Dedicato “a tutti coloro che sono dovuti partire”
l’opera multimediale di Tiziana Grassi e Catia Monacelli in collaborazione con Giovanna Chiarilli
“I segni dell’emigrazione – L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione
Al Circolo degli Affari Esteri la presentazione della prima opera multimediale sull’emigrazione e immigrazioneSarà presentata il prossimo 10 settembre al Circolo del Ministero degli Affari Esteri la prima opera multimediale interamente dedicata agli italiani all’estero (“Il Grappolo Editore”).
Documenti, ricerche, testimonianze, musiche e filmati”.
Al Circolo degli Affari Esteri la presentazione della prima opera multimediale sull’emigrazione e immigrazioneSarà presentata il prossimo 10 settembre al Circolo del Ministero degli Affari Esteri la prima opera multimediale interamente dedicata agli italiani all’estero (“Il Grappolo Editore”).
L’opera, fortemente voluta da Tiziana Grassi, scrittrice e autrice di programmi di Rai International, e da Catia Monacelli, antropologa e Direttrice del Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino, con la collaborazione della giornalista Giovanna Chiarilli (autrice di testi per Rai International), si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e del Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino.
“I segni dell’emigrazione” costituisce un’opera fortemente divulgativa e non solo per gli addetti ai lavori, organizzata per “segni” nella doppia valenza di “segni-simboli”, nodi problematici dell’emigrazione, come la nave, il treno, la lettera, la famosa valigia di cartone, le rimesse, il cinema, l’alimentazione, la toponomastica, la spiritualità, la musica, e di “segni” come lacerazioni profonde che l’emigrazione traccia nei soggetti che l’hanno vissuta. Un capitolo è inoltre interamente dedicato alla “donna”, protagonista silenziosa della storia dell’emigrazione, e un altro agli Italiani d’America a rappresentare tutti gli italiani che nel corso di un secolo hanno cercato nella loro personale “America” un futuro che l’Italia sembrava negare.
Numerose e preziosissime le testimonianze di coloro che hanno partecipato a quest’opera. “Sono stati coinvolti sia studiosi, accademici, colleghi giornalisti, Istituzioni come il Ministero degli Esteri e Ministero dei Beni Culturali, Università, Musei dell’Emigrazione, Caritas-Fondazione Migrantes, Società Geografica Italiana, centri di ricerca, ecc., sia – come tiene a sottolineare Tiziana Grassi – ed è questo il valore aggiunto, testimoni diretti dell’emigrazione, ‘coloro che sono dovuti partire’ cui abbiamo dedicato il dvd, che raccontano l’emigrazione da una prospettiva non storiografica e sociologica, ma per averla vissuta sulla propria pelle, quindi con tutto il prezioso portato umano, emotivo e documentale dei loro racconti”.
Particolarmente copiose anche le sezioni dedicate al materiale fotografico concesso dalle principali istituzioni che da sempre operano accanto alle nostre comunità all’estero, mentre molti “testimoni” dell’emigrazione, oltre alla loro storia hanno voluto affidare a quest’opera le loro foto e documenti per condividere un passato con quanti hanno percorso la stessa strada della partenza.
“Proprio per ampliare il quadro di riferimento e approfondire i nodi problematici che riguardanola nostra emigrazione – spiega Catia Monacelli – gran parte dell’opera è dedicata ai materiali d’archivio: diari di bordo, menù e bibliotechine di bordo, vademecum per l’emigrante, locandine delle antiche compagnie di navigazione, fotografie e lettere che visualizzano, contestualizzando, alcuni dei momenti più significativi che hanno ‘segnato’ il vissuto degli emigranti. Prezioso anche il contributo della giornalista Giovanna Chiarilli, che ha messo a disposizione la propria esperienza come referente per il Ministro per gli Italiani nel Mondo. Il Museo Regionale dell’Emigrazione di Gualdo Tadino ha messo a disposizione di quest’opera preziosi documenti inediti. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione delle scolaresche una pagina importante, spesso occultata, della nostra storia.
di Mina Cappussi
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