Essere Animali su Rai3 e i pulcini maschi triturati vivi, l’istinto materno delle scrofe violentato ad uso e piacimento di una produzione che non tiene conto della compassione e nemmeno del futuro del pianeta.A novembre, insieme alle altre associazioni della coalizione italiana End the Cage Age, Essere Animali ha chiesto l’introduzione di un segno distintivo “cage-free” all’interno dell’attuale sistema di certificazione SQNBA
Essere Animali su Rai3 punta le telecamere sulle gabbie delle scrofe come macchine gestatrici e l’allevamento di galline per la produzione di uova. Una nuova puntata del programma Mi manda Rai Tre, il programma dedicato ai consumi e all’attualità condotto da Federico Ruffo, ha affrontato il tema delle etichette, gabbie e tanto altro.
Essere Animali su Rai3 per discutere di benessere animale e trasparenza per i consumatori
Tra gli ospiti della puntata Sabrina Giannini, giornalista e conduttrice del programma “Indovina chi viene a cena”, Cesare Castellini, del Dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell’Università di Perugia, e Chiara Grasso, etologa.
Nel servizio, con Sabrina Giannini, l’attiva organizzazione Essere Animali, fondata nel 2011, ha affrontato il problema delle etichette dei prodotti venduti nei supermercati italiani. In Italia è stata infatti approvata la nuova etichettatura del Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA), un progetto gestito dal Ministero dell’Agricoltura e dal Ministero della Salute, che però presenta diverse criticità.
Pratiche gravemente lesive per gli animali
“Prima fra tutte – ci ricorda Chiara Caprio, responsabile media e relazioni istituzionali Essere Animali – che è su base volontaria e che chi deciderà di aderire potrà beneficiare di fondi pubblici della PAC, soldi pubblici di tutti i cittadini italiani.
In secondo luogo, questa etichetta verrà utilizzata anche su prodotti che provengono da filiere in cui gli animali sono allevati in gabbia, certificando quindi come “benessere” pratiche che sono considerate gravemente lesive per gli animali da tutta la comunità scientifica.”
Progetto Aziende sotto osservazione
Durante la trasmissione si è parlato anche del progetto Aziende sotto osservazione, parte della campagna #SOSPig, nato nel 2023 per fornire ai consumatori informazioni sull’impegno (o meglio la mancanza di impegno) di alcuni grandi produttori di salumi, per eliminare le principali cause di sofferenza per i maiali, tra cui le gabbie per le scrofe.
Punteggi che non superano il 3
Mi manda Rai Tre aveva già realizzato un servizio dedicato alle immagini provenienti da 11 allevamenti di maiali che l’associazione animalista aveva pubblicato a ottobre e ora ha anche mostrato come quasi tutti i marchi analizzati abbiano ottenuto solo punteggi molto bassi che non superano il 3.
Gabbie, uccisione dei pulcini maschi, debeccaggio
Le gabbie però non sono un problema solo per i maiali. Lo scorso anno Essere Animali ha portato le telecamere di Mi manda Rai Tre in un allevamento di galline per la produzione di uova. Il servizio mostrava alcune delle principali problematiche relative alla produzione di uova, partendo dall’incubatoio e l’uccisione dei pulcini maschi, il debeccaggio e proprio l’uso di gabbie.
Cage-free all’interno delle nuove etichette
A novembre, insieme alle altre associazioni che fanno parte della coalizione italiana End the Cage Age, Essere Animali ha chiesto l’introduzione di un segno distintivo “cage-free” – ovvero “senza gabbie” – all’interno dell’attuale sistema di certificazione SQNBA. La Commissione Bilancio ha però considerato l’emendamento inammissibile.
La buona notizia però è che poi la proposta è stata accolta come “ordine del giorno” proprio alla Camera dei Deputati, con parere positivo anche del Governo italiano.
È ora che l’Italia faccia la propria parte
“Noi però non ci fermiamo, – conclude l’associazione animalista – perché è ora che l’Italia faccia la propria parte, istituendo un’etichetta chiara e trasparente, che non sia un inganno per i consumatori e, soprattutto, per gli animali.”
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