Camionisti contro greenpass molteplici le manifestazioni da parte dei cittadini. A partire da professori universitari, avvocati, studenti, camionisti e liberi cittadini. Scendono nelle piazze per protestare dell’obbligo, dal 15 ottobre 2021, per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato di esibire la certificazione verde per poter accedere sul proprio luogo di lavoro
Camionisti contro greenpass e alcuni professionisti che si sono dimessi dal loro posto di lavoro. Stefano Leoni, docente al Conservatorio Giuseppe Verdi, Francesca Del Santo, ormai ex professoressa di biologia a Salice, in Provincia di Pordenone, Andrea Camperio Ciani, docente ordinario all’Università degli studi di Padova per le cattedre di Etologia, Psicobiologia e Psicologia evoluzionistica, Fabrizio Masucci, presidente e direttore della Cappella Sansevero a Napoli, Leonardo Rebonato direttore artistico di Hostaria Verona e tanti altri.
Camionisti contro greenpass
Matteo Barale, professore, ha deciso di fare lezione all’aperto, si è ritrovato circondato da conoscenti e studenti che erano dalla sua parte. Riccardo Szumski, cittadino di Santa Lucia di Piave, ha deciso di lavorare in un gazebo accanto alla sede del Comune, per dare un segnale di manifestazione individuale.
Gli avvocati e camionisti
Alle manifestazioni non mancano camionisti, docenti universitari e avvocati. I camionisti hanno scioperato negli scorsi giorni, occupando e bloccando le autostrade. “I firmatari del presente appello — recita il documento degli avvocati — non possono esimersi dal denunciare la criticità del provvedimento. Esso, oltre a difettare dei requisiti di necessità ed urgenza, addirittura con una previsione differita, lede i diritti del singolo e della collettività, ponendosi in contrasto con principi costituzionali fondanti l’impianto normativo nazionale, letto anche alla luce delle norme sovranazionali recepite.”
Gli avvocati
I principi costituzionali che gli avvocati ritengono che con l’obbligo del greenpass si violano: “l’obbligo della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitino la libertà e l’uguaglianza tra i cittadini al quale fa riferimento l’articolo. Il riconoscimento del diritto al lavoro sancito dall’articolo. La dignità del lavoro e dei lavoratori prevista dall’articolo 1 della Carta fondamentale. I doveri di solidarietà politica sanciti dall’articolo. La riserva di legge per i trattamenti sanitari obbligatori, «in ogni caso limitati dal divieto di violazione del rispetto della persona umana», prevista dall’articolo 32.”
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