Tutto il paese, 500 anime, partecipa alla sacra rappresentazione incorniciata nelle antiche mura, negli ovili, nelle case e nelle grotte. Botteghe e antichi mestieri, tra le rudiste del Cretacico. E a Palazzo Rogati una sorpresa unica.
Come ogni anno, tra le tradizioni ormai consolidate nel periodo natalizia, si svolge l’annuale edizione, più che trentennale del “Presepe Vivente di San Polo Matese (CB). La prima edizione risale al 1983, quando l’allora parroco Don Angelo Spina (ora vescovo della diocesi di Sulmona – Valva in provincia di L’Aquila), con l’aiuto di un manipolo di volontari, diede luogo e con molta modestia all’attuale tradizione.
La preparazione inizia almeno un mese prima affinché tutto funzioni alla perfezione e nulla debba essere lasciato al caso. Tra le operazioni da compiere si ricordano la riproduzione delle botteghe artigiane, dei costumi dell’epoca; la realizzazione delle scene e dei dialoghi da imparare meticolosamente; la preparazione dei costumi che decine di figuranti provenienti anche dai limitrofi comuni devono indossare; il ruolo delle guide che accompagnano i visitatori;
Fa da cornice all’evento il piccolo comune molisano, che si terrà dal 26 al 28 dicembre, dalle 17 alle 20.30, arroccato su un colle ai piedi del Matese che conta circa 500 abitanti. Confina con i comuni di Guardiaregia, Campochiaro e Bojano una linea ideale che segue la direttrice dei monti, delimitando un lato dell’ampia pianura. Il territorio si sviluppa su 17 kmq ma presenta un’escursione altimetrica notevole, passando dalla parte pianeggiante a 500 mt. dove si è insediata la zona produttiva ai 1220 mt slm della Valle dell’Olmo, fino ai 1923 di Monte Gallinola. Il centro storico diventa particolarmente suggestivo con la rappresentazione del Presepe Vivente che vede la partecipazione di tutti gli abitanti e tra i vicoli, addobbati per l’occasione, si rivivono scene religiose e folkloristiche molto emozionanti. Altra tradizione per cui San Polo è noto, sono gli zampognari che durante il periodo natalizio partono dal paese per le più diverse località italiane. Il loro armonioso suono, riprodotto da strumenti la cui progettazione risale alla notte dei tempi, rallegra tutta la penisola.
Per tornare a San Polo Matese, va detto che si trova in zona montana che è costituita principalmente da calcari di Rudiste con resti di rettili, anfibi, crostacei, essendo essa nel Cretacico ricoperta dalle acque del mare. Questi fossili sono visibili soprattutto nelle località Colle Morotti e Colle Salva Signore come ha ben evidenziato lo studioso Michele Mainelli, che da moltissimi anni si dedica alle rudiste di San Polo. Cuore pulsante di San Polo Matese è il borgo antico, dove sono da ammirare la medievale Chiesa Parrocchiale San Pietro in Vincoli, che conserva al suo interno un Battistero del 1552, un’acquasantiera del 1616 e la statua della Madonna con Bambino realizzata dal Di Zinno (lo stesso artista che ha realizzato i Misteri che sfilano a Campobasso e già menzionati in questo blog)
Altra opera che meriterebbe una trattazione a parte si trova nell’ex “Palazzo Rogati” acquistato circa 30 ani or sono dall’amministrazione comunale per renderlo fruibile a tutti. Non può mancare una visita a quest’opera del tutto unica come bellezza poiché realizzato dall’artista spagnolo Juan Mario Oliva con figure di Antonio Mazzeo. E’ una bellissima opera che riproduce in scala un paesaggio tipico della Palestina, Paese da cui è stato effettivamente fatto arrivare tutto il materiale occorrente. Nel suo interno, non poteva mancare una riproduzione della famiglia Rogati.
di Carlo Capra
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