Viaggio artistico-musicale interdisciplinare dalla battaglia di Caporetto alle “prigioni” di Caparezza. Un percorso esilarante per ricordare gli anni che vanno dal 1917 al 2017 attraverso danza, musica e letteratura per ricordare un’epoca fondamentale della nostra storia che è stata ed è segnata da profondi cambiamenti sociali e culturali che ci appartengono.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) BOJANO – Una gabbia di ferro alta oltre due metri, aperta su una stanza spoglia: seduto, una coperta a terra ripiegata, un uomo di colore dallo sguardo perso nell’ineluttabilità del momento. Un coro intona il canto di grazia, salgono alla superficie le emozioni di chi subisce l’ingiustizia di un mondo che va al contrario, che macina conquiste man mano che avanza. L’uomo si alza, afferra le sbarre, impotente dinanzi allo strapotere dell’ingiustizia. Occhi umidi, qualche lacrima, applausi scroscianti e sorrisi. La figura di Nelson Mandela, nella scenografia geniale al primo piano dell’Istituto Comprensivo Amatuzio-Pallotta di Bojano, ha calamitato l’attenzione generale includendo pubblico e studenti in un percorso sensoriale attraverso gli anni e le storie. Assieme a colui che è simbolo della lotta contro il razzismo, per i diritti dei neri, una scena tristemente legata al territorio. Le macerie, ancora presenti nei cuori dei molisani, riaffiorano subito alla mente, come un fulmine che si scaglia contro la terra, per ricordare chi ora non è più tra noi: 27 bambini e la loro maestra, strappati alla vita dal terremoto che il 31 ottobre 2002, a San Giuliano di Puglia, cancellò la scuola sopraelevata con eccessiva approssimazione in una zona ad alto rischio sismico. Un sipario si apre nel silenzio: l’immagine della tragedia, un bambino che urla, decine di post-it a fare da cornice, con i messaggi in ricordo di 27 sogni spezzati troppo presto, e su tutto una data,rossa come una ferita aperta.
Istituto Comprensivo F. Amatuzio-Pallotta presenta: NESSUN PARLI
Atmosfera di grande coinvolgimento quella che ha accolto il pubblico che affollava “Nessun parli…” iniziativa delMIUR,incollaborazione con il Comitato genitori & Insegnanti G. Pallotta; Associazione Musicale Il Pentagramma; Work in Progress; Core – Riserva Moac; Coro Polifonico Laudate Hermes; Nero Opaco – Cas Eden/HR; Molyou – Il Cuore in testa; Associazione Musicale Thelonious Monk; Sporting Bovianum; UMDI Italian Internazionale Daily Magazine che si è tenuta il 21 Novembre 2017. Il progetto ha coinvolto tutta la comunità scolastica (la dirigente Carla Quaranta, i docenti, il personale ATA, studentesse, studenti e famiglie) con la partecipazione attiva di artisti e musicisti, il cui ruolo è stato quello di stimolare e motivare i soggetti coinvolti all’apprendimento pratico della musica e all’utilizzo di forme di linguaggio alternative. L’idea della scuola è stata quella di ripercorrere il “secolo breve” ed i suoi molteplici appuntamenti miliari artistici, storici e culturali trasportando il pubblico in una galleria temporale, un piano-sequenza in cui i decenni si avvicenderanno senza soluzione di continuità. Il viaggio artistico-musicale e interdisciplinare che partirà dalla battaglia di Caporetto fino ad arrivare alle “prigioni” di Caparezza (1917 – 2017). Per la creazione di questa enorme macchina del tempo, la Scuola Secondaria di 1° grado, sita in via Pallotta (Bojano), per l’occasione si è trasformata in un gran TEATRO, e tutti gli ambienti della scuola, atrio, scale, corridoi ed aule sono stati il palcoscenico su cui artisti, musicisti, studenti, comunità scolastica, scenografi e writers affermati hanno ricreato un secolo di storia, di arte, musica e scoperte scientifiche e tecnologiche. Lo spettatore ha avuto modo di rivivere gli ambienti, le atmosfere, la moda e i costumi tipici degli anni attraverso i tratti salienti della nostra storia, nonché soffermandosi sui passaggi fondamentali, decennio dopo decennio. In questo modo, tra scoperte scientifiche ed opere letterarie, tra la prima Fiat 500 e la teoria della relatività, tra la pop art e la storia dei fratelli Cervi, c’è stato un unico, grande caleidoscopio che ha racchiuso tutte le aree tematiche interdisciplinari che compongono la consueta didattica scolastica. L’evento si è svolto contemporaneamente in tutte le scuole aderenti a livello nazionale e presso la sede centrale del Ministero. M. U. S. I. C. A. A. (Musica Unità e Sintesi In Cento Anni d’Arte). A Boiano l’evento ha riscosso un enorme successo gratificando tutti coloro che hanno lavorato duramente nelle ultime settimane per rendere impeccabile la rappresentazione.
Pronti, partenza, via!
Porte aperte e tutti dentro con la prima tappa che si apre su uno scenario che rimanda all’anno 1917: la disfatta di Caporetto, con canzoni tipiche dell’epoca e racconti di guerre di trincea del celebre poeta Ungaretti, passando poi per il Cotton Club del 1930 (famoso night club di New York che svolse la sua attività durante e dopo l’era del proibizionismo) attraverso una performance in onore della jazz band di Louis Armstrong. Il ballo durante la guerra esprime libertà, così si esibiscono gli alunni delle elementari, pronunciando insieme all’unisono “sono un bambino non sono un soldato”. Ma non solo. Anche i primi film a colori come il Mago di Oz e la presentazione dei noti personaggi della Walt Disney sono di aiuto per sconfiggere la depressione della guerra; fino ad arrivare al 5 Giugno del 1946 con la nascita della Repubblica Italiana.
Boom e miracolo italiano
Gli anni ‘50-60 aprono il secondo scenario, caratterizzato dalla riproposta dei giochi popolari come il “girotondo” e il “saltodella corda”. Gli anni dei grandi avvenimenti come il be-bop, la voglia di vivere dopo Hiroshima e Nagasaki, il boom economico, l’uomo sulla Luna e le prime minigonne, la rivoluzione sessuale e l’indignazione contro il Vietnam. Lo spettacolo continua con “I have a dream” di Martin Luther King del 1963, discorso tenutosi al termine di una marcia per i diritti civili. L’arco temporale si conclude con i Beatles e la loro Yellow Submarine.
“Mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “Fate l’amore, non la guerra”
I colori pop e vitaminici degli abiti danno vita ad un nuovo movimento “i figli dei fiori” che va controcorrente, a partire dalle idee fino ad arrivare allo stile e alla musica. Questi sono gli anni ’70 ma rappresentati anche dalle prime invenzioni tecnologiche come il primo computer e i primi motorini. La vitalità degli anni ’80 esplode attraverso la grinta dei Pink floyd con l’esibizione della band scolastica cimentandosi nella canzone “the wall”, ma anche Blade Runne, la caduta del muro di Berlino e quando Rostropovich suonò Bach sono eventi che hanno caratterizzato questo periodo.
Parola chiave: RICONCILIAZIONE
Toccante è stata la scena messa in atto per ricordare il politico attivista sudafricano presidente del Sudafrica, leader della lotta contro l’apartheid (politica di segregazione razziale istituita nel secondo dopoguerra dal governo di etnia bianca del Sudafrica, e rimasta in vigore fino al 1994), Nelson Mandela che ha vinto il premio Nobel per la Pace. Torna a visitare la cella del carcere di Robben Island dove è stato imprigionato per 27 anni, questa è stata la scena messa in atto dagli studenti, le voci del coro polifonico Laudate Hermes sono state indispensabili a rendere ancor più coinvolgente l’atmosfera. Questo avvenimento degli anni 90 è stato l’evento più emblematico di questo decennio.
“Condividiamo” con tutti la nostra storia
E ci ritroviamo catapultati nel XXI secolo dove la tecnologia fa da sfondo a quelle che sono le nuove generazioni, quelle del futuro, i così detti nativi digitali. A rappresentare questo scenario due coreografie la prima sulle note della canzone “credo negli esseri umani” di Marco Mengoni e la seconda “Prisoner 709” di Caparezza, ma il sipario si apre ancor prima su uno scenario devastante che ha colpito la nostra terra, nel ormai lontano 2002, con l’evento sismico che ha tolto la vita a 27 bambini e una maestra. Si conclude così il nostro viaggio culturale e interdisciplinare passando da attimi di pura allegria ad attimi di malinconia e enorme riflessione su quelle che sono state le tappe principali della nostra lunga storia.
Hanno partecipato attivamente all’organizzazione dell’evento, per l’Istituto Comprensivo Pallotta, le Scuole dell’infanzia di Bojano, Maiella, Monteverde, Campochiaro, Colle d’Anchise, San Massimo e Spinete, le Scuole primarie di Bojano, Castellone, Monteverde, Campochiaro, Colle d’Anchise, San Massimo e Spinete; e le scuole secondarie di primo grado di Bojano e Spinete.