L’album dei Genesis “And then there were three” e il progetto “La Voce del Molise in Venezuela”. Tre personalità diverse, tre professionalità distinte, unite dalla medesima passione bruciante: gli Italiani lontani. Veicolare il Molise attraverso la grande comunità dei molisani nel mondo, nel Venezuela in particolare. Perché i molisani nel Venezuela intendono intensificare i contatti con i molisani in regione.. Ora si attende un segnale da parte dei molisani in Venezuela.
And then there were three…Chi non ricorda l’album dei Genesis del 1978? Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutherford s’ispirarono al noto romanzo di Agata Christie, Dieci Piccoli Indiani, titolo originale “And Then There Were Ten” per ironizzare sull’abbandono di Steve Hackett. E tre sono anche gli amici che si sono incontrati una sera a cena (pizza, pomodorini e ravioli) per cucire assieme un’idea. Si tratta di Teresio Onorato, già dirigente della Regione Molise, responsabile del Servizio per i Rapporti con i Molisani nel Mondo, Maurizio Santillo, eclettico e versatile artista-attore-cantante-cabarettista-musicista che gira il mondo raccontando la storia della Canzone Napoletana, e Mina Cappussi, direttore di Un Mondod’Italiani, quotidiano internazionale dedicato agli italiani nel mondo e co-autrice del Primo Dizionario dell’Emigrazione Italiana, presentato in anteprima mondiale alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Tre Ambasciatori dell’italianità nel mondo, tre personalità diverse, tre professionalità distinte, unite dalla medesima passione bruciante: gli Italiani lontani, quelli che hanno lasciato l’Italia negli anni difficili e i loro discendenti, gli oriundi che sentono ancora la forza del legame con la Terra dei loro Padri. Nasce infatti da una serata senza troppe pretese, dalla voglia di incontrasi e dalla necessità di affrontare i problemi del mondo dell’emigrazione, il progetto teso ad avvicinare i molisani in Venezuela.
“Sono rimasto particolarmente colpito – le dichiarazioni di Teresio Onorato – dalla coesione, dal calore, dalla simpatia della comunità molisana in Venezuela, in modo particolare dall’organizzazione rigorosa dei Centri Italo-venezuelani, che sono il fulcro di riferimento della comunità dei corregionali e connazionali. I nostri emigrati lamentano scarsa attenzione da parte della Madre patria, tengono molto al legame con il Molise, ed è per questo che, con la collaborazione di Maurizio Santilli e di Mina Cappussi, abbiamo voluto lanciare un segnale forte, di ascolto e di risposta a quelle che sono le esigenze dei molisani. Un’attenzione che si concretizza, tra l’altro, con un tour dedicato, una serie di spettacoli da tenersi in varie città del Venezuela, in particolar modo a Caracas, Valencia, Maracay, Maracaibo, dove più massiccia è la presenzadella nostra comunità molisana. Attendiamo dunque un segnale di accoglimento della proposta, affinché questa piacevole serata tra amici sia foriera di eventuali collaborazioni future, nella direzione di una progettualità vera, concreta, efficace”.
Entusiasta del progetto anche Maurizio Santilli, che ha al suo attivo numerose tournee, assieme alla Regione Molise, tra i corregionali in Canada, Argentina, Australia, Inghilterra. Neanche a farlo apposta, il progetto Molise-Venezuela nasce il 7 settembre, a Bojano. Una data storica, Perché era proprio il 7 settembre, del 1835, quando Raffaele Sacco, al pianoforte, intonò “I’ te voglie bbene assaje” incantando Napoli, dove andarono a ruba, in pochi giorni, centottantamila “copielle”, gli spartiti della nota canzone partenopea. Maurizio racconta di Raffaele Sacco e Salvator Rosa, di Salvatore Di Giacomo e Mario Costa, che, su un tavolino del Gambrinus, scrivevano “Si ‘o ciel fusse fugliett e lettera e ‘o mare inchiostr, nun c’abbastasse p t dice ch bbene vogl’ a te”.
Insomma, a tavola sono nate grandi opere e importanti intuizioni, sodalizi importanti e persino matrimoni. Per non smentire la tradizione, nasce davanti ad una bella “Margherita” con la mozzarella locale e i pomodori di stagione, l’idea di veicolare il Molise attraverso la grande comunità dei molisani nel mondo, nel Venezuela in particolare, dove il calore e l’amicizia dimostrate dai corregionali preme per intensificare i rapporti con il Molise. Il Paese sudamericano, infatti, ha rappresentato una meta importante per gli approdi dei molisani dopo la seconda metà dell’ottocento e successivamente nel secondo dopoguerra. Nelle principali città venezuelane la vita delle comunità italiane è molto ben organizzata attorno ai Centri Italo-venezuelani, dotati di teatri, ristoranti, piscine, strutture sportive e ricreative destinate ai giovani.
“Dopo il successo riscosso in Argentina – ha aggiunto Maurizio Santilli – dove ho tenuto un corso di teatro a Mar del Plata – sono pronto a raggiungere i molisani in Venezuela. E, come è accaduto in Argentina, ai molisani si aggiungono gli italiani provenienti dalle altre regioni d’Italia, perché all’estero siamo tutti “paesani”.
Entusiasta per l’iniziativa anche Mina Cappussi, che con il suo quotidiano UN MONDO D’ITALIANI raggiunge attualmente milioni di connazionali, in ogni angolo del pianeta. “La presentazione del Primo Dizionario dell’Emigrazione – ha detto – tra le nostre comunità italiane nel mondo, a cominciare dal Canada, avrà il piacevole effetto “collaterale” di rafforzare sempre più i legami del cuore con gli italiani all’estero. In questo contesto che vede l’intervento delle più alte istituzioni governative nazionali, ben si inserisce il progetto di “avvicinamento” materiale e spirituale con gli italo-venezuelani. E’ tempo di tributare, a questi amici lontani, la stessa attenzione riservata alle altre comunità del Sud America e del mondo”.
Insomma, il dado è tratto. La proposta è stata lanciata. Si tratterà di vedere quale sarà la risposta dei molisani del Venezuela.
di Benedetta Massoni
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