Risarcimento colonialismo e schiavitù per i Paesi caraibici. Le ex colonie britanniche stanno chiedendo al Regno Unito un indennizzo che raggiunge i 18.000 miliardi di dollari. Le richieste di indennità stanno guadagnando attenzione all’interno del Commonwealth, mentre Londra cerca di evitare il dibattito su queste riparazioni temendo conseguenze legali. Nel contesto di manifestazioni anti-monarchiche in Australia e un summit nelle Isole Samoa, cresce la pressione sulla Casa Windsor per riconoscere ufficialmente le responsabilità storiche, ma Re Carlo III evita di fare scuse dirette
Risarcimento colonialismo e schiavitù richiesto dai Paesi caraibici al Regno Unito che deve affrontare delle riparazioni per i crimini storici. Le richieste di indennizzo, di circa 18.000 miliardi di dollari e che arrivano dopo secoli, stanno guadagnando attenzione nel contesto dell’organizzazione del Commonwealth, erede dell’impero britannico.
Risarcimento colonialismo e schiavitù: richiesta di una seria controversia
Un gruppo di Stati caraibici, ex colonie che hanno subito gli effetti della schiavitù, sta chiedendo di avviare una seria discussione su queste riparazioni. L’elezione di un nuovo segretario generale africano potrebbe aggiungere ulteriore forza a queste richieste. Londra teme che il concetto di giustizia riparatoria possa portare a impegni legali pesanti, motivo per cui cerca di mantenere il dibattito su un piano più generico.
Gli indennizzi: un argomento sempre evitato
Nel frattempo in Australia le manifestazioni anti-monarchiche si sono concentrate su di Re Carlo III e sulla regina Camilla. Ora nelle Isole Samoa, dove si svolge un summit a cui partecipano 56 Stati membri e che ha visto anche la presenza di Re Carlo, l’attenzione è rivolta principalmente al nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer. Il suo governo liberale si trova di fronte a un dibattito delicato sugli indennizzi, un argomento che il Regno Unito ha sempre cercato di evitare.
Re Carlo III evita scuse dirette
Molti chiedono alla Casa Windsor di riconoscere ufficialmente le responsabilità storiche della monarchia per le ingiustizie commesse durante il periodo coloniale. Queste richieste di scuse formali da parte della famiglia reale britannica sono un argomento a sé ma collegato a quello delle riparazioni economiche. Tuttavia, anche se Re Carlo III ha una visione più moderna, finora non si è mai spinto a fare delle scuse ufficiali. Si è limitato a esprimere dispiacere per il colonialismo e la schiavitù, preferendo evitare scuse dirette che potrebbero portare a problemi legali imprevedibili.
Un risarcimento di circa 18 mila miliardi di dollari
Inoltre, uno studio dell’University of West Indies stima che 14 Paesi caraibici potrebbero chiedere un risarcimento fino a 18.000 miliardi di dollari, una cifra incredibile e irrealistica, ma supportata da figure di spicco come Patrick Robinson, giudice della Corte Internazionale di Giustizia.
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