Mentre si attende la Legge Delega per il Riordino del Gioco Pubblico e una normativa univoca per armonizzare le leggi regionali nel più ampio quadro statale, i numeri relativi al gioco pubblico fanno emergere un sostanziale stallo del settore fisico dopo la pandemia, sebbene non si arresti la crescita, stabile, del gioco legale a distanza.
Il tutto in uno scenario che vede determinarsi un nuovo tipo di utente, ormai non più indirizzato a un singolo canale, ma versatile nelle scelte di accesso al gioco, motivo per cui gli operatori della filiera stanno organizzandosi in un’offerta di natura integrata e multichannel.
I dati del gioco a distanza
I dati emersi dai numeri forniti dai concessionari del gioco a distanza in Italia, elaborati dall’Agenzia Giornalistica per il Mercato del Gioco, sono chiari circa il ruolo che sta assumendo il canale online nelle entrate del gioco pubblico e nella spesa dei giocatori. Si tratta di un incremento che era già balzato all’occhio nel 2019, quando la raccolta nel settore fu di 34,6 miliardi di euro, un dato che risulta più comprensibile se paragonato al totale delle puntate del 2018, che fu di 18 per cento in meno.
Con la pandemia queste cifre si sono confermate pressoché stabili, e la motivazione sta nel fatto che il gioco fisico ha subito delle battute d’arresto generate dalla chiusura e dalle restrizioni all’ingresso delle sale. I numeri, sempre ufficiali e legati all’attività legale, perché provenienti dalle giocate nei casino online aams, cioè quelli dotati di regolare licenza ADM, sono significativi anche in merito alla spesa, ovvero la differenza tra le puntate e le vincite. Nel febbraio del 2021 il dato ha sfiorato i 143 milioni di euro, l’83 per cento in più dello stesso mese del 2020. Sempre nel 2021, invece, per le sale terrestri si è registrata una perdita del 19,3 per cento rispetto al 2020, nelle entrate.
La situazione generale e lo stato di salute del settore, dunque, vanno a partire da questi elementi di base che hanno peraltro spinto gli operatori di tutta la filiera del gioco a rivedere le proprie scelte strategiche.
Tipologie di utente: offline e online
Il superamento del gioco fisico da parte di quello a distanza non deve però confondersi con le preferenze degli utenti rispetto ai canali di accesso, che variano anche a seconda dell’età e dell’alfabetizzazione informatica.
Gioco pubblico online: i risultati della ricerca
Secondo una ricerca dell’Osservatorio Nomisma, i giocatori over 65 del campione preferiscono le sedi terrestri, dalle sale bingo alle ricevitorie, mentre soltanto il 3 per cento degli stessi ha dichiarato di connettersi ai giochi dal proprio pc o dispositivo mobile.
Esiste dunque anche un profilo di giocatore ancora legato all’esperienza fisica, sebbene, come si è detto, nel 2020 la raccolta online sia stata maggiore di quella in sede, con una percentuale rispettiva del 56 e del 44 per cento.
A questo va aggiunto che invece la fascia con maggiore propensione alla spesa è quella compresa tra i 25 e i 44 anni di età, e che, per giunta, ci sia un aumento sostanziale e significativo delle giocate complessive da mobile.
Alcuni tra i maggiori operatori presenti nel doppio canale, come Sisal e Snai, hanno infatti un’utenza telematica che predilige entrare nella piattaforma di gioco attraverso il tablet o lo smartphone, per un rapporto che, nel caso di Sisal, è del 9 a 1 di preferenze per i dispositivi mobili.
Verso l’approccio multicanale
A un primo sguardo questa disparità tra i due tipi di giocatori farebbe pensare a un settore che si sta dividendo in maniera radicale tra la popolazione più giovane e digitalizzata, che sceglie le piattaforme a distanza collegandosi da desktop e da mobile, e quella cosiddetta “silver age”, che invece preferisce il gioco di tipo fisico.
In realtà, il comparto del gioco, proprio in vista di queste recenti trasformazioni, sta orientandosi sempre di più verso un approccio che è stato denominato “multicanale”, e che, invece di subire la concorrenzialità delle due reti, lavora per la loro integrazione.
Come sostenuto anche dal paper dell’Istituto per la Competitività I-Com, il dialogo e l’interoperatività tra canali della filiera è fondamentale per incrociare le nuove esigenze dei diversi tipi di utente – che peraltro, talvolta, si muovono anche liberamente nel doppio binario – nonché per promuovere la legalità del gioco pubblico.
Questo può avvenire in due direzioni, ovvero aprendo le sale terrestri alle opportunità dell’online, come già sperimentato dal Casinò di Venezia, ora presente con una propria offerta anche in Rete, ma anche dotando gli esercenti retail di strumenti interattivi e innovativi per migliorare l’esperienza in loco e la customer satisfaction.
Gioco pubblico online e cashless
Uno tra questi è l’implementazione dei sistemi di pagamento cashless, ma sembra funzionare anche la formula della percentuale destinata al rivenditore per ogni conto online aperto nel punto vendita fisico.
Si tratta di una via verso una rinnovata visione del gioco pubblico come sistema unico, presente sia online che offline, il quale può trarre slancio e benefici di crescita economica proprio da questa integrazione che è stata peraltro già sintetizzata nei neologismi “pygital” e “onlife”.
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