“Tutti hanno diritto alla comprensione, alle attenuanti, alla preoccupazione, alla pietà. Tutti tranne, ovviamente, quei pazzi che scelgono la divisa”.
Franco Maccari,
Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così gli ultimi gravi fatti di cronaca che, a
Venturina in provincia di
Livorno, e nel quartiere
San Paolo di Bari, hanno coinvolto Appartenenti alla Polizia che hanno rischiato la morte in circostanze apparentemente innocue degenerate in veri e propri tentati omicidi: “Anche in questo periodo segnato da un tripudio di
servizi giornalistici ed interventi vari contro i ‘brutali ed irrecuperabili’ Tutori della sicurezza, non cessa l’implacabile
mattanza dei colleghi su cui, giornalmente, qualcuno infierisce per i più disparati motivi. Soprattutto in questo periodo, anzi,
fa specie che neppure un minuscolo titolino o servizio di approfondimento venga dedicato ad una notizia che si è guadagnata solo poche righe nelle agenzie di stampa: in un solo anno sono 2.286 gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine oggetto di aggressioni. A questo interminabile elenco si aggiungono i
quattro colleghi spediti in ospedale da un folle che, nel Livornese, li ha speronati dopo un delirante inseguimento durante il quale
è fuggito a 200 all’ora su una Statale anche contromano, nonché i
componenti della Squadra Volante contro cui un altro sconosciuto signore ha aperto il fuoco, a Bari, dopo essere anch’egli scappato all’alt. Chissà quanti giornalisti si precipiteranno, adesso, ad intervistare le loro famiglie per sapere
cosa si prova quando la mattina si saluta un figlio, un fratello, un padre che esce per andare a fare solo il proprio lavoro sapendo che non è affatto difficile che non torni più, o che torni a pezzettini, anche se il servizio di quel giorno era fra i meno pericolosi, come magari controllare gli automobilisti… O forse no… perché in questi casi non c’è mai qualcuno a riprendere con un provvidenziale telefonino per poi far scoppiare il caso!”.
Così Franco Maccari. E all’indomani, anche, della diffusione dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio “
Sbirripikkiati” dell’Asaps, nel quale si sono contate, nell’anno appena trascorso,
2.286 aggressioni ad Operatori di Polizia – violenze a mano armata nel 24,7% dei casi; il 32,6% degli aggressori era sotto l’effetto di alcol e droga: “Dati – commenta Maccari – che mettono i brividi e
che meriterebbero ben altre riflessioni e ben altri approfondimenti, ma di cui nessuno si cura. Perché è normale che chi porta la divisa venga offeso, aggredito, minacciato, da chiunque per qualunque motivo; è normale morire vestendo la divisa, anche se hai solo chiesto una patente; è normale infierire in ogni modo su un Servitore dello Stato perché chi ha scelto questo ruolo se l’è cercata; è normale che le famiglie che aspettano a casa sappiano che i propri cari devono magari morire, senza colpo ferire, e peggio per chi se li sceglie;
è normale che tutto questo accada e, soprattutto, che accada nel silenzio, senza che nessuno osi chiedere considerazione e rispetto per le sofferenze che prova, in qualunque circostanza. Tutti – conclude il Segretario Generale del Coisp – hanno diritto alla comprensione, alle attenuanti, alla preoccupazione, alla pietà. Tutti tranne, ovviamente, quei pazzi che scelgono la divisa”.
Di Dalna Gualtieri