La Montagnola in Argentina nata venti anni fa per riunire i figli del Molise in Sud America. Vincenzo Fioravante andava a prendere i corregionali con una carrozza alla stazione o al porto e li ospitava a casa sua fino a quando trovavano un lavoro e una sistemazione
La Montagnola in Argentina e precisamente a El Palomar, in provincia di Buenos Aires, all’interno del partido di Morón, è un’associazione che da circa un ventennio si impegna per mantenere e rafforzare i legami con l’Italia e con il Molise in particolare.
La Montagnola in Argentina dal 2003
Era il 28 aprile 2003 quando un gruppo di italo-argentini, capitanati da Vincenzo Fiorante, ufficializzò la costituzione del sodalizio. Tra gli altri, oltre a Fiorante, erano presenti Felice Padula, Michele Santagata, Maria Felicia Cardarelli, Domenico Parisone, Alicia La Storia, Felice Caldarino, Maria Caldarino. A raccontare di quei giorni, il primo tesoriere, Michele Santagata.
L’accoglienza di Vincenzo Fiorante
“Vincenzo Fiorante – comincia Michele Santagata – è sempre stato molto vicino alla comunità italiana. Era il tempo delle partenze – racconta Santagata – e tanti civitanovesi giungevano in Sud America alla ricerca di un futuro migliore. Avevano bisogno di un punto di riferimento e lo trovavano in Vincenzo. Questi andava a prenderli con una carrozza alla stazione o al porto e li ospitava a casa sua fino a quando trovavano un lavoro e dunque una sistemazione autonoma. Non ricordo come venni in contatto con lui: qualcuno mi avvisò che era stata indetta una riunione, mi recai sul posto. Si discuteva dell’idea di creare un’associazione di molisani, visto che in Argentina erano tante le collettività rappresentate attraverso sodalizi e gruppi di commercianti.”
La Montagnola in Argentina: la prima volta i civitanovesi assieme
“La mamma di Vincenzo, la signora Beatrice, – prosegue Santagata – gestiva un piccolo bar e proprio lì accanto, al civico 322 di via Virasoro, decidemmo di prendere in affitto un locale perché divenisse la sede dell’associazione. Si susseguirono riunioni su riunioni, si discuteva delle modalità, si avanzavano dubbi, si affrontavano difficoltà, ma Vincenzo non mollava. Alla fine il 28 aprile 2003 costituimmo l’associazione “La Montagnola“. Per il primo evento, per consentire a tutti di partecipare, dovemmo chiedere la sala alla Società Italiana di Tiro a Segno, una organizzazione importante, fondata nella seconda metà dell”800, di cui Vincenzo era socio. Fu il primo vero evento in grado di riunire tutti i civitanovesi e i molisani: una festa di coesione, bella e commovente. Per la prima volta ci ritrovavamo tutti insieme serenamente, a raccontare, a cantare, a mangiare, come se l’emigrazione non fosse mai esistita, come se nessuno fosse stato costretto a lasciare Civitanova, il borgo di poco meno di mille abitanti, in provincia di Isernia.
Civitanova del Sannio
Il nome Civitanova nasce nel Medioevo per distinguerlo da un più antico insediamento che sorgeva nei pressi, la Civita vetula o Civitavecchia, oggi Duronia; le prime notizie certe sull’esistenza dell’abitato risalgono al 1002, quando Berardo, conte di Isernia, e sua moglie Gemma vollero edificare a Civitanova un monastero da donare alla regola benedettina.
Il 19 febbraio 1864, Civitanova diviene Civitanova del Sannio.
Il primo direttivo
Nel primo direttivo troviamo Tonino Lastoria, Felice Caldarino, Maria Caldarino, Nunziata Spugnardi, Vincenzo Fiorante, Michele Santagata, FElice Padula, Marcela Firpo, Miguel Minicchielo, Miguel Macera, Arturo Di Fabio e Horacio Gori.
Civitanova oggi
Oggi Civitanova del Sannio è un comune idi 926 abitanti della provincia di Isernia in Molise, particolarmente ricco di sorgenti naturali di acqua. Di particolare interesse la Chiesa di San Silvestro Papa e il Monastero di San Benedetto De Jumento Albo.
Chiesa di San Silvestro Papa
Risalente all’XI secolo, fu consacrata dal vescovo di Trivento, Alfonso Mariconda nel 1569. In epoca barocca vennero fatte ulteriori aggiunte artistiche, e la chiesa si presenta con un impianto rettangolare a tre navate. La facciata è preceduta da una scalinata a entrate laterali. Il portale enorme occupa metà della facciata, raggiungendo il finestrone centrale, inglobato in una cornice del XVII secolo. Il campanile è a torre. L’interno ha soffitto a cassettoni di legno, la cui data certa di realizzazione è il 1668.
Monastero di San Benedetto De Jumento Albo
Si tratta di un tempio di età paleocristiana, tra i primi costruiti in Molise, assieme ai monasteri di Sant’Eustachio di Pietrabbondante, San Pietro di Tasso di Carovilli e di Santa Colomba di Frosolone. In località Santa Brigida, il monastero fu costruito nell’XI seco. Nel 1020 risulta fosse retto dall’abate Atenolfo dell’abbazia di Montecassino. Nel 1456 fu danneggiato dal terremoto. Da allora a causa dei gravi danni subiti, fu abbandonato.
La riscoperta archeologica
L’interesse archeologico per il monastero risale al 2005, quando un team di archeologici ne chiese l’immediato restauro. Il monastero oggi è perfettamente accessibile. Rimangono le mura perimetrali della pianta rettangolare con abside posteriore, parzialmente integra. Il campanile turrito, prima diroccato, è stato ricostruito seguendo lo schema originario, usando la tecnica di anastilosi. All’interno è possibile vedere le pietre originarie dell’anno mille sull’altare, sulle logge laterali e sul presbiterio.
Esta es una asociación sin fines de lucro. El objetivo primordial es reunir a todos los oriundos de Civitanova del Sannio y sus descendientes.
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