Campobasso Contea dei Gonzaga egli studi storici di Walter Santoro su La Reggia

Campobasso contea dei Gonzaga negli studi storici di Walter Santoro su La Reggia

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Campobasso contea dei Gonzaga, la storia rinascimentale della città capoluogo del Molise sbarca a Mantova: la riscoperta dello stemma di Capua-Gonzaga sul prestigioso giornale della Società per il Palazzo Ducale di Mantova “La Reggia”.

Campobasso contea di Gonzaga, la scoperta dell’Opificio Culturale

Nel 2018, Opificio Culturale ha compiuto una straordinaria scoperta che ha riportato alla luce un capitolo dimenticato della storia di Campobasso: il palazzo di Capua-Gonzaga (oggi palazzo Cannavina) e lo stemma nuziale che unisce le due importanti casate del Rinascimento italiano.

Lo studio, avvalorato da fonti archeologiche, cartografiche e documentarie, ha riscoperto la città di Campobasso come inserita nelle dinamiche culturali e politiche dell’Italia rinascimentale.

Da ArcheoMolise a La Reggia

Portato alla conoscenza del grande pubblico in un articolo scientifico editato sulla rivista ArcheoMolise, lo studio, di cui è autore Walter Santoro, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista trimestrale “La Reggia” nel numero di Dicembre 2024 ed edito dalla Società per il Palazzo Ducale di Mantova.

L’articolo ha fatto seguito ai Convegni scientifici tenuti a Mantova e Guastalla il 14 e 15 giugno scorso in cui l’archeologo Santoro è stato invitato proprio per relazionare sui feudi meridionali dei Gonzaga nel Regno di Napoli e sulla Contea di Campobasso in particolare.

L’importanza della contea

Lo stemma, oggi riconosciuto come il terzo esemplare superstite in Italia insieme a quelli di Palazzo Petrucci in Napoli e Villa Simonetta a Milano, testimonia l’importanza storica della Contea di Campobasso durante il dominio gonzaghesco dal 1531 al 1639, periodo durante il quale la città conobbe un significativo sviluppo economico, divenendo uno dei sette mercati più importanti del Regno di Napoli e che la porterà più avanti all’appellativo di “Sheffield delle Due Sicilie”.

Storia di Campobasso in 7 volumi

Lo studio portato avanti da Opificio Culturale (nelle figure di Walter Santoro e Mario Ziccardi) già curatori della Storia di Campobasso in 7 volumi, ha inoltre evidenziato ulteriori scoperte sull’abitato, così come sulla nascita di Ippolita Gonzaga proprio nella dimora campobassana, oltre alla possibile associazione di Ferrante II Gonzaga e di suo figlio Cesare nel quadro di Gianmaria Felice presso il Palazzo della Provincia di Campobasso risalente al 1592.

I protagonisti della cultura gonzaghesca

Un progetto culturale di respiro interregionale In vista della prossima primavera, Opificio Culturale, la Provincia di Campobasso (già intervenuta con Santoro presso le sedi dei convegni nel Nord Italia), in collaborazione con il Comune di Campobasso, organizzano un importante convegno che vedrà coinvolti i massimi protagonisti della cultura gonzaghesca: la prestigiosa Accademia Nazionale Virgiliana, la Società per il Palazzo Ducale di Mantova, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, il Comune di Guastalla e la Biblioteca Maldotti.

La riscoperta dei Gonzaga

L’iniziativa mira a consolidare il legame culturale tra le regioni Lombardia, Emilia Romagna e Molise attraverso la riscoperta dei Gonzaga e il significativo legame con Campobasso che non mancherà di aprire nuove prospettive storiche e di marketing turistico proprio attraverso la blasonata casata mantovana.

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E ancora

Daniele Romano

Sono nato a Campobasso e risiedo a Bojano –CB-; Frequento il terzo Anno presso il Conservatorio Musicale “L. Perosi” in Campobasso, per il conseguimento del Diploma Accademico di 1^ e 2^ livello in Musiche Tradizionali; Da molti anni esplico con passione e dedizione la propensione per il suono di strumenti sia della tradizione e sia moderni; Nell’ambito della gamma di questa famiglia musicale prediligo il suono della Zampogna Molisana, di cui ritengo di essere diventato un virtuoso; Suono con competenza il Sax Baritono, le Percussioni, la Tastiera elettronica, la Chitarra classica e attraverso di essi partecipo proficuamente ad attività artistiche di gruppi musicali e band.

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