275 MORTI ACCERTATI, 28.0000 SENZA CASA. SI SCAVA ANCORA PER TROVARE GLI ALTRI DUE STUDENTI MOLISANI, MICHELE ED ELVIO

Sale a 275 il numero dei morti accertati nel terremoto che ha squarciato l’Abruzzo. 28.000 i senza casa.

Nella notte ancora scosse, grado 5.3 e 4.3 della Scala Rickter, quando sono stati recuperati dalle macerie i corpi senza vita di altri due studenti, seppelliti nel crollo della Casa dello Studente. Intanto dal Molise sono partite altre Unità Mobili della Protezione Civile, per dare soccorso ai terremotati.

Il Molise, che ha conosciuto il dramma del sisma del 31 ottobre 2002, quello che ha ucciso 27 bambini e la loro maestra nel crollo della scuola Jovine, si è mobilitato in una grande gara di solidarietà che ha trovato nel web il suo canale prioritario.

Ieri si sono svolti, a Carovilli, i funerali di Danilo Ciolli, il 25 enne che si trovava, con altri suoi coetanei, nella famosa Casa dello Studente, l’edificio di via XX settembre, a L’Aquila, che si è accartocciato su se stesso imprigionando tante giovani vite. Nella piazza, sul sagrato della Chiesa Madre di Carovilli, migliaia di persone hanno assistito al rito funebre, officiato dal Vescovo della Diocesi di Trivento, Domenico Scotti. I genitori, studenti, amici, parenti straziati dal dolore, una folla incredibile, che la piazza non riusciva a contenere. Danilo sarebbe diventato un fisioterapista, ma i suoi sogni si sono infranti alle 3.32 del 6 aprile, in quella Casa che è diventata la sua tomba.

Torneranno oggi a Isernia le spoglie di Vittorio Tagliente, 26 anni, che si trovava nella Casa dello Studente assieme a Michele Iavagniglio, il giovane, pure di Isernia, che ancora manca all’appello, assieme al ragazzo di Bojano, Elvio Romano.

Per i funerali di Vittorio, che si terranno oggi a Isernia, il Sindaco, Gabriele Tagliente, ha indetto il lutto cittadino.

Si continua a scavare senza posa nella speranza di trovare ancora in vita Elvio Romano e Michele Iavaniglio, gli altri due studenti molisani che da quattro giorni sono sotto le macerie.

Di Mina Cappussi