Studenti Unimol a Napoli hanno partecipato a uno stage presso i laboratori di vestibologia, audiometria, citologia, rinologia e impedenzometria dell’ospedale San Gennaro, approfondendo diagnosi e trattamenti per patologie dell’equilibrio, dell’udito e delle vie respiratorie. Nel pomeriggio, hanno visitato il Rione Sanità, scoprendo la sua storia, le catacombe e l’Ospedale San Gennaro dei Poveri. La giornata si è conclusa con una cena alla pizzeria Starita, degustando piatti tipici napoletani e specialità locali
Studenti Unimol a Napoli nella mattinata di mercoledì 8 gennaio, hanno preso parte allo stage presso i laboratori di vestibologia, audiometria, citologia, rinologia, impedenzometria.
Studenti Unimol a Napoli: tirocinio all’ospedale San Gennaro
In particolare, i ragazzi hanno preso parte al tirocinio nel reparto di otorinolaringoiatria del San Gennaro di Napoli presso i laboratori di vestibologia per diagnosticare patologie dell’equilibrio, come vertigini, labirintite, sindrome di Ménière, neurite vestibolare. Alterazioni del sistema vestibolare (orecchio interno) responsabili di instabilità o difficoltà motoria.
Audiometria
Perdita dell’udito (ipoacusia) neurosensoriale, conduttiva o mista. Patologie come acufeni (ronzii) e iperacusia (ipersensibilità ai suoni). Screening per la diagnosi precoce di sordità congenite o acquisite.
Citologia
Studio delle cellule, ad esempio in caso di patologie infiammatorie o sospette neoplasie a carico delle vie aeree superiori o della gola. Diagnosi di infezioni o tumori nasali, sinusali o faringei tramite esami citologici.
Rinologia
Diagnosi di patologie del naso e dei seni paranasali, come riniti allergiche, sinusiti croniche o polipi nasali. Malformazioni anatomiche, come deviazione del setto nasale o ipertrofia dei turbinati.
Il prof Attilio Varricchio ha dato la possibilità a ciascun studente di provare il rinoscopio su un modello anatomico realizzato a mano da un artista ceramista.
Audiologia/Impedenzometria
Si occupa dello studio e delle patologie dell’orecchio medio e interno valutandone la funzionalità. Per la diagnosi di otiti medie sierose, disfunzioni della tuba di Eustachio, o otosclerosi.
Visita al Rione Sanità
Nel pomeriggio, invece, i futuri medici e chirurghi, hanno visitato con le guide il Rione Sanità. Questo quartiere di Napoli fa parte della Municipalità 3 Stella-San Carlo all’Arena. Corrisponde ad un’area ubicata a nord delle mura vicereali del capoluogo campano e precisamente a nord del Borgo dei Vergini fino alle falde della collina di Capodimonte. Precisamente inizia da piazza Vergini e comprende la zona di via Sanità, Piazza Sanità, fino alla zona dell’Ospedale San Gennaro detto dei Poveri.
Un po’ di storia
Il Rione Sanità fu edificato alla fine del XVI secolo in un vallone utilizzato sin dall’epoca greco-romana come luogo di sepoltura. In questo rione sono sorti ipogei ellenistici e catacombe paleocristiane, come quelle di San Gennaro e San Gaudioso, stringendo una forte relazione tra uomo e morte che si è protratta nei secoli, dimostrata dal cimitero delle Fontanelle, adoperato per ospitare le vittime della grande peste del 1656.
Ospedale San Gennaro dei Poveri
Già nel XV secolo era situato tra le amene campagne su cui oggi sorge questa zona, presso la paleocristiana basilica di San Gennaro fuori le mura e un monastero abbandonato, un lazzaretto per appestati, quello che sempre dopo la medesima infausta peste del 1656 fu ampliato e divenne l’attuale ospedale di San Gennaro dei Poveri. Perché sia stato collocato qui un ospizio per ammorbati lo si può riscontrare dall’etimo della zona, riconducibile alla sua salubritas sia naturale che sovrannaturale, dal momento che era allora incontaminata e sede delle catacombe responsabili di miracolose guarigioni. Inizialmente destinato ad accogliere importanti famiglie nobiliari e facoltosi borghesi della città, col passare del tempo è diventata una delle zone più popolari di Napoli.
Degustazione della cucina tipica napoletana
La giornata si è conclusa con una cena nella famosa pizzeria Starita di Napoli. Per iniziare, sono stati degustati i piatti tipici della cucina napoletana, ossia gli angioletti fritti con rucola e pomodorini, la frittatina di pasta e il corno di Maradona con ricotta e pepe nero. A seguire, i ragazzi sono stati deliziati con un giro di pizze a partire dalla S.T.G. napoletana, poi la montanara Starita con ragù vegano e infine una pizza con pomodorino datterino. Dulcis in fundo con angioletti fritti alla nutella e crema di pistacchio artigianale.
E ancora
- LegArte – Verso la Consulta delle Arti. A Roma, un dibattito che ha unito cultura e politica
- Bonus bici click day oggi. Migliaia di domande
- Campobasso al buio. La denuncia del consigliere FdI, Annuario
- Riconnettiamo il Paese 11 comuni molisani hanno aderito
- Addio a Giancarlo Bigazzi. L’ultimo dei grandi canzonieri