San Vincenzo spostato da gennaio ad aprile. Perché, direte? Ma a gennaio si gela, invece in primavera si può fare un bel raduno, una grande festa popolare. La genialata del prete di origini indiane, un “pallottino” esplosivo, animato dallo zelo e dall’ansia missionaria di diffondere il Vangelo, raccontato da Vincenzo Di Sabato. Per recuperare quei valori di San Vincenzo non più quotati alla borsa del nostro mondo insensato e scoprire che in mezzo a tante rovine, sta facendo capolino il fiore delicato della speranza.
San Vincenzo spostato in senso letterale. Proprio così, spostato dal 22 gennaio al 21 aprile. E sì, perché i santi vengono commemorati nel giorno della loro morte, detto Dies Natalis, perché era quello della “nascita al cielo“. Il giorno della morte è detto anche transito, inteso come passaggio dalla vita terrena alla vita eterna. Invece a Guardialfiera il parroco rivoluzione la commemorazione.
San Vincenzo spostato ad aprile
Dunque San Vincenzo Pallotti, nato a Roma il 21 aprile 1795, morto sempre a Roma, 22 gennaio 1850, si festeggia ogni anno il 22 gennaio.
A gennaio in Molise fa molto freddo
Ma a gennaio fa freddo e nel Molise fa “particolarmente freddo”. Difficile riuscire a radunare la gente all’esterno per una manifestazione, nonostante sia forte la devozione per questo santo, apostolo di Roma e Padre dei Poveri nel mondo.
Quando predisse il pontificato ad un 23enne
San Vincenzo aveva il dono della preveggenza, nel 1815 a un 23enne Giovanni Maria Mastai Ferretti, triste per esser stato rifiutato dalla Guardia Pontificia a causa della sua epilessia, predisse il pontificato. Era il futuro Papa Pio IX!
E allora “spostiamo” il santo!
A primavera è tutto più semplice, come ci racconta Vincenzo Di Sabato, e si può organizzare un evento religioso di rilievo “spostando” il santo. In questo caso San Vincenzo.
“Il Santo – scrive Di Sabato – non è solo un aureolato di luce. Possiede invece un volto concreto: il nostro volto quotidiano, solcato però di un più grande amore. Vive la nostra storia. Vive nel mondo senza essere del mondo. Assapora e dispensa a noi le meraviglie di Dio.
Festeggio due volte l’onomastico
“Meravigliosa, perciò è stata per me – prosegue Di Sabato – (battezzato con il nome di Vincenzo) scoprire la possibilità di festeggiare simultaneamente, due volte l’onomastico – assieme ai Santi di cui porto l’etichetta – nello stesso giorno, il 22 gennaio, poiché in quel dì, ricorre la memoria liturgica di San Vincenzo martire, diacono di origine spagnola, ma pure quella di San Vincenzo Pallotti, italiano, un romano eccellente. E me ne son reso conto solo adesso, in seguito ad una trovata di Padre Anbu Savarimuthu (Anbu, nome indiano che da noi significa “amore”)”.
Il parroco geniale
“Don Anbu è, dunque, Parroco geniale a Guardialfiera. E’ un “pallottino” esplosivo a cui, per lo zelo e l’ansia missionaria di diffondere il Vangelo, è venuto in mente di organizzare un “San Vincenzo spostato”. Spostando insomma, per una volta, il suo giorno festivo, dal 22 gennaio a domenica 21 aprile, giorno della nascita. A primavera, per dar vita così ad un raduno di serenità, ad una grande festa popolare, qui, Sede di quell’antica Diocesi, nella quale adesso compiono il loro apostolato tanti sacerdoti e tante suore appartenenti alla Congregazione religiosa fondata da San Vincenzo Pallotti: Civitacampomarano, Lucito, Castelbottaccio, Lupara. Ma pure Ripabottoni, Morrone, Provvidenti, Casacalenda”.
“E m’accorgo, -incalza Di Sabato – in questa circostanza, come don Vincenzo Pallotti sia stato ordinato prete nel 1818: nell’anno e nel mese in cui fu soppressa la Diocesi di Guardialfiera. Ma… col dito di Dio, il 22 aprile 1969 Paolo VI (ora Santo), volle riabilitare la Cattedrale di Guardialfiera, a titolarità episcopale”.
Valori non quotati in borsa
“Alle ore 18, di domenica 21 aprile, insomma – conclude Vincenzo Di Sabato – in una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo mons. Gianfranco De Luca e con l’intervento di Padre Zenon Hanas, Ministro Generale dell’Ordine Religioso, a Guardialfiera verrà ricordato San Vincenzo Pallotti, precursore anche dell’Azione Cattolica. Sarà per la comunità, occasione per recuperare quei valori di San Vincenzo non più quotati alla borsa del nostro mondo insensato: pazienza, gentilezza, silenzio, delicatezza, modestia, spirito di sacrificio, buon senso, onestà. E scoprire pure che in mezzo a tante rovine, sta facendo capolino il fiore delicato della speranza”.
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