Un morto, un disperso e una vasta area colpita da giorni dal maltempo, che non accenna a placarsi dopo le devastazioni dei giorni scorsi nel Foggiano. Nella notte nuove precipitazioni si sono abbattute sulla zona
Pioggia e temporali non danno tregua alle zone alluvionate del Gargano. Ovunque canali e torrenti esondati, frane, smottamenti, persone isolate in case di paese o in campagna e messe in salvo con difficoltà anche con l’impiego di battelli. Campeggi allagati, strade interrotte, binari allagati, migliaia di persone senza energia elettrica e gas. Tantissima acqua che unita al terreno di colline e montagne è scesa a valle trasformandosi in un fango che ha distrutto ogni cosa al suo passaggio.
Il comune di Peschici, tra i più colpiti, è stato inondato dal fango ed è parzialmente isolato, mentre quello di Rodi Garganico lo è completamente. Nei pressi della Marina di Peschici è stato ritrovato in mare il corpo del 70enne di cui si erano perse le tracce da ieri sera. Ma in seguito la stessa la prefettura ha smentito il ritrovamento. Alcuni testimoni oculari hanno riferito di aver visto l’uomo cadere in mare con la propria auto, sarebbe riuscito ad uscire dal veicolo ma non ce l’avrebbe fatta a raggiungere la riva. Mentre i soccorritori hanno ritrovato senza vita il 24enne Antonio Facenna, l’allevatore di Vico del Gargano disperso nella notte tra il 2 e il 3 settembre. Il cadavere è stato ritrovato nel fango, sotto la vettura con la quale si era allontanato da casa.
Da questa mattina proseguono i soccorsi, e i vigili del fuoco stanno valutando la possibilità di intervenire con gli elicotteri per recuperare le persone che potrebbero essere rimaste isolate a causa delle piogge. Nel frattempo, il governo, con il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, è arrivato ieri sul Gargano per dare conforto alla popolazione e assicurare l’aiuto dell’esecutivo alla devastazione che ha messo il ginocchio 14 comuni. “Per quello che ho visto – ha detto Gabrielli – e per quello che mi è stato raccontato, credo che ci siano le condizioni per dichiarare lo stato d’emergenza”.
Di Bartolomeo Alberico
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