Serie A settima giornata senza cardiopalmo. Il settimo turno del campionato di Serie A ha visto pareggiare tutte le big del campionato, ad eccezione di Roma e Napoli, vincenti in trasferta. Lunga pausa delle nazionali prima di uno sprint invernale con sette gare in un mese
Serie A settima giornata da X. In questo turno spicca infatti un tema dominante: il pareggio delle big del nostro campionato. Il Milan, che si conferma in testa alla classifica, non è andato oltre il pareggio per 2-2 casalingo contro l’ottimo Verona di Juric. Le quattro italiane di Champions si sono sfidate tra di loro, con esito identico: Lazio-Juventus e Atalanta-Inter sono infatti terminate entrambe sul punteggio di 1-1. Altri pareggi sono arrivati in Sassuolo-Udinese, Parma-Fiorentina e Torino-Crotone, gare terminate sullo 0-0. L’unica vittoria casalinga è del Cagliari, che ha sconfitto la Sampdoria per 2-0. Vittorie esterne importantissime per Roma , 3-1 sul campo del Genoa, e Napoli, 1-0 a Bologna, confermando il buon momento di forma espresso anche in Europa League. Lo Spezia batte a domicilio 3-0 il Benevento di Pippo Inzaghi.
Serie A settima giornata. Milan bello e sfortunato
La capolista si ferma, ma il pareggio contro il pur brillante Verona non è frutto di una gara opaca. Il Milan paga i primi venti minuti del match, in cui gli scaligeri sono sembrati a tratti inarrestabili ed hanno trovato per due volte la via del gol. La reazione rossonera è iniziata con il gol del momentaneo 1-2 al minuto 27, ed è proseguita senza sosta fino al 93esimo, quando il sempre verde Zlatan Ibrahimovic ha siglato di testa il definitivo 2-2. Nel mezzo si sono susseguite molte occasioni per la squadra di Pioli. Due legni (un palo ed un incrocio dei pali), un rigore sbagliato dallo svedese (secondo errore in pochi giorni dal dischetto) e tante parate di uno straordinario Silvestri, estremo difensore del Verona che si è letteralmente preso la scena della serata al Meazza.
L’incontro, cioè, ha raccontato di un Milan che non ha mollato nonostante il doppio svantaggio e che ha continuato a macinare gioco ed occasioni. Neanche il rigore sbagliato ha fermato i rossoneri ed il loro alfiere di anni 39, che quasi sulla sirena ha evitato ai suoi la prima sconfitta in campionato. I pareggi delle avversarie potevano essere una buona occasione per scappare via con una vittoria, ma in quelle gare che appaiono quasi stregate strappare un pareggio è già qualcosa, e a fine anno può pesare.
Juve e Inter, le big che non prendono il volo
Serie A settima giornata vede il destino di Juventus ed Inter, le due principali candidate allo scudetto, viaggiare in parallelo su una strada, quella dell’incompiutezza, che fa preoccupare non poco i rispettivi tifosi. Le squadre di Pirlo e Conte, infatti, appaiono imperfette, incomplete e poco fameliche, e non a caso hanno inanellato fin troppi pareggi nelle prime giornate di un campionato che tutti, alla vigilia, pronosticavano dominato dalle due formazioni eterne rivali. Solo un punto separa le due squadre, in attesa del ricorso del Napoli contro il 3-0 a tavolino per la Juve nel match non disputato causa Covid il 4 ottobre. Ma la posizione di classifica è tutt’altro che invidiabile: il quinto posto per i bianconeri, e addirittura il settimo per i nerazzurri, certificano un inizio di campionato difficile per le due big, incapaci fino ad ora di mostrare tutta la loro potenza di fuoco e di demolire gli avversari.
Juve, pari beffa
Il pari con la Lazio per la Juve sa di beffa: la rete biancoceleste è arrivata all’ultimo istante con il solito Caicedo, ormai implacabile in zona Cesarini, dopo una gara sbloccata dai bianconeri con Cristiano Ronaldo e controllata dagli uomini di Pirlo con relativa tranquillità. Il demerito della Juventus è stato quello di non riuscire a chiudere la partita con la rete del raddoppio, nonostante le occasioni non siano mancate. L’erroraccio di Dybala a venti secondi dalla fine, che ha concesso ingenuamente la rimessa laterale da cui poi è partita l’azione del pareggio laziale, sembra la sintesi perfetta della stagione disputata fin qui dei bianconeri. Una stagione in cui ci si aspettava tanto e che invece, dopo 7 gare di campionato, lascia più di un sospetto sulla reale fame juventina. Dopo un decennio praticamente perfetto è forse arrivata la stagione di transizione che gli avversari, da anni, invocavano.
Inter, così non va
Tra gli avversari desiderosi di prendere il posto della Juventus nell’albo d’oro c’è sicuramente l’Inter, ma i nerazzurri hanno iniziato il campionato in maniera decisamente anonima. Solo 3 vittorie per gli uomini di Conte, sconfitti dal Milan e costretti sul pari da Lazio, Parma e Atalanta. I pareggi esterni contro i biancocelesti di Roma e i bergamaschi, sulla carta, potevano anche starci, ma a stupire è il modo in cui sono arrivati. Senza subire praticamente nulla, l’Inter prende sempre gol sulla prima conclusione in porta degli avversari. Nonostante sia protagonista di buoni inizi di gara, dopo il pareggio subìto non riesce a riprendere il pallino del gioco. Anche ieri a Bergamo, come già in Champions contro Shakhtar e Real Madrid, i nerazzurri hanno sprecato della buone occasioni: mortifero sotto porta l’errore di Vidal autore, per il resto, di una partita positiva. E alla prima occasione dell’Atalanta l’Inter ha subito la rete del pareggio. Conte dovrà riflettere molto in questa pausa per la nazionali. La sua squadra è come un’ottima auto che, dopo averti accompagnato per quasi tutto il tuo percorso, ti abbandona a pochi metri dal traguardo. E ti lascia l’amaro in bocca. Covid e infortuni sono attenuanti da considerare, ma non possono bastare. Non possono bastare né alla dirigenza né ai tifosi. Urge svoltare subito per non compromettere una stagione che alla vigilia prometteva ben altro.
Il Napoli si rilancia
Successo di misura del Napoli a Bologna. Gli azzurri sono ora a quota 14 in classifica, a soli tre punti dal Milan capolista. Il gol partita è stato siglato da Osihmen, talento nigeriano di appena 21 anni. Il Napoli di Gattuso, in un anno in cui Juventus ed Inter sembrano andare con il freno a mano tirato, può stupire. Dalla sua ha infatti una squadra con meccanismi consolidati e uomini rodati. Ha sempre insidiato i bianconeri negli ultimi anni e l’abitudine a lottare, persa solamente lo scorso anno, può influire. La parola scudetto è tabù a Napoli, ma la sensazione è che Insigne e compagni conoscano la strada per arrivare al vertice. Una lotta scudetto con Juve, Inter e Milan sarebbe affascinante.
Serie A settima giornata: Roma in gran forma
Dopo le 5 reti in Europa League ecco altre tre reti dei giallorossi, che battono il Genoa a Marassi. La Roma approfitta di un Mkhitarian in splendida forma e autore di una tripletta. I capitolini di Fonseca hanno creato tante palle gol, subendo allo stesso tempo le occasioni genoane. La forza degli attaccanti giallorossi ha però prevalso. Pur priva del bomber Dzeko, la Roma ha trovato nell’armeno il suo bomber di giornata, ma ha avuto anche altre conferme. Pellegrini e Bruno Peres sono stati autori di un’ottima prova, così come anche Veretout. Nella giornata in cui si commemora Gigi Proietti, l’omaggio dei giallorossi al proprio illustre tifoso è stato degno di lui. E ora la vetta della classifica non è lontana. Raggiungere la Champions, obiettivo dichiarato dei giallorossi, è alla portata. Serve continuare su questa strada. Fonseca e i suoi lo sanno.