Terremoto Napoli area flegrea. Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv: “Ci saranno più scosse rispetto alle ultime settimane, essendo triplicata la velocità di sollevamento del suolo”
Terremoto Napoli area flegrea: una delle scosse registrate durante la notte aveva una magnitudo 4.4. Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, dà delle spiegazioni riguardo l’intensificazione del fenomeno.
Terremoto Napoli area flegrea solleva di 3 centimetri al mese la terra
Secondo quanto affermato da Doglioni su “Il Messaggero”: “Il 20 maggio dell’anno scorso c’è stata una scossa della stessa magnitudo. La sismicità sta riprendendo in maniera più energetica perché il sollevamento del suolo è diventato più veloce. L’anno scorso la zona dei Campi Flegrei si sollevava di un centimetro al mese, adesso si sta sollevando di tre centimetri al mese”.
Sisma intenso, le case oscillano
Constatato l’intensificarsi delle scosse, il presidente Doglioni risponde che: “Più il sisma è vicino alla superficie, più energia riesce a liberare e dà uno scuotimento maggiore. Le case, quindi, subiscono delle oscillazioni più forti”.
Aumento di CO2
Riguardo invece l’aumento di CO2 nella zona dei Campi Flegrei, il Presidente Doglioni fa sapere sempre su “Il Messaggero” che: “Siamo su un vulcano attivo, quindi c’è del magma in profondità che rilascia dei gas. Più arriva magma in profondità, più questi gas spingono verso l’alto e si fanno strada attraverso le fratture.”
Pericolo negli scantinati dove si accumula il gas
“Più il magma spinge, – continua Carlo Doglioni – più il suolo si inarca; quindi, ci sono più fratture ed è più facile per il gas uscire. Il rischio geochimico della CO2 è importante, il gas si accumula nelle zone più basse perché è più pesante dell’aria, ad esempio negli scantinati. È importante esserne a conoscenza perché può essere pericolosa e sopra certe concentrazioni può essere letale”.
Più scosse rispetto alle scorse settimane
Per i prossimi giorni, Doglioni ha delineato un chiaro quadro della situazione ai Campi Flegrei: “Se continua il sollevamento come è in corso in questo momento, – afferma Carlo Doglioni – certamente la sismicità continuerà, come è accaduto negli ultimi mesi. Essendo aumentata la velocità di sollevamento ci saranno più scosse che nelle ultime settimane.
Ma nell’ ’83 erano 9 centimetri al mese
Ma nel 2023 il sollevamento era anche più veloce di adesso, – conclude il Presidente dell’Ingv – di 4 centimetri al mese. Nel 1983-1984 era anche di 9 centimetri. Quindi ora abbiamo velocità coerenti o anche più basse di quelle registrate negli anni passati”.
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