Farmaci veleno: si allunga la lista di quelli che fanno male. L’Agenzia Italiana del Farmaco toglie il collirio dal mercato farmaceutico italiano.
(UMDI-UNMONDODITALIANI) L’Aifa Agenzia Italiana del Farmaco ha appena tolto dal mercato italiano un altro farmaco. Dopo gli anti ipertensivi, gastroprotettori, antidepressivi, anti asmatici c’è un il collirio. Utilizzato per il trattamento antiflogistico, congiuntiviti, blefarocongiuntiviti, cheratiti e cherato-congiuntiviti, episcleriti e scleriti, reazioni post-operatorie ed in varie forme flogistiche del segmento anteriore dell’occhio, calazio, pterigio, dacriocistiti. Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Thea Farma dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento. Si tratta del lotto n. 007016 scadenza 07-2017 della specialità medicinale REDOFF*COLL FL 5ML 0,2%+0,1% – AIC 036506018 della ditta Thea Farma Spa. Lo ha comunicato la stessa azienda farmaceutica che ne ha predisposto il ritiro.
Il richiamo è stato predisposto qualche giorno fa dopo il riscontro di “risultati fuori specifica con impurezze sconosciute” in alcuni flaconcini. Il prodotto ritirato viene usato spesso per gli occhi arrossati. Il lotto interessato è lo 07-2017, n. 007016 e AIC 036506018. “Chi avesse una confezione del lotto in casa non deve usarla, – informa l’Agenzia del farmaco – la serie di verifiche cui sono sottoposti i medicinali in commercio, può talvolta evidenziare una variazione del rapporto tra rischio e beneficio nell’uso del farmaco o, più semplicemente, un’efficacia minore rispetto a quella attesa”. In altre occasioni, poi, un medicinale sottoposto ai controlli può non presentare la composizione qualitativa e quantitativa dichiarata nei documenti che ne accompagnano il percorso di vita. In tutti questi casi l’Aifa, per tutelare la salute del cittadino, interviene con una serie d’azioni che possono andare dalla sospensione al divieto di vendita (…) un provvedimento amministrativo che, con effetto immediato, impedisce dal momento della sua entrata in vigore, la vendita sul territorio nazionale di una specialità medicinale, di prodotti medicinali non dotati di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (ad esempio prodotti galenici, prodotti magistrali, eccetera), sempre per motivi di sanità pubblica”.