Archivio segreto a scuola rinvenuto per caso durante un controllo. Una stanza di cui nessuno sapeva nulla, piena zeppa di faldoni, delibere, documenti, carteggi, istruttorie. Scaffali di scartoffie. Escluse le più elementari regole di sicurezza. Di fianco scrivono, giocano e imparano la vita i bambini della borgata. Genitori sul piede di guerra, domattina saranno in sciopero e lunedì porteranno regolarmente i figli nella scuola vietata, dopo aver parlato con la dirigenza e con il sindaco della città
Archivio segreto a scuola, debitamente occultato, tra le aule che ospitano i bambini dai 6 ai 10 anni, senza che nessuno sappia dare una spiegazione, senza uno straccio di documento probatorio che spieghi come sono finiti lì quegli atti pubblici, chi li avrebbe portati e occultati, chi soprattutto ne avrebbe autorizzato il trasferimento, chi ha stabilito il rispetto (o meno) della normativa specifica per i depositi cartacei e perché la dirigente, i docenti, gli amministrativi, il personale Ata non sapevano di lavorare a pochi centimetri da un pericolo potenziale rappresentato da quintali e quintali di materiale cartaceo a rischio elevato di incendio. Va detto comunque, che la scuola dispone già di un impianto a norma, vie di fuga, disposizioni e verifiche luogo pubblico, impianto a ricarico da parte dei Vigili del Fuoco in caso di incendio.
Archivio segreto a scuola: chi sa e non parla
E così, alla scoperta di quell’archivio di cui nessuno sapeva nulla, la dirigente dell’istituto comprensivo Amatuzio-Pallotta, Maria Teresa Imparato, ha deciso di spostare le classi della borgata nella sede centrale di Bojano, scatenando, come è comprensibile, le ire dei genitori, i quali lamentano il disinteresse delle istituzioni per il benessere psicofisico dei bambini, tra i quali vi sono alunni con disabilità e bisogni educativi speciali. La professoressa Imparato non poteva fare altro, sinceramente dispiaciuta si è sentita in obbligo di avvertire a voce le famiglie interessate.
Messi davanti al fatto compiuto: da lunedì si cambia
“Sono stata chiamata dalla dirigente – ci spiega la rappresentante della pluriclasse 3^, 4^ e 5^ del plesso di Castellone – e sono stata messa davanti al fatto compiuto: lunedì, senza un preavviso, senza una preparazione, senza un confronto, senza uno straccio di documento messo per iscritto, i nostri figli dovranno dire addio alla loro scuola per spostarsi, nel giro di pochissime ore, al secondo piano, nella sede principale di Bojano”.
15 bambini di cui uno con disabilità, 5 insegnanti di cui una di sostegno
Da lunedì 9 dicembre la scuola chiuderà i battenti e i bambini si ritroveranno in una nuova classe, una nuova scuola, un nuovo ambiente urbano, tante altre classi e un tragitto più lungo per arrivare a lezione. 15 bambini, di cui uno con disabilità e un Bes; 5 insegnanti, di cui una di sostegno, da un giorno all’altro catapultati dalla realtà della borgata dove tutti si conoscono, a quella del capoluogo pentro con un dimensionamento ben più consistente e una compagine sociale completamente differente.
Qual è il problema vero?
“Ci hanno detto – aggiungono altre due mamme – che si tratta di problemi di sicurezza. Ma la nostra struttura è antisismica e realizzata con tutti i più moderni sistemi di protezione sismica. Ci hanno parlato di infiltrazioni, ma allora perché non si chiude anche la scuola di Monteverde che presenta problemi ben più estesi da questo punto di vista? Le infiltrazioni esistono da anni, sono limitate ad una sola aula, oltretutto inutilizzata. Sono facilmente sanabili. E poi, quando abbiamo iscritto i nostri figli a scuola, perchè non ci hanno detto che c’erano problemi di questo tipo? Se ne accorgono ora, a cinque mesi dalla fine dell’anno scolastico?”
Archivio segreto, mail senza risposta, trasferimento
“Poi, però è venuta fuori la questione dell’archivio segreto, di cui nessuno conosceva l’esistenza. La dirigente ci ha spiegato di aver scritto ripetutamente al comune di Bojano, non appena venuta a sapere di questo archivio comunale, ma pare che dal comune non sia arrivata alcuna risposta. Pertanto la dirigente è stata costretta a trasferire gli alunni per la salvaguardia della loro incolumità” ha fatto presente un papà ricordando la disponibilità della dirigente scolastica, che pure non può fare diversamente da quanto ha fatto.
Archivio segreto a scuola e bambini come pacchi postali
“Ma poi – fa eco un altro genitore – le sembra giusto chiudere una scuola di punto in bianco? Nessuno tiene in conto quello che vogliono i bambini, l’amore per quel luogo in cui hanno imparato a scrivere e a leggere, le aule familiari, addobbate dagli stessi piccoli, che lì stanno preparando e porteranno in scena la recita di fine anno. Ma mi dica, i bambini sono forse dei pacchi da spostare qui e lì a piacimento?
Delibere, atti, protocolli, concessioni edilizie sfuggiti nottetempo per magia
“Il comune dice che non se sa nulla, ma le sembra possibile che delibere, atti, protocolli, carteggi, progetti tecnici, autorizzazioni, concessioni edilizie, ruoli idrici e quanto altro siano sfuggiti come per magia dai locali comunali e siano finiti nottetempo in un’aula della nostra scuola? Senza che nessuno sappia nulla? Chi ce li ha portati? Autorizzato da chi? Noi non ce ne facciamo una ragione. E soprattutto non ci stiamo a far cacciare i bambini dalla scuola al posto di cacciare fuori l’archivio che in una scuola non ha ragione d’esserci”.
Archivio e rischio incendio. I Vigili del Fuoco lo sanno?
E hanno ragione di genitori. Perché la soluzione è più semplice di quanto si voglia far credere. Quell’archivio posizionato nottetempo nella scuola potrebbe essere illegittimo. In primis perchè un archivio cartaceo è a rischio incendio per la presenza massiccia di materiale infiammabile, a rischio biologico per la proliferazione di funghi e batteri, a rischio generico per la possibilità che un bambino possa entrare e tirarsi addosso uno degli scaffali, carichi di tonnellate di faldoni. E in secondo luogo perchè, per spostare o creare un archivio comunale, è necessario un iter autorizzativo, uno studio di fattibilità a firma di professionisti incaricati per la gestione del rischio, pezze d’appoggio relative alla provenienza e alla destinazione del materiale. Tutte cose che potrebbero anche esistere, intendiamoci, ma che al momento non sono venute fuori.
Se l’archivio fosse illegittimo cadrebbe il provvedimento
Orbene, se si dimostrasse fondata la tesi della illegittimità dell’archivio ricavato nelle aule scolastiche, allora la soluzione sarebbe a portata di mano: rimuovere immediatamente il supposto profilo di illegittimità eliminando seduta stante il mare di carte di evidente proprietà comunale (benché mai reclamate). Eliminato il casus belli, cadrebbe automaticamente il provvedimento emesso dalla dirigente per mettere in sicurezza gli alunni. Almeno fino a giugno. Perché poi la scuola, realizzata dalla Provincia con generoso esborso economico dei soldi dei contribuenti e grazie alla dura battaglia del Comitato per le Scuole Sicure Asic, a giugno sarà chiusa definitivamente a causa del calo demografico che ha comportato la carenza di alunni. E se invece il posizionamento a scuola dell’archivio storico del comune fosse legittimo, significherebbe che ci sono tutte le autorizzazioni, che il comune potrebbe esibire domani mattina, venerdì 6 dicembre 2024, nel corso del tavolo di confronto con la dirigente scolastica. E dunque, anche in quest’ultima, invocata evenienza, il trasferimento sarebbe annullato con buona pace di tutti.
I genitori di Castellone hanno avuto un incontro con la dirigente scolastica e uno con il sindaco Ruscetta. Attendono fiduciosi, ma intanto meditano di rivolgersi ad un avvocato.
Sciopero, presidio, mail senza risposta
Domani (venerdì 6 NdR) le mamme e i papà avvieranno uno sciopero silente. Consentiranno ai bambini di entrare per l’ultimo giorno previsto nella loro scuola, ma avvieranno un presidio all’esterno, in attesa di conoscere le determinazioni assunte nel corso dell’incontro, previsto in contemporanea venerdì 6 dicembre, tra la dirigente Maria Luisa Imparato e il sindaco di Bojano, Carmine Ruscetta. Dovranno chiarire anche il ruolo delle mail che sarebbero state inviate al comune e alle quali non sarebbe stata data risposta. Ma soprattutto dovranno trovare una soluzione in grado di assicurare ai bambini di Castellone il completamento dell’anno scolastico nella loro scuola.
Lunedì i bambini si presenteranno ai cancelli della loro scuola
“Venerdì scioperiamo noi in attesa di avere notizie dettate dal buon senso, lunedì ci presenteremo regolarmente davanti ai cancelli della nostra scuola per reclamare il diritto dei bambini a frequentare la scuola che conoscono da tre, quattro, cinque anni a questa parte. Lunedì saremo come sempre davanti alla scuola antisismica di Castellone, perché è lì che i nostri figli vogliono entrare e lì dovranno finire l’anno, fino a giugno. Non ci fermeranno. Ci rivolgeremo ad un avvocato per tutelare i diritti dei minori e delle loro famiglie!“
E a chi scrive torna alla mente il periodo post terremoto di San Giuliano, quando Bojano fu al centro di una mobilitazione nazionale delle mamme, capitanate dalla professoressa Maria Grazia Tagliaferri, che chiedeva e pretendeva la certificazione antisismica delle scuole frequentate dai propri figli. Da quella protesta immane, lunghissima, terribile per le intimidazioni ricevute dalle mamme, sono nate le scuole antisismiche di Bojano, di Monteverde e quella di Castellone, oggi al centro della protesta.
Elevato potere termico del materiale archivistico
Veniamo a qualche dato tecnico. E’ facile intuire come un incendio in un archivio, benché raro, sia un pericolo reale e, qualora si concretizzi, irrimediabilmente devastante. L’elevato potenziale termico (carico d’incendio) del materiale archivistico (soprattutto carta e cartone) costituisce un grave rischio sia per le persone sia per le strutture edilizie coinvolte; la valutazione di tali rischi è compito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al quale spetta anche prescrivere l’adozione delle relative contromisure di protezione attiva e passiva.
Certificato Prevenzione Incendi
Per le strutture da adibire a deposito archivistico sarà dunque necessario ottenere, o aggiornare, il certificato di prevenzione incendi (CPI) da parte del competente comando dei Vigili del Fuoco.
Prescrizioni e obblighi
L’attuale normativa (D.P.R. n. 151 del 01/08/2011) prevede che il CPI sia obbligatorio per i depositi che conservano quantità di carta superiore ai 5000 kg. In aggiunta alle nome di legge e alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco, la Soprintendenza può indicare particolari caratteristiche, dispositivi o accorgimenti, finalizzati a limitare il rischio specifico di incendio e perdita del materiale archivistico conservato nei depositi.
Archivio segreto a scuola: non possono starci detersivi, cancelleria
In genere, per diminuire il rischio di innesco e propagazione di un incendio, è vietato: Adibire i locali di conservazione archivistica ad altri usi potenzialmente pericolosi. In particolare, è vietato conservare insieme ai documenti sostanze chimiche o materiali infiammabili (carburanti, detersivi, cancelleria, materie plastiche…); Tenere e usare nei depositi di archivio elettrodomestici, apparati pericolosi o fiamme libere (fotocopiatrici, stufe elettriche o a fiamma, fornelli…)
E’ inoltre necessario che i depositi d’archivio siano dotati dei seguenti sistemi di protezione:
- Dispositivi di separazione e compartimentazione (pareti, porte, infissi), in grado di evitare la propagazione dell’incendio per un periodo di tempo sufficiente all’estinzione (comunque non inferiore a REI 120).
- Dispositivi di rilevazione incendi (fumo e calore), collegati a centrali di controllo presidiate (forze dell’ordine, vigilanza privata, alloggio dei custodi) in grado di garantire una reazione entro pochi minuti dall’allarme.
- Dispositivi di estinzione manuale (estintori a parete o carrellati), in quantità commisurata al carico d’incendio esistente. Benché di minor efficacia, sono da preferire gli estintori a polvere, poiché gli estinguenti a schiuma o CO2 possono provocare gravi danni al materiale cartaceo.
Possono essere utili, anche se non sempre efficaci, apparati automatici di allontanamento degli insetti o parassiti (compresi i topi), basati su ultrasuoni.
Siamo sicuri che l’archivio posto nelle aule della scuola elementare della frazione Castellone di Bojano è dotato di tutti i requisiti previsti dalla legge. Il tavolo di confronto servirà proprio a verificarlo e a tirar fuori la documentazione di cui la dirigente ha bisogno per poter annullare la delibera di spostamento dei bambini. Di certo nessuno (nè la preside, nè il sindaco) vuole spostare le classi da una scuola bella e antisismica, realizzata con sacrificio della sollevazione popolare. UMDI aggiornerà i nostri lettori sugli sviluppi della vicenda.
E ancora