato presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, l’Accademia Chigiana di Siena, la Facoltà musicale di San Paolo del Brasile, ed è altresì laureato in Musicologia (Università di Bologna) e in Composizione (Università di Los Angeles). In cinquanta anni di attività si è esibito da solista, camerista e direttore d’orchestra (oltre 2200 concerti) in 64 Paesi di tutti i continenti, e in teatri prestigiosi tra i quali la Carnegie Hall di New York. Ha diretto più di 100 orchestre nel più significativo repertorio lirico-sinfonico e 70 prime esecuzioni assolute di composizioni sinfoniche contemporanee. Ha svolto attività didattica presso importanti atenei ed ha al suo attivo moltissime incisioni discografiche. Titolare di cattedra presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma nell’ambito dell’Alta Formazione, è stato per 25 anni direttore di Conservatorio ed è stato per 16 anni direttore stabile ed artistico della Fondazione Orchestra ORM; direttore artistico e musicale dell’Amiata festival (Siena); presidente dell’associazione Musicale Doppler; direttore artistico dell’associazione culturale Teorema di Roma. È stato insignito di prestigiose onorificenze tra le quali il Premio Anassilaos per la Musica; “Paul Harris” (più alta onorificenza rotariana); Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Dal 2006 cura la direzione musicale e artistica dell’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia. Dal 2016 è responsabile della programmazione artistica del Conservatorio Santa Cecilia.
EDOARDO SIRAVO
Attore e regista, ha recitato in importanti compagnie teatrali in oltre 120 spettacoli. Ha lavorato nel cinema, nella televisione e nel doppiaggio. È stato aiuto regia di Giancarlo Sbragia negli spettacoli La bottega del caffè con Vittorio Caprioli e Il gioco delle parti con la Compagnia Tieri-Lojodice, e regista di molti spettacoli teatrali. Ha anche curato la regia di tutti i recital di cui è protagonista. Tra le sue regie di opere liriche, nel 2003 ha curato quella del Macbeth di Giuseppe Verdi. Ha inoltre collaborato con l’Orchestra Filarmonica di Torino e dal 2004, con il maestro Gabriele Bonolis, come voce recitante in numerosi concerti. Nel 2016 interpreta il ruolo del compositore Alessandro Cicognini nel film-documentario Un’avventura romantica di Davide Cavuti, presentato alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ricevendo nel 2017 il Premio Flaiano come attore protagonista. È stato per molti anni docente dell’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria e del Conservatorio Teatrale di Roma. Ha collaborato con il quotidiano Il Corriere Adriatico, e con riviste del settore dello spettacolo. Dal 2002 al 2006 è stato direttore artistico del Festival del teatro romano di Volterra; è stato membro dei comitati di vari festival. Ha fondato la Compagnia Teatrale Molise Spettacoli, di cui è stato direttore artistico, ruolo ricoperto anche per il Teatro Savoia di Campobasso. Fa parte dell’Accademia dei Sepolti. Nel 2018 riceve il “Premio Ovidio Giovani” per l’interpretazione di brani del poeta latino Ovidio nell’ambito della rassegna “Lectura Ovidii”. Svolge inoltre l’attività di doppiatore; ha prestato la sua voce, tra gli altri, a Gérard Depardieu, Christopher Reeve, Michael Keaton, Jeremy Irons e molti altri.
FLAUTI IN DO
Alessio ANDREOTTI, Nishan BEI, Cecilia BIBBO’, Bruno BILOTTI, Alice BONANNI, Miriam BORELLI, Isabella BRACAGLIA, Saverio CAPOLONGO, Dafne CAVALIERE, Annarita CICORIA, Marco CILONA, Roberto CILONA, Myrtala COLASANTI, Sofia DEL MONTE, Marta DI FRATTA, Michela DI PASTENA, Veronica ELTRUDIS, Marta FERNANDO, Massimiliano FERRARA, Luana FIORINI, Michele FORESE, Asia GHEZZI, Giovanna GRANDI, Songmao HE, Deborah KRUZANSKY, Francesco LEONARDI, Jiayao LI, Giorgia LISI, Ilaria LOMBI, Cristina MANELFI, Vittoria MARESCA, Alessandro MAURA, Matilde MAZZONI, Rachele MENECHINI, Giovanni MIRARCHI, Miriam MURGIA, Flavio MUSILLO, Eleonora NANNI, Alessandro PACE, Claudio PALAZZI, Agnese PAOLETTI, Francesca PASTENA, Giulia PATASSINI, Allan PINEDA, Camilla POLLINI, Alessandra PROZZO, Luca QUARANTA, Andrei RADUTA, Narindra RAZAFIMANANTSOA, Benedetta REDA, Emma REDA, Camilla REFICE, Pietro ROMANO, Nadia ROSSI, Violetta SALA, Claudia SANTUCCI, Aurora SCHIARA, Silvia SANTELLI, Vittoria SARTINI, Emanuele SASSETTI, Manuel TOMA, Elisabeth TRONCARELLI, Rebecca VESCOVI, Chiara ZUCCARINI
FLAUTI CONTRALTI IN SOL
GAIA CARELLA, GIULIA D’ALATRI, ALESSANDRA D’ANDREA, FRANCESCA GRANDINETTI, CATIA LONGO, XIOMARA LAURA MOSIELLO, DAVIDE STANZIONE, FEDERICA ZEPPIERI
FLAUTI BASSI
Francesco BALDI, Eugenio COLOMBO, Maria Luisa CRUDELI, Stella D’ARMENTO, Monica LIMONGELLI, Alessandro PIRCHIO
OBOE
Aniello PINTO
VIOLONCELLO
GIOVANNI CURINGA
CONTRABBASSO
PIERLUIGI RICCI
PERCUSSIONI
GABRIELE CONTI, LORENZO PICCARDI, PABLO TARLI, DAVIDE SORO