Neonati sepolti in giardino a Traversetolo (Parma). Una giovane madre 22enne, Chiara Petrolini, è indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere dopo il ritrovamento del corpo di un neonato. La ragazza ha confessato in seguito agli interrogatori e alla scoperta di un secondo neonato. La comunità, sconvolta, esprime incredulità e senso di colpa per non aver colto i segnali di malessere della giovane. Chiara, descritta come solare e dedita al lavoro, resta agli arresti domiciliari
Neonati sepolti in giardino. Alcune macchie di sangue sono state trovate in bagno e un colpo sulla piccola testa del neonato, nella casa di Vignale di Traversetolo (Parma). Non si sa se il colpo sia stato dato volontariamente o se invece sia l’effetto dell’urto contro una mattonella mentre veniva seppellito.
Neonati sepolti in giardino, l’unica indagata è la madre
Sono questi i punti su cui si stanno svolgendo le indagini dei carabinieri che analizzano sulla morte del bambino ritrovato il 9 agosto scorso. Per la sua morte l’unica indagata e arrestata, per omicidio volontario e occultamento di cadavere, resta la madre Chiara di 21 anni. Quando è stato ritrovato il corpo la giovane era in viaggio con la famiglia in America.
La confessione di Chiara Petrolini
Tornata e già sospettata dagli inquirenti di essere la madre del bimbo nonostante lei, in un primo momento, avesse negato, sarebbe anche stata obbligata a sottoporsi a una visita ginecologica che avrebbe confermato il parto prima dei risultati del Dna. Chiara poi avrebbe detto, interrogata, di aver pensato che il bambino fosse nato morto, ma la smentirebbero i primi esiti dell’autopsia. Quando poi gli investigatori, dopo aver visto le sue ricerche sul web sulle modalità di un secondo parto, hanno scavato di nuovo e trovato i resti del primogenito. Perciò l’hanno ancora interrogata. E lei avrebbe detto che anche quel bimbo era suo. La giovane è al momento agli arresti domiciliari.
Lo shock di una comunità per una tragedia inaspettata
Intanto a Traversetolo si continua a raccontare di una ragazza solare e disponibile che lavorava come babysitter e commessa. Il sindaco Simone Dall’Orto parla “di una comunità che si sente in colpa. Nessuno è riuscito a intercettare il malessere di questa ragazza, nessuno si è accorto che fosse incinta, nessuno si è accorto di come stava”.
“Dopo aver visto le auto dei carabinieri, – racconta il primo cittadino quando ha saputo dell’accaduto – sulle prime pensavamo che qualcuno avesse gettato il corpo del neonato nel giardino della villa. Quando poi, giorno dopo giorno, è emerso un altro scenario, totalmente differente, sono rimasto incredulo”.
Il silenzio di Chiara e l’incredulità di chi la conosceva
“A metà agosto, – continua il sindaco – ho inviato un whatsapp a Chiara, con i suoi a New York, per chiederle se sapesse dell’accaduto”. Ecco la risposta di Chiara Petrolini: “Ciao Simone, sarà mia premura mettermi in contatto con te”. Non è successo. E nel frattempo gli accertamenti erano partiti. “So che era una brava ragazza, – prosegue Dall’Orto – un passato da catechista. No, non la conoscevo: solo dopo aver visto la sua foto sui social ho capito chi frequentava, ragazzi sgomenti, sconvolti, mi hanno detto che erano sempre insieme, ma lei non si era mai confidata altrimenti l’avrebbero aiutata”. Oltre che come babysitter, Chiara da due anni lavorava in un negozio sportivo. Franca, la titolare, dice: “L’ultima volta l’ho vista il 28 luglio: seria, brava nelle vendite, inimmaginabile quel che è successo”.
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