Come riconoscere sintomi Covid dopo alcune settimane dal contagio. Oltre ai sintomi più conosciuti, ne abbiamo di molto rari, ma da non sottovalutare
Come riconoscere sintomi Covid che gira in Italia già alla fine del 2019, per cui molto prima che venisse individuato il primo focolaio infetto in Lombardia. Una 24enne milanese affetta da dermatosi nel novembre scorso, si ritiene possa essere la “paziente 1”. La donna, contattata molto tempo dopo, ha detto di non aver mai manifestato i più comuni sintomi di Covid. Ma, nel campione di pelle prelevatole in occasione del controllo, sono presenti tracce di Virus. Il suo potrebbe essere il caso di molte altre persone, che rimaste asintomatiche hanno avuti altri chiari segni dell’infezione, come ad esempio la dermatosi.
Come riconoscere sintomi Covid e sapere se lo hai già superato!
Il modo più comune, e più conosciuto, per sapere se abbiamo contratto in precedenza alla Pandemia il coronavirus, è quello del test sierologico. Esso attraverso il prelievo di sangue, che può avvenire attraverso il pungidito, se si tratta del test rapido, oppure tramite una provetta di sangue, se si vuol effettuare un test quantitativo, ci rivela la presenza di anticorpi contro il covid. Questo test può essere fatto anche privatamente, nei laboratori specifici.
Come riconoscere sintomi Covid: i meno comuni!
Eruzioni cutanee
Questi si possono presentare anche alcuni mesi dopo aver contratto l’infezione. I geloni, ovvero le le lesioni tissutali senza congelamento per cui le dita delle mani o dei piedi appaiono scolorite o quasi bluastre, a volte dolorose o pruriginose, è uno dei sintomi da contagio. Alcuni esperti hanno parlato anche di “alluce da Covid”, riscontrando manifestazioni post-virali di questo genere in alcuni casi asintomatici.
Infiammazioni alla lingua
Oltre alla cute, le eruzioni possono interessare anche la bocca, come indicato dal Covid Symptom Study App. Gli scienziati del King’s College di Londra hanno mostrato come l’infezione sembri causare “cambiamenti della lingua, tra cui dolore, scolorimento, gonfiore o una strana consistenza”. Questi sintomi sono confermati anche dagli esperti della britannica Society of Medicine.
Stanchezza
Quello dell’affaticamento persistente, un disturbo che può essere equiparato a una sindrome da fatica cronica post-virale. E’ il sintomo più diffuso. Un team di ricerca irlandese presso il Saint James Hospital di Dublino ha indicato che più della metà dei pazienti presentava segni di affaticamento a 6 settimane dalla guarigione.
Mal di pancia e diarrea
Alcune persone invece, prima di manifestare i più comuni sintomi da Covid, come tosse e difficoltà respiratorie, riportato di aver avuto mal di pancia e disturbi gastrointestinali. Un recente studio, pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology, ha indicato che in seguito all’infezione da coronavirus possono manifestarsi problemi gastrointestinali, come vomito, dolori addominali o diarrea.
Congiuntivite
Questi sono sintomi rari, ma comunque dall’arme. Nella clinica di Chelsey Earnest, un’infermiera del Life Care Center di Washington, indica che le infiammazioni oculari possono essere un sintomo importante nei casi di Covid-19. “I pazienti – dice la dottoressa – mostrano occhi tipo allergici, con la parte bianca che non è rossa. È più come se avessero un ombretto rosso all’esterno degli occhi”
Perdita del gusto e dell’olfatto
Uno dei sintomi che in questi mesi abbiamo sentito è quello della perdita del gusto e dell’olfatto. Secondo quanto descritto dai ricercatori, e in particolare in uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology, il coronavirus Sars-Cov-2 sarebbe in grado di farsi strada nel sistema nervoso centrale, colpendo i sensi.
Perdita dell’udito
Lo scorso novembre, uno studio guidato dai ricercatori britannici Ruskin University ha indicato che l’infezione da coronavirus può portare a disturbi dell’udito. Il disturbo caratterizzato da una percezione sonora, simile a un fischio, un ronzio o un tintinnio.
Brain fog
Tra i disturbi a lungo termine causati dall’infezione, gli studiosi hanno scoperto il “brain fog”, ovvero una sensazione di nebbia mentale che impedisce di essere lucidi e pronti. Alcuni pazienti che hanno superato l’infezione da coronavirus hanno riportato difficoltà a pensare chiaramente per mesi.
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