Venuto a mancare pochi giorni fa l’illustre avvocato e filosofo Gerardo Marotta. La sua vita è stata interamente spesa per il sapere e la conoscenza
Si è spento all’età di 89 anni Gerardo Marotta, avvocato, filosofo, fondatore dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di via Monte di Dio. Marotta si trovava nella clinica Hermitage di Napoli, dove era ricoverato da tempo per problemi cardiaci e respiratori. E’ stato assistito fino all’ultimo dai suoi figli. La sua vita è stata interamente spesa per il sapere e la conoscenza. Numerosi i personaggi illustri giunti da ogni dove per omaggiare il luminare.
Il dispiacere di tutti Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha mostrato tutto il suo cordoglio per la scomparsa di Marotta, “la passione meridionalista e l’impegno generoso per la diffusione del sapere e la preservazione del patrimonio culturale del Paese”. Anche il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha espresso dispiacere per la sua scomparsa : “Un dolore enorme per Napoli e per l’Italia” ha dichiarato il premier ricordando “la generosità e la passione civile di un intellettuale europeo, innamorato del pensiero”. Massimo Cacciari ha affermato: “Ho frequentato per anni l’Istituto di studi filosofici e l’avvocato Marotta era una persona entusiasta, molto generosa, che ha svolto un ruolo di eccezionale importanza per la cultura meridionale e italiana negli anni Ottanta e Novanta, periodo di grandi speranze per Napoli. “Un esempio di cultura napoletana che ha fatto onore, soprattutto attraverso l’Istituto italiano degli Studi filosofici, alla città e a tutta Italia” – dice Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli. “Ha amato i libri come fossero figli – racconta – Ha diffuso la cultura come un missionario laico. Ha dimostrato che Napoli era innanzitutto illuminismo e non folclore e luoghi comuni. L’Istituto degli studi filosofici è stato un rifugio fondamentale per chi non si arrendeva alla banalità di tempi barbari, dove il popolo si trasforma in plebe. Grazie Gerardo Marotta. Non ti dimenticheremo mai” – afferma infine il capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera, Arturo Scotto.
Una vita difficile Emblematico il post su Facebook di Roberto Saviano: “Ora tutti ricordano e compiangono, ma le vite sorelle dell’Istituto e dell’Avvocato sono state difficili. Mancavano sempre fondi e l’ultima beffa amara è il nomadismo dell’immensa e preziosissima biblioteca dell’Istituto che non ha ancora trovato collocazione. Lasciato solo Marotta a custodire, tra gli altri volumi, gli originali di Benedetto Croce e Giordano Bruno. Lasciata nei depositi la biblioteca, sfrattata dalle stanze simbolo della ricchezza e della libertà del pensiero napoletano. E come sempre la cultura in Italia è celebrata post mortem, quando chi l’ha realmente sostenuta non ha più voce per poter dire: “Cosa avete fatto voi per lei?”.
Di Federica Notte
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