Possibile lockdown totale Italia: i sintomi sono praticamente gli stessi del Coronavirus tradizionale, ma la mutazione è più contagiosa. La variante brasiliana è stata identificata per la prima volta in Sud America su un’infermiera 45enne che si era già ammalata cinque mesi prima, contraendo il virus nella sua forma originaria per poi risultare nuovamente positiva al Covid
Possibile lockdown totale Italia, soprattutto se si conferma una minore protezione del vaccino. L’unica possibile soluzione per arginare ancora una volta l’inarrestabile virus, che dallo scorso Marzo ha pervaso l’intero globo, sarebbe quella di bloccare tutto. Ancora una volta. “La variante brasiliana in Italia? – all’Adnkronos Salute è virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo veneto – se aumentano i casi, subito lockdown”.
Possibile lockdown totale Italia: Covid Brasiliano più resistente
“Il primo caso in Italia di variante brasiliana non vuol dire ancora niente – prosegue lo scienziato Crisanti – ma è un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2. E visto che sembra da alcuni primi studi che quella brasiliana risponda meno al vaccino, se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un’opzione: bloccare tutto”. “Se è un caso isolato va bene e rimane tale, ma se si incominciano a vedere più casi e si dovesse vedere che la variante brasiliana è effettivamente resistente al vaccino allora rimane solo un’opzione, ripeto – spiega ancora Crisanti – bloccare tutto per impedire che si diffonda. Significa lockdown duro, non con le zone rosse. Non possiamo permetterci di mandare all’aria il vaccino. Non scherziamo”.
Quanto sono resistenti i nuovi vaccini al nuovo Coronavirua?
A preoccupare il virologo inoltre sono alcuni lavori scientifici condotti sulla variante in questione che mostrano che i sieri dei vaccinati hanno una limitata capacità di bloccarla. “Da un punto di vista epidemiologico non si sa quanto effettivamente siano resistenti i vaccinati alla variante, è un’informazione ancora tutta da acquisire – puntualizza Crisanti – ma sembra che gli anticorpi abbiano una capacità del 30 per cento”. “Questo non vuol dire che le persone immunizzate non dimostreranno poi di resistere agli attacchi della variante brasiliana – conclude lo scienziato – ma se dovesse essere così sarebbe un problema: se incominciasse a diffondersi e si vedesse qualche impatto sui vaccinati, il discorso cambierebbe e si farebbe più allarmante”.
Covid Brasiliano: arriva un nuovo pericolo per l’Italia
“Le varianti virali – sostiene Pier Luigi Lopalco, epidemiologo – preoccupano per la possibilità che emerga una forma morbosa più contagiosa, come quella inglese, o una infezione più aggressiva”. Le varianti possono prendere il sopravvento nella pandemia, sostituirsi alla platea dei virus circolanti, ingannare i farmaci impiegati finora, costringono ad anticipare la somministrazione degli antivirali. Gli anticorpi monoclonali, il siero dei convalescenti, costringono gli immunologi a verificare l’efficacia dei vaccini anti-Covid ed eventualmente a riformulare quelli a mRna come Pfizer o Moderna.
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