21.12 Solstizio d’inverno ci sarà oggi alle 10.21. Da domani le giornate si allungheranno, mentre si ridurrà il periodo di buio. Questo periodo fin dall’antichità è considerato come la nascita della luce. Miti e leggende abbondano circa i cicli legati a solstizi ed equinozi, a simboleggiare i due archetipi opposti, Vita e Morte, Luce ed Ombra, Estate e Inverno.
21.12 Solstizio d’inverno, il giorno con il minor numero di ore di luce di tutto il 2024, per chi vive nell’emisfero boreale. Quest’anno il solstizio cadrà il proprio oggi alle 10:21, dando così inizio alla stagione invernale. Dopodiché, le giornate torneranno ad allungarsi e le notti ad accorciarsi, fino al giorno in cui cadrà l’equinozio di primavera, quando le ore di luce e di buio si equivarranno. Nell’emisfero australe, invece, segnerà l’inizio dell’estate e corrisponderà al giorno con il maggior numero di ore di luce di tutto l’anno.
21.12 Solstizio d’inverno: un momento sacro
I solstizi sono ritenuti da sempre momenti sacri. Fin dalla preistoria viene attribuito al solstizio d’inverno il significato del trionfo della luce sulle tenebre. Era proprio il solstizio d’inverno del 2012 quello che secondo il calendario Maya avrebbe portato un cambio epocale (che peraltro non è avvenuto).
La nascita della luce
Il solstizio d’inverno fin dall’antichità è considerato come la nascita della luce. Astrologicamente in questo periodo il sole affronta la sua parabola discendente fino al 25 dicembre quando torna a recuperare potenza. Miti e leggende abbondano circa i cicli legati a solstizi ed equinozi, a simboleggiare i due archetipi opposti, Vita e Morte, Luce ed Ombra, Estate e Inverno, nella loro eterna lotta. Un’antica leggenda celtica racconta del Re Quercia e del Re Agrifoglio. La Quercia è il re della metà crescente dell’anno, nel corso del quale il giorno si allunga e l’Agrifoglio è il re dell’altra metà, che tende all’oscurità.
Da cosa dipende la data del solstizio d’inverno
I solstizi d’estate e di inverno, così come gli equinozi di primavera e d’autunno, non cadono ogni anno nello stesso giorno. Nel 2023, per esempio, la stagione invernale ha avuto inizio nel nostro emisfero il 22 dicembre. Solstizi ed equinozi corrispondono a precisi eventi astronomici e gli antichi lo sapevano molto bene. Uno per tutti il complesso megalitico di Stonehenge.
Il Sole nel punto più basso dell’orizzonte
Il giorno del solstizio d’inverno, in particolare, coincide con il giorno in cui il Sole raggiunge il punto più basso del suo moto apparente. Gli equinozi, invece, si verificano nei due momenti dell’anno in cui i raggi del Sole sono esattamente perpendicolari all’asse terrestre. Corrispondono agli unici due momenti dell’anno in cui i due emisferi terrestri ricevono le stesse ore di luce dal Sole.
È tutta colpa dell’inclinazione dell’asse terrestre
Il piano su cui giace l’orbita terrestre, cioè il piano dell’eclittica non è perpendicolare all’asse terrestre, quindi causa l’alternanza delle stagioni. L’asse terrestre è inclinato di circa 23,5° e questo fa sì che, durante il moto di rivoluzione attorno al Sole, i due emisferi terrestri non ricevano sempre lo stesso numero di ore di luce. Se, al contrario, l’asse terrestre fosse esattamente perpendicolare al piano su cui la Terra si sposta nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, allora non esisterebbero le stagioni.
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