Giovanni Procopio in chiesa come concessione straordinaria in onore del papà, un imprenditore illuminato, uomo di Fede e di cultura, generoso benefattore e filantropo. La chiesa Stella Maris di Sellia Marina è stata eretta dalla famiglia Procopio. Veder morire un figlio, a soli 50 anni: una tragedia senza confini. Ma il dolore non cancella la nobiltà d’animo. In chiesa le spoglie, come concessione straordinaria. Tutta la cittadinanza raccolta attorno al Grande Ufficiale, Giuseppe nella cerimonia di traslazione della salma nell’edificio religioso.
Giovanni Procopio in chiesa, a vegliare su una comunità gentile, colpita da una morte acerba, nella circostanza dell’esumazione e della traslazione dei resti mortali dell’amato di Giovanni, figlio di Giuseppe, Gran Ufficiale della Repubblica Italiana, e della nobildonna Antonietta Ceravolo. Una concessione straordinaria, la sepoltura in una chiesa cattolica, che viene riservata solo a persone integerrime, illuminati che si sono distinte nella comunità.
Giovanni Procopio in chiesa, la sua chiesa, la chiesa di Sellia Marina
Santa Messa di Vita e di Risurrezione, celebrata in suffragio dell’anima del prof. Giovanni, lunedi 14 ottobre 2024, alle ore 19.00, nella Chiesa Stella Maris in località Chybica di Sellia Marina. Chiesa generosamente costruita dalla famiglia Procopio, alla cui realizzazione aveva partecipato lo stesso Giovanni, con slancio di entusiasmo e instancabile impegno. La Chiesa Stella Maris, Parrocchia del Santissimo Rosario (CZ) Diocesi Catanzaro – Squillace in Calabria, è stata messa a disposizione, con generosità, di tutti cittadini di Sellia Marina.
“La famiglia Procopio – fa presente Mimmo – desidera, fin d’ora, far giungere un sentito ringraziamento a tutti coloro che devotamente si sono uniti al sacro rito e anche a chi non ha potuto prendere parte”.
L’ultimo saluto a Giovanni
Tantissime persone, un mare di donne e uomini ha fatto sentire il proprio affetto e la riconoscenza alla famiglia Procopio in occasione della cerimonia per la traslazione della salma di uno dei figli del Grande Ufficiale Giuseppe Procopio. Benefattore e filantropo, imprenditore illuminato, uomo di Fede e di cultura che a Sellia Marina conoscono per il suo impegno in favore dei concittadini e della terra in cui è nato.
Amaro il momento in cui l’Ufficiale e la nobildonna hanno dovuto dare l’ultimo saluto al proprio figlio, ancora giovane e pieno di passioni, di progetti, di speranze, di amore per la famiglia e per la terra che lo ha visto crescere.
Un cuore grande e sofferente
Amore per la famiglia, come dicevamo, e per l’adorata madre, da cui era inseparabile. Il prof Giovanni Procopio, si è spento, mentre si apprestava a sbocciare l’estate 2016, per un problema cardiaco giunto all’improvviso a minare una vita di realizzazioni materiali e spirituali. Un evento che ha gettato nello sconforto i genitori, i fratelli e tutti color che gli volevano bene. Giovanni non era sposato, era così, un ragazzo molto gentile e timido. Gran lavoratore. Ultimo di 3 figli. Il più grande, Mimmo, architetto dal cuore nobile, il secondo è professore dentista all’università Magna Grecia di Catanzaro.
Il desiderio di far riposare le spoglie in chiesa
Eppur nel dolore, papà Giuseppe e mamma Antonietta hanno nutrito il desiderio di far riposare il corpo terreno di Giovanni nella chiesa Stella Maris di Sellia Marina, edificata, proprio per volontà del Grande Ufficiale Giuseppe, a poche decine di metri dalla residenza della famiglia Procopio.
Un benefattore munifico: 3 milioni di donazioni
Giuseppe è sempre stato munifico nei confronti della collettività. Aveva provveduto al restauro completodella chiesa del Santissimo Rosario e fatto altre elargizioni alla Diocesi catanzarese per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. Ma in programma c’è la realizzazione di una piazza e un anfiteatro di circa 10 mila metri quadrati. Da riservare a grandi manifestazioni pubbliche o adibire a megaparcheggio.
Una stella che protegge i viaggiatori
Al mondo c’è chi passa e vede, senza guardare. Ma c’è anche chi invece coglie segnali e rimandi. Da quando c’è la chiesa di Stella Maris, sembra che sulla Statale Ionica 106 non si sia più verificato un incidente mortale. La Croce che si erge maestosa “veglia”, proteggendolo, su quel tratto dell’arteria stradale, spesso teatro di sinistri.
In tanti alla cerimonia
La cerimonia di traslazione ha chiamato a raccolta centinaia di persone, gente comune, autorità civili, religiose e militari, che hanno gremito in ogni ordine di posto la chiesa Stella Maris. Che, dopo i lavori al Sacello interno, da ieri ospita i resti del prof Giovanni. La cui messa in suffragio è stata officiata dal vicario episcopale per il clero, Francesco Isabello, coadiuvato dal parroco della Stella Maris,Giuseppe Cosentino e dall’altro sacerdote, Giovanni Scarpino, con la vicinanza di don Biagio Maimone.
L’Ave Maria di Schubert
Il toccante omaggio dell’Ave Maria di Schubert interpretata da Aurora Mastria, ha regalato un’atmosfera di forte intensità emotiva al termine della funzione. Una giovane alunna dell’Istituto Comprensivo di Sellia Marina, componente dell’orchestra scolastica “Magici Suoni” coordinata dal prof Gregorio Sinatora, accompagnata dal coro della parrocchia del Santissimo Rosario.
Francesca Capicotto Colicchio: il sepolcro come memoria di azioni nobili
“E tu onor di pianti, Ettore, avrai, ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finché il Sole risplendera’ su le sciagure umane”. È con questa citazione, tra le più belle, che si chiudono “I Sepolcri” di Ugo Foscolo. Il carme esalta il sepolcro come legame di affetti tra vivi e morti: …. quella corrispondenza di amorosi sensi“; il sepolcro quale incarnazione della memoria, che coincide con la civiltà, perché solo la memoria può sopravvivere alla distruzione materiale. Il sepolcro simboleggia la memoria di azioni nobili, perché il “sepolcro” si identifica nella memoria concreta del passato. La famiglia Procopio, provata da questo tremendo lutto, invita ognuno di noi a non dimenticare, a non perdere i valori veri, a non dimenticare il legame con la nostra terra, come senso autentico di religiosità e di civiltà. Anche Francesca Capicotto Colicchio e la sua famiglia si sono unite alla preghiera ed al dolore della famiglia Procopio cercando di dare conforto e sostegno.
Le maestranze
Intendiamo qui ricordare anche tutti i professionisti che hanno collaborato con il loro lavoro alla buona riuscita della cerimonia. Cataldo Bonofiglio, con la sua ditta di costruzioni, per i lavori al sacello; Manuel Opipari della ditta Mercurio di onoranze funebri e il fotografo Davide Ionà.
365 giorni per far nascere la Chiesa Stella Maris
La Chiesa fu costruita in un anno, l’inizio lavori è dell’aprile 2003, la fine dell’aprile 2004. Il progetto architettonico è stato realizzato dal team di architetti: arch. B. Cantisani (capogruppo), G. Madia, A. Corrado, G. Davoli, A. Lazzaro. I calcoli statici dell’arch. B. Cantisani, la direzione lavori degli architetti: B. Cantisani, G. Madia. Geologo: dott. G. Talarico. Collaudo statico Ing. Attilio Mazza. Impresa costruttrice: Edil Sport snc di Salvatore Schipani di Sersale
Chiesa Stella Maris, materiali, forme, strategie costruttive
Si tratta di una Chiesa moderna, realizzata in cemento armato, con pianta rettangolare, campanile staccato, a pianta quadrata allineato all’ingresso. La facciata alterna materiali quali piastrelle di ceramica, marmo scuro e marmo chiaro, che scandiscono le fasce degli spazi rettangolari di cui essa si compone.
La facciata si presenta caratterizzata da una forma rettangolare, con la parte a sinistra costituita da una fascia rivestita in piastrelle color mattone, la parte destra, rivestita in travertino, ha un grande portale architravato sormontato dallo sporto di una veletta che prosegue anche oltre l’angolo della facciata ed è rivestito in marmo scuro.
La Pianta è rettangolare ad unica aula, con abside rettilinea di minore larghezza rispetto a quella dell’aula. L’ingresso presenta una cantoria al piano superiore.
La struttura è in cemento armato per le strutture verticali e fondazioni mentre è in legno lamellare per quanto riguarda gli orizzontamenti e la copertura.
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