La Compagnia Stabile del Molise continua a collezionare successi. Domani sera presenta, insieme alla Compagnia dell’Argine e alla Compagnia Epokè, “Volim Te”, racconto tratto da una storia vera. Gli elementi racchiusi nel racconto sono: passione, energia e coraggio. Finalmente lo stabile di corso dei Pentri, a Bojano, è tornato, dopo tanti anni di oblio, a rivestire il ruolo che gli compete, di centro dedicato alla diffusione della cultura.
Domani sera alle ore 21:00, presso il Teatro Comunale di Bojano, andrà in scena il penultimo spettacolo della stagione 2010/2011, la prima in assoluto per lo stabile di Corso Pentri tornato dopo tanti anni di oblio a rivestire il ruolo di centro dedicato alla diffusione della cultura.
Per il quinto appuntamento sarà proposto dalla Compagnia Stabile del Molise, dalla Compagnia dell’Argine e dalla Compagnia Epokè, “Volim Te”, racconto tratto da una storia vera, narrato da Stefania Desinano e scritto da Giulia D’Amico e Lea Cirianni. La regia è a cura di Nicola Bonazzi.
Protagonisti dello spettacolo saranno gli attori Raffaello Lombardi e Lea Cirianni,
rispettivamente nel ruolo di Sasà e di Sara. Una vera “chicca”, che giunge in Molise grazie a Paola Cerimele, Lino D’Ambrosio, Edoardo Siravo, che stanno dando il massimo per la Compagnia Stabile del Molise. Grazie al loro impegno i corsi di recitazione a Bojano sono di altissimo livello e attirano allievi e appassionati da tutta la Regione.
“Volim Te” significa “ti amo in montenegrino” come spiega Sara, la protagonista mentre racconta al pubblico la sua storia e rilegge le centinaia di lettere che Sasà le mandava dal carcere. La passione, l’energia e il coraggio sono gli elementi racchiusi nel racconto scenico che si propone di coinvolgere ed entusiasmare gli spettatori.
“Volim Te” racconta la storia di Sara, una ragazza italiana, professoressa di matematica all’interno di un istituto penitenziario maschile, e di Sasà, ragazzo montenegrino detenuto nel carcere e allievo di Sara.
È una storia d’amore vissuta a metà fra due culture, quella dell’Italia e quella del Montenegro. Nella serie di vicende narrate i personaggi sono in balia fra il passato e il futuro, e trovano nell’amore che li unisce e nella propria forza interiore, l’impulso per combattere le difficoltà del presente, dentro e fuori dal carcere.
“Volim Te” non è solo il racconto di una storia personale, ma è a
nche uno sguardo sull’Italia di oggi, l’Italia degli immigrati clandestini, delle
difficoltà d’integrazione, della micro-delinquenza, delle carceri e della buroc
razia. Unpaese di una generazione che crede nell’amore e ne dà nuovi significati. L’amore raccontato non solo supera gli ostacoli ma va oltre e rilancia la sfida verso nuove strade, oltre i pregiudizi e le scelte convenzionali.
Lo spettacolo vuole mettere in scena la rappresentazione di un amore assoluto che non si esaurisce nel concetto di coppia e non finisce con la coppia, ma è un sentimento per l’altro che porta ad una nuova vita dipingendo il ritratto di una generazione che nell’incontro con l’altro mette in gioco se stessa.
Durante l’ultimo conflitto dei Balcani, Sasà diserta dalle file serbe ed arriva in Italia clandestinamente. Per sopravvivere intraprende la strada della delinquenza, che nel giro di pochi mesi lo conduce alla carcerazione. In carcere Sasà conosce Sara, la sua insegnante di matematica. Dal loro primo sguardo, inspiegabilmente, qualcosa li lega. Ma l’ambiente del carcere, pieno di regole, divieti e restrizioni, impedisce loro di parlarsi direttamente, di avere una conversazione diretta. Così fra i due inizia una corrispondenza clandestina. Anche lo scambio di lettere, però, non è affatto semplice e ogni giorno si ritrovano ad dover escogitare nuove strategie per non farsi scoprire.
Attraverso la corrispondenza, Sasà e Sarsa vivono un’intensa storia d’amore, fatta di lettere, speranze, sogni, ma anche di barriere, pregiudizi, divieti e sotterfugi. Sasà inizia a sentire, per la prima volta, dentro di sé il desiderio di una vita diversa. Inizia a fare dei progetti: crearsi una famiglia, intraprendere un lavoro legale, aprire una pizzeria propria.
Verso la fine dell’anno scolastico un detenuto tradisce la fiducia di Sasà, mettendo al corrente il direttore del carcere della relazione epistolare tra la professoressa e Sasà. Cominciano così i problemi: Sara è sospettata di portare in carcere, oltre alle lettere, della droga, e rischia d’essere trasferita; mentre a Sasà, sottoposto giornalmente a delle perquisizioni, gli viene proibito di andare a scuola. Per settimane non riescono più a vedersi, né a sentirsi. Per Sara inizia un lungo periodo di lotta con la burocrazia italiana, fra avvocati, leggi da interpretare, e punti di non ritorno. La prima tappa sarà ottenere i colloqui settimanali, per richiedere infine gli arresti domiciliari, affinché Sasà possa finire di scontare la pena a casa con lei.
Per assistere allo spettacolo “Volim Te” è possibile richiedere il biglietto acquistabile al costo di 10 euro presso il caffè teatro o presso il botteghino.