Il numero di disoccupati a gennaio ha sfiorato i 3 milioni: la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita all’inizio dell’anno al 38,7%, il massimo dall’inizio delle serie storiche dell’Istat sia mensili che trimestrali. Nel 2012 il numero dei precari ha toccato l’apice con 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso
I dati sono davvero allarmanti. Secondo l’Istat a gennaio il numero dei disoccupati in Italia è arrivato a circa 3 milioni. L’Istituto statistico precisa infatti che con un aumento di 110 mila unità (+3,8%) su dicembre si è arrivati 2 milioni 999 mila. Su base annua la crescita è di oltre mezzo milione di disoccupati (+22,7%, +554 mila unità). Nel 2012 il numero dei precari ha toccato i massimi livelli, con 2 milioni e 375.000 contratti a termine e 433.000 collaboratori: si tratta di 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche relative. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio al 38,7%, il massimo dall’inizio delle serie storiche dell’Istat sia mensili (gennaio 2004) che trimestrali, ovvero dal quarto trimestre del 1992. L’Italia, dunque, con il 38,7% di giovani senza lavoro è il Paese più colpito in Europa dopo la Spagna, dove ha raggiunto il 55,5%. Lo comunica Eurostat. In Italia all’inizio del 2012 il numero di disoccupati era del 32,3%, mentre in Spagna del 50,2%. “Questi dati sono agghiaccianti – ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi -. E’ una situazione assolutamente drammatica, a cui dobbiamo reagire”.
di Serena Lastoria
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