Il viaggio in treno si sa, è sempre un po’ stressante. Ritardi, cambi, treni soppressi sono all’ordine del giorno. Quando stiamo per tornare a casa poi, non vediamo l’ora di prendere posto e aspettare che il treno parta. Altre volte capita di cambiare treno tra una stazione e l’altra e l’attesa si protrae. Cosa si fa in questi casi? Come impieghiamo il nostro tempo quando aspettiamo il treno in una delle stazioni più caotiche del mondo?
Il treno è il mezzo di trasporto più usato dai cittadini italiani. Il lavoro e la scuola sono i motivi principali per cui si utilizza questo mezzo ma anche i turisti lo usano spesso per spostarsi lungo il territorio e raggiungere le mete previste dal loro itinerario. Personalmente è un mezzo che a me piace molto. Uno fa il biglietto, si siede, aspetta qualche ora e arriva a destinazione. Ieri ad esempio mi è capitato di prenderlo. Una volta raggiunta la mia destinazione, ho sbrigato le mie faccende, ho fatto un po’ di shopping in città e sono tornata alla stazione. Il treno per tornare a casa partiva dopo un’ora ed io ero già lì, aspettando che comparisse sullo schermo il numero del binario dove si sarebbe fermato il mio treno, ma tardava ad uscire quindi mi toccava aspettare ancora un po’ prima di saperlo. Mi sono chiesta: “Ma se devo aspettare il treno tutto questo tempo cosa faccio?”. “ Giro i negozi, certo, lì è pieno!”. Inizio il mio tour.. La stazione è piena di bar, edicole, negozi di abbigliamento, cosi compro un souvenir, mangio un pezzo di pizza nel drugstore al primo piano, compro le sigarette e visto che mi è rimasto qualche soldino in più acquisto anche un capo di abbigliamento. Fatto questo arriva il treno, si ferma all’inizio del binario, salgo, trovo subito posto e dopo poche ore sono di nuovo a casa. Vi è sembrato facile? Certo ho omesso tutti i particolari! La realtà è un’altra.. Roma, stazione Termini, ore 16:00. Il mio treno arriverà tra circa un’ora quindi mi conviene aspettare lì, senza allontanarmi troppo. Roma è una grande metropoli con tanti abitanti e tante persone di passaggio. Termini all’ora di punta è paragonabile ad un ciclo di centrifugazione della lavatrice in cui io rappresento un calzino sporco! Gente che corre di qua e di là, smog che si annida ovunque, nei polmoni, nel naso, negli occhi e nei vestiti, temperature altissime, tutto si muove velocemente e ognuno va in direzioni diverse. A un certo punto giro lo sguardo e vedo persone immobili, statue di cera con lo sguardo perso in direzione di uno schermo che continua a cambiare numeri, luoghi e orari. E’ il purgatoriodei pendolari, l’incubo dei “nati stanchi”, il limbo dei turisti in attesa del prossimo treno. Tutto normale fin qui, ma mettiamoci nei panni di chi non vive in una metropoli come Roma e magari ha problemi a scappare da una parte e l’altra della stazione, senza fermarsi un secondo. Se fossi una donna incinta ad esempio, oltre a dover respirare lo smog e il fumo di sigaretta dei passanti, dovrei anche aspettare in piedi l’arrivo del treno, perché, non so se qualcuno se n’è reso conto, ma a Roma Termini non ci sono panchine! A parte qualche sedia alla fine delle scalinate che portano al piano superiore, dove tra l’altro la gente si siede e sta lì anche due ore, non c’è una sola panchina vicino agli schermi dove appaiono i treni in partenza e in arrivo. Allora con il pancione che pesa sui miei piedi gonfi, dovrei aspettare in piedi per un’intera ora l’arrivo del treno! Non lo fa neanche quel gruppo di ragazzini di fronte a me che è appena tornato dalla gita e utilizza il proprio trolley per sedersi e rilassarsi un po’. E se fossi una nonnina che è andata a trovare suo nipote? Sicuramente non ce la farei a stare in piedi o a correre dietro al treno! Sì perché a causa dei numerosi treni che affollano la stazione Termini, molti non vengono “parcheggiati” all’inizio del binario ma si fermano a un chilometro circa da lì, al binario 20bis, 22bis e così via. Quindi ricapitolando: ho il treno alle 17:08 e sono già lì dalle 16:00. Giro per la stazione senza una meta precisa, vengo fermata ripetutamente da persone che non conosco e che vogliono i miei soldi e dopo aver mangiato al volo qualcosa rigorosamente IN PIEDI, verso le 17:00 prendo la mia posizione da zombie di fronte al maxi schermo con la scritta “treni in partenza”… Arrivano le 17:06 e…Ecco che esce il mio binario! Pronti, partenza, via! Si corre in massa come nella maratona di New York verso il treno! Con uno scatto felino mi assicuro il mio posto sul treno accanto al finestrino, ma non ho ricevuto alcun premio, se non un paio di piedi gonfi, un colorito giallastro e una sete tremenda… E intanto quell’anziana e quella donna incinta stanno ancora correndo…
Di Serena Lastoria
- X=Freedom Istituto Svizzero le opere dell’artista Meret Oppenheim e le poesie di Deborah Levy
- Regionali Molise Roberti presidente, il centrodestra oltre il 60%. Bye bye Gravina
- Cristiano De André Isernia: parte dall’Auditorium il tour che ricorda il padre Fabrizio
- Primo hamburger per Barbie. E’ rosa e pure vagano
- 25 anni degli Sms: protagonisti di una rivoluzione comunicativa