Vaccini in ritardo: il ministro della Salute annuncia per il 6 Gennaio l’inizio della campagna di immunizzazione. L’Italia teme subito la terza ondata, prevista per i mesi di gennaio e febbraio
Vaccini in ritardo, sarà la primavera che ci farà apprezzare gli effetti dell’immunità da Coronavirus, fino ad allora bisognerà essere molto cauti. Per il momento però le foto delle piazze piene di persone, fanno paura. Per Arcuri, gli assembramenti sono insopportabili, Ricciardi sostiene invece una nuova stretta, o a Febbraio l’epidemia ripartirà come un treno.
Vaccini in ritardo e febbre da shopping
Gli assembramenti aumentano sempre di più, fuori dai ristoranti dai bar, nelle vie dello shopping in centro e in periferia, nei paesi e nelle metropoli. Il 13 Dicembre, è stata la prima Domenica in giallo per alcune grandi regioni come Lombardia e Piemonte. Complice in questo giorno festoso, l’avvicinarsi del Natale che ha riempito le strade e le piazze. Le persone si recano a fare acquisti di Natale, o per lo meno a vedere le vetrine, del resto i negozi sono aperti. La notizia di un vaccino, che arriverà meno rapidamente di quanto ci aspettassimo sembra però non preoccupare la popolazione.
Come comportarsi fino all’immunità?
Il ministro della Salute annuncia per il 6 Gennaio l’inizio della campagna di immunizzazione. “Il piano vaccini è una sfida epocale – afferma Boccia, responsabile degli Affari regionali – le prime dosi a operatori sanitari e agli ospiti delle Rsa”. “In alcune regioni – sostiene il presidente dell’ISS, Brusaferro – i contagi sono ancora in crescita”. Per Speranza, l’epidemia è tutt’altro che domata. “Sono preoccupato per le due settimane delle feste natalizie – afferma Speranza – se passa il messaggio liberi tutti si ripiomba in una fase pericolosa a gennaio e febbraio, quando saremo in piena campagna vaccinale”. Il numero dei decessi è ancora molto preoccupante.
Secondo Brusaferro “sarà l’ultimo indicatore a calare”. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità si è unito alle raccomandazioni di Speranza: “L’elevata incidenza dell’epidemia e il forte impatto sui servizi sanitari richiedono di essere molto cauti ed evitare di ridurre in maniera significativa le misure di mitigazione, comprese quelle sulla mobilità”. Brusaferro ha fatto appello invece alla responsabilità degli individui. “Gli incontri fra molte persone sono sempre un problema – afferma Brusaferro – anche se si tratta di congiunti. I pranzi con decine di persone per Natale non sono da programmare”. “Ricordiamoci che i contatti senza mascherina e distanziamento aumentano la probabilità che il virus continui a diffondersi – conclude Brusaferro – serve grande cautela, muoversi poco, stare molto attenti quando incontriamo qualcuno al di fuori del nostro ristretto nucleo. È importante che siano festività vissute con molta prudenza. È un Natale Covid, dovrà essere diverso dal solito”.
Diminuiscono le vittime ma crollano i tamponi
Il governo valuta nuove restrizioni per Natale, previsto l’incontro tra capidelegazione, ministri e Cts. Gli assembramenti e le folli uscite nel fine settimana, con migliaia di persone che hanno riempito le vie dello shopping da Milano a Roma passando per Torino, Bologna e Firenze, spaventano il governo che valuta in queste ore nuove restrizioni da imporre nei giorni festivi e prefestivi. Una sorta di zona rossa nazionale, con negozi, bar e ristoranti chiusi a Natale, per scongiurare il pericolo di una terza ondata anche in considerazione dei ritardi sul vaccino che arriverà meno rapidamente di quanto inizialmente annunciato. Fondamentale in tal senso è l’incontro previsto tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i capidelegazione, i ministri e il Cts che discuteranno sulla base dei dati degli ultimi giorni ma anche delle immagini che nelle ultime ore hanno fatto rialzare il livello di allerta.
Bollettino Italiano Covid-19
Per quanto invece riguarda l’andamento della pandemia nel nostro Paese, l’ultimo bollettino del ministero della Salute ha certificato un crollo dei tamponi e un calo dei nuovi casi di coronavirus con una diminuzione dei decessi a fronte però di una nuova risalita del tasso di positività. Analizzando nello specifico i dati del contagio, sono 17.938 i nuovi casi in Italia e 484 i morti, in discesa rispetto ai 649 di sabato. Il totale dei contagi è di 1.843.712 dall’inizio della pandemia, i deceduti sono 64.520. Anche i positivi sono in calo (19.903 sabato) ma diminuiscono in maniera significativa anche i tamponi. Quasi 44mila in meno nel giro di 24 ore, considerati i 152.697 analizzati domenica contro i 196.439 del giorno precedente. Aumenta ancora il rapporto fra i nuovi casi e i tamponi analizzati: si attesta all’11,7 per cento, in crescita di 1,6 punti.
Vaccini in ritardo ma rallenta la pressione ospedaliera
La pressione ospedaliera sta rallentando, ma non basta questo data per dare il via libera al ‘liberi tutti’. Sono 331 in meno i ricoverati con sintomi, con 27.235 posti occupati in area non critica. Segno meno (-41) anche sul fronte delle terapie intensive. Ammontano a 3.158 i malati ricoverati, con gli ingressi del giorno che si fermano a 152. Un campanello d’allarme suona anche perché gli attuali positivi tornano a crescere: 1.183 in più in 24 ore, 686.031 complessivamente. Mentre in isolamento domiciliare ci sono 655.138 italiani, c’è una nuova impennata di guariti: 16.270 in 24 ore, quasi 1,1 milioni dall’inizio della pandemia.
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