George emigrò giovanissimo con tutta la famiglia in Australia insieme ai fratelli Angus e Malcom. Incominciò a suonare il basso e scrivere canzoni con diversi gruppi rock, tra i quali Grapefruit e The Easybeats. Nel 1974 suona anche con gli AC/DC per qualche mese per poi passare alla loro produzione insieme a Harry Vanda
Il mondo della musica dice addio a George Young, noto produttore degli AC/DC. Avrebbe compiuto 71 anni il prossimo 6 novembre. E’ scomparso lo scorso 23 ottobre. La sua scomparsa rappresenta l’ennesimo tassello del mondo Ac/Dc che si perde, dopo l’addio di Malcom e Brian Johnson per motivi di salute e quello di Phil Rudd per guai con la giustizia. George emigrò giovanissimo con tutta la famiglia in Australia, insieme ai fratelli Angus e Malcom. Incominciò a suonare il basso e scrivere canzoni con diversi gruppi rock, tra i quali Grapefruit e The Easybeats. Nel 1974 suona anche con gli AC/DC per qualche mese per poi passare alla loro produzione insieme a Harry Vanda. Egli, assieme a Vanda, sarà anche il manager del noto gruppo australiano dei Rose Tattoo. Il successo del gruppo musicale, nato all’inizio degli anni settanta, arriva nel 1979 con Highway to Hell, con cuisfondarono per la prima volta nella top ten inglese e nella top 20 statunitense. La band ha introdotto fin dai primi album uno stile musicale inconfondibile, un rock basato su riff semplici e incisivi di ispirazione blues, doppia chitarra distorta in primo piano, cantato stridente e aggressivo, versi e interpretazione scenica basati sullo stereotipo del “ragazzaccio”, ma condito con ampie dosi di ironia.
“È con dolore nei nostri cuori che annunciamo la morte del nostro amato fratello e mentore George Young. Senza il suo aiuto e la sua guida non ci sarebbero stati gli AC/DC”, così riporta la pagina Facebook ufficiale della band hark rock australiana. “Come musicista, compositore, produttore, consigliere e molto molto di più – concludono gli AC/DC – non avremmo potuto chiedere un uomo più professionale e appassionato. Come fratello, non avremmo potuto chiedere di meglio. Per tutto ciò che ha fatto e ci ha dato durante la sua vita, lo ricorderemo sempre con gratitudine e lo terremo vicino ai nostri cuori”.
Di Giuseppe Priolo
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