Annalaura di Luggo Collòculi e il grande occhio al museo delle Terme di Diocleziano si mettono a nudo in un catalogo che si prevede di grande impatto, che sarà presentato con la mostra in corso e la possibilità di usufruire di visite guidate con le spiegazioni dell’artista
Annalaura di Luggo Collòculi è installazione, esperienza visuale, emozionale, fisica e immaginifica. I rimandi sono inevitabili, dal grande occhio, il grande fratello di orwelliana memoria, alla visuale specchio di Pistoletto e l‘e-MOVO Mirr or Art di MinA CaPpuSsi. E poi c’è lei, naturalmente, Annalaura di Luggo, la sua visione del mondo, il suo percorso artistico, il suo modo di comunicare le impressioni della attualità, i conflitti, le resistenze, le paure, le reticenze, i tradimenti dell’anima che si colorano di emozioni. Tutto nel grande occhio che campeggia al Museo delle Terme di Diocleziano, dove l’allestimento con filamenti di alluminio riciclato di Collòculi è avvenuto con il coinvolgimento di ragazzi con varie disabilità.
Annalaura di Luggo Collòculi il catalogo
Collòculi / Intro-Spectio è il titolo del catalogo della mostra-installazione che sarà presentato al pubblico martedì 9 luglio 2024 alle 17.00 al MUSEO NAZIONALE ROMANO TERME DI DIOCLEZIANO AULA XI BIS in via Enrico De Nicola, 78 a Roma.
Grande attesa per la presentazione del catalogo mostra per la Silvana Editoriale
Chi ci sarà
Interverranno con l’artista:
Stéphane Verger , Direttore Museo Nazionale Romano
Gabriele Perretta , Critico d’arte, Curatore
Demetrio Paparoni , Critico d’arte
Nicola Borrelli , Direttore Dir. Gen. Cinema e Audiovisivo
L’appuntamento sarà moderato dallo stesso Curatore , Marcello Palminteri
A seguire visite guidate con l’artista fino alle ore 20.30
Collòculi deriva dalla fusione di due lemmi
Collòculi, quasi un neologismo, un “fior di conio” frutto della fusione di due lemmi, collŏquĭum colloquii che significa conversazione, dialogo, incontro e ŏcŭlus, oculi che indical’occhio, inteso come organo della vista
Collòculi, dunque, viene fuori dalla fusione dei due lemmi, combinandone i significati. Diventa forma circolare come geometria essenziale e come struttura concettuale di sostenibilità, accogliendo il legame tra persona, opera ed ambiente. Progetto scultoreo, immagine mediale e rimediazione “multisensoriale”, Collòculi di Annalaura di Luggo mentre modifica il contesto in cui è inserito, consente di attivare un meccanismo di rinnovata consapevolezza nei confronti dell’installazione, non più o non soltanto surrogato di monumentalità, ma occasione per essere riletta in dimensioni più umane, grazie alla volontà di coinvolgimento collettivo.
Collòculi We are art
We Are Art è installazione multimediale, video interattivo che, partendo dalla pupilla di Collòculi immerge l’osservatore nel solco di una rinnovata idea di inclusione sociale, ipotesi e prospettive di ripartenza, fondate su un rapporto virtuoso tra umanesimo e tecnologia. Attraverso gli occhi di quattro ragazzi, rivela, utilizzando i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, come questi siano stati capaci di superare avversità quali bullismo, discriminazione razziale, cecità, alcool e criminalità, mentre l’osservatore attraverso un sistema di telecamere “gesture recognition” entra a far parte della scena, rende il fruitore parte integrante dell’azione. We Are Art!
We Are Art Through the Eyes of Annalaura: il documentario
Il processo creativo della realizzazione dell’opera è narrato nel documentario We Are Art Through the Eyes of Annalaura diretto dall’artista. We Are Art Through the Eyes of Annalaura ha ottenuto il supporto del MiC Ministero Italiano Cultura-Direzione Cinema ed Audiovisivo, della Film Commission Regione Campania, della Fondazione Banco di Napoli e di Luca de Magistris Private Banker Fideuram.
I mecenati
L’evento, è organizzato con il supporto di Jus Museum di Napoli, della Fondazione Banco Napoli, di Luca de Magistris Private Fideuram, di Lead Broker & Consulting, di GM Ambiente & Energia e di FC Group Agenzia Allianz Velletri.
La mostra proseguirà fino all’8 settembre 2024
Collòculi è una gigantesca interpretazione scultorea dell’occhio umano, realizzata in alluminio riciclato al cui interno è posta un’iride interattiva.
L’installazione assume espressione di vitalità grazie alla tecnologia: la “pupilla” di Collòculi, infatti, trasmette contenuti multimediali interattivi “real time”, attraverso un sistema di telecamere “gesture recognition” che permette al fruitore di diventare parte integrante dell’azione.
Annalaura di Luggo, chi è
Annalaura di Luggo (1970) è un’artista nata a Napoli dove vive e lavora. Presente alla 58ma Biennale di Venezia e alle Nazioni Unite di New York, il suo percorso si muove tra la ricerca multimediale e quella pittorica. Per creare Napoli Eden, l’artista ha utilizzato l’alluminio riciclato per costruire quattro installazioni monumentali site-specific che hanno incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità. Questo progetto ha ispirato la creazione del docufilm “Napoli Eden”, diretto da Bruno Colella, che racconta l’esperienza creativa dell’artista sul territorio.
La ricerca di Annalaura di Luggo, attraverso la fusione di tecnologia e manualità, tende ad interagire con il fruitore che diviene protagonista dell’azione concettuale. Ha affrontato l’incarcerazione (“Never Give Up”), le tematiche del mondo marino (“Sea Visions / 7 punti di vista”), i diritti umani (“Human Rights Vision”, per la Fondazione Kennedy di New York), la cecità (“Blind Vision”, ONU, New York).
Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo, Napoli; Jus Museum, Napoli; Museo del Carcere di Nisida), temporanee ed interattive (Nazioni Unite, New York; Art Basel Scope: Basel, New York & Miami; Salone Nautico Internazionale di Genova; Torino The Others Fair, etc.) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale.
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