Abruzzo diventa zona arancione, da domani su tutto il territorio abruzzese si applicheranno le regole previste per le zone arancioni e i negozi potranno riaprire
Abruzzo diventa zona arancione. L’Italia si avvia a non avere più zone rosse. Con l’approdo dell’Abruzzo in arancione nelle prossime ore, il Paese entra in una nuova fase: nessuna regione è più in lockdown stretto. Allo stato attuale, dunque, da domani su tutto il territorio abruzzese si applicheranno le regole previste per le zone arancioni e i negozi potranno riaprire. Le ultime ore di botta e risposta, infatti, hanno generato confusione tra gli esercenti, che non capivano se da domani avrebbero potuto riaprire o meno. In ogni caso si allentano le maglie, ma l’allerta, segnalata dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico, sale più di prima. E con la ripartenza di negozi e centri commerciali che riaprono ovunque, entra nel vivo lo shopping delle feste a ridosso del Natale. Se con il ritorno al giallo di Emilia Romagna, Friuli, Marche, Puglia e Umbria i bar tolgono i sigilli ai tavolini, in Campania, Toscana, Alto Adige, Abruzzo e Bolzano i negozianti rialzano dopo settimane le saracinesche grazie al passaggio all’arancione. Con cinque nuove regioni gialle hanno riaperto oltre 72mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Sono comunque ancora circa la metà gli esercizi commerciali di questo tipo ancora chiusi in Italia, nelle zone rosse e arancioni.
Abruzzo diventa zona arancione. Dati giornalieri per quanto riguarda i contagi
I dati giornalieri per quanto riguarda i contagi da Covid sono 18.887 i nuovi casi, e 564 i morti, registrati in Italia nelle ultime 24 ore, come si apprende dal nuovo bollettino del ministero della Salute. I guariti o dimessi sono 17.186. Sono complessivamente 60.078 le persone morte in Italia a causa del virus dall’inizio dell’emergenza. Secondo il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza perché un po’ di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere. Inoltre l’obbligo vaccinale prevede una norma di legge primaria. E’ un percorso che va fatto attraverso il Parlamento.
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