Scioperano medici reparti Covid: 197 i deceduti. Troppo stress per gli eroi in corsi che non sono protetti da nessuna tutela, e vengono spesso incolpati del fallimento della sanità
Scioperano medici reparti Covid, facendo aumentare in modo drastico il numero di vittime. Durante l’epidemia da Coronavirus, i medici i Italiano continuano a perdere la vita. Si contano ormai più di 197 deceduti. L’ultima vittima, che si aggiunge alla drastica lista è Pierantonio Meroni, ex aiutante al reparto di ginecologia a Como, che nonostante fosse in pensione, all’età di 83 anni è sempre andato come volontario nel suo reparto fino ad un mese fa.
Scioperano medici reparti Covid: “Troppo stress”
Pierantonio Meroni, non è l’ultimo ad aggiungersi all’elenco delle vittime, che dall’inizio della pandemia ha colpito il reparto. I medici ora lamentano l’eccessiva pressione: “Troppo stress” dicono. Non vi è alcun rinforzo da parte dell’ assistenza territoriale. Ingiusta e immotivata denigrazione da parte di organi istituzionali. E così stanchi, i medici di medicina generale hanno indetto lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale. Addirittura alcuni pensano di lasciare il proprio lavoro, in quanto il carico di lavoro è diventato ormai non sopportabile.
Covid, con le vittime aumentano le proteste
Smami, Smi, Cgil, Simet, Federazione Cip e Sinspe sono queste alcune delle varia sigle sindacali che hanno avviato una protesta. Tutta colpa del Covid, che da inizio pademia è riuscito ad uccidere 197 e ne ha contagiati circa 20 mila. Tra le ultime vittime rientrano, Marco Pugliese, pediatra di Pisa, Antonio Casillo chirurgo estetico di Napoli che si era messo a disposizione in corsia. E ancora Augusto Vincelli, medico di medicina generale di Campobasso.
Tutta colpa del Covid
Da inizio pandemia, la nuova malattia infettiva ha ucciso 197 medici e ne ha contagiati circa 20 mila. Le ultime vittime sono Marco Pugliese, pediatra di Pisa, Antonio Casillo, chirurgo estetico di Napoli che si era messo a disposizione in corsia; Augusto Vincelli, medico di medicina generale di Campobasso e Maria Addolorata Mangione, geriatra di Latina. “E’ un grido di dolore – denuncia Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami – perchè la nostra categoria in questo periodo è stata massacrata. Sembra che tutte le colpe ricadano sui medici di famiglia”.
Alle dichiarazioni di Testa, seguono quelle di Pina Onotri, presidente nazionale Smi. “Vogliamo allertare le istituzioni sullo stato di completo collasso del territorio – afferma l’Onotri – i sistemi di presa incarico, sono saltati”. “I meidici – aggiunge ancora il presidente nazionale Smi – non riescono a fronteggiare l’emergenza Covid, l’extra Covid e ad occuparsi di tutte quelle ptatologie che non trovano più risposta negli ambulatori e negli ospedali”.
Scioperano medici reparti Covid: si sentono trascurati
Le associazioni sindacali, affermano così che questa è un’iniziativa intrapresa perché si sentono abbandonati in trincea, spesso maltrattati e talvolta additati come responsabili del disastro degli ospedali e del fallimento della politica sanitaria, degli ultimi vent’anni. Nonostante le mille difficoltà, questi eroi in corsia, stanno continuando a svolgere, in piena pandemia, la loro attività ordinaria. Con l’aggiunta ultimamente, anche la presa in carico dei malati Covid che devono essere monitorati a domicilio. Un lavoro che per i medi di medicina generale sta aumentando in maniera esponenziale e affermano che non sia più sostenibile, e per giunta senza alcuna tutela di copertura Inail, per i collegi che contraggono il virus.
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