Grana Padano maltrattamenti vitelli scaturendo le indagini dall’associazione Essere Animali per abusi avvenuti nei confronti di mucche in un allevamento intensivo di latte produttore in Lombardia
Grana Padano maltrattamenti vitelli sottratti appena nati dalle madri, l’associazione Essere Animali ha indagato su un allevamento intensivo di latte produttore del Grana Padano formaggio DOP in Lombardia, che fin’ora è stato considerato un’eccellenza italiana. Questo allevamento attualmente ospita 2.700 mucche e 300 vitelli rinchiusi in piccoli box, alcune volte anche in coppia, limitando i movimenti. Si è scoperto che, per portarli nelle gabbie, vengono caricati su una carriola e immobilizzati con una zampa attorno al collo.
Grana Padano maltrattamenti vitelli e violazioni
Oltre agli abusi vengono documentati, da parte di allevatori, insulti rivolti ad un vitello, schiaffi, calci dati durante l’alimentazione ed infine, bruciature dell’abbozzo corneale su vitelli di 2-3 mesi di vita. Essere Animali afferma che è una violazione provocare dolore a questi animali, sono pratiche che possono essere eseguite solo con l’utilizzo di anestesia e da una persona esperta come un medico veterinario. L’allevamento è stato segnalato alle autorità a causa di comportamenti violenti sugli animali da parte degli operatori.
Campagna “No Animal Left Behind”
77 Ong di tutto il mondo, stanno chiedendo alla Commissione Europea di revisionare la legge sulla protezione degli animali da allevamento le cui pratiche provochino sofferenza. La campagna “No Animal Left Behind” può essere firmata online dai cittadini, chiedono che i vitelli siano tenuti vicino le madri per almeno le prime otto settimane di età. La separazione tra madre e figlio avviene spesso all’interno degli allevamenti intensivi perché le mucche, per produrre latte devono partorire, e ciò provoca il separamento dai figli. Eurispes, l’importante organismo nazionale che opera nel campo della ricerca politica, economica e sociale, ha stilato un rapporto che rivela come, rispetto allo scorso anno, in Italia, è aumentato il numero dei vegani, passando dal 2,2% al 2,4% della popolazione.
La replica del consorzio a firma del direttore generale Stefano Berni
Il Consorzio, a firma del direttore generale Stefano Berni, replica ciò che è stato detto sull’azienda, ovvero che lavorano rendendosi conto del benessere degli animali, e qualora vi siano comportamenti aggressivi, devono essere immediatamente segnalati in modo tale da bloccarli e procedere con il giusto atteggiamento, curando il loro stato di salute, la libertà di movimento con accesso a cibo e acqua.
Il Consorzio Tutela Grana Padano tiene a precisare che gli spiace venga messo in discussione il modo di lavorare dell’organismo a causa di pochissimi soggetti, e che paghino le conseguenze 4000 lavoratori onesti. Infine, aggiunge il consorzio, loro sono stati i primi a tener conto del benessere e delle priorità degli animali.
Il video, certo, dice altro. Ma speriamo serva a spingere sulla coscienza e al rispetto della legge. Per non parlare della necessità di eliminare del tutto, per sempre, gli allevamenti intensivi
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