L’attore avrebbe compito 87 anni ad ottobre. Insieme a Terence Hill, Bud Spencer ha popolato migliaia delle serate della nostra vita. Il loro primo film insieme ha inaugurato il fortunato filone dei “Fagioli-Western”. Ci vorrà poco per far sì che quell’omone alto e barbuto diventi il simbolo del film dall’umorismo leggero, seguitissimo anche dai bambini, grazie a quella comicità pulita a base di scazzottate, che non facevano male
Cinema in lutto. Carlo Pedersoli, questo il vero nome di Bud Spencer, scomparso a Roma ieri pomeriggio. Il big man del cinema italiano ha segnato l’immaginario collettivo di grandi e bambini, tra scazzottate e gag, rivoluzionando l’immagine cinematografica del western e poliziesco degli anni ‘70 e ‘80. Ha conquistato la simpatia di generazioni di spettatori con la decina di film insieme a Terence Hill, con il quale ha formato la coppia più celebre del cinema popolare italiano. Non c’è persona che non abbia mai visto un film del gigante buono, se n’è andato uno di famiglia tra lo stupore e le lacrime dei più affezionati. Ad annunciarlo è stato il figlio Giuseppe, dicendo che il padre è «volato via serenamente, aveva tutti noi intorno e la sua parola è stata “grazie”». Classe 1929, nasce a Napoli e arriva a Cinecittà già con la medaglia al petto da campione di nuoto azzurro. Era il primo italiano ad abbattere la soglia dei 100 mt stile libero, ha partecipato alle olimpiadi di Helsinki nel 1952 e a quelle di Melbourne nel 1956. Smessi i panni dell’atleta, Bud approda sulla scena cinematografica grazie al suo fisico scultoreo, facendo il suo ingresso con una comparsa nel film “Quo vadis?” di Mervyn LeRoy, datato 1951. Ci vorrà poco per far sì che quell’omone alto e barbuto diventi il simbolo del film dall’umorismo leggero, seguitissimo anche dai bambini, grazie a quella comicità pulita a base di scazzottate, che non facevano male ma ridere.
Insieme a Terence Hill, Bud Spencer ha popolato migliaia delle serate della nostra vita: i film della coppia sono tra i più replicati di sempre dalla tv generalista. Il loro primo film insieme ha inaugurato il fortunato filone dei “Fagioli-Western“: “Dio perdona… io no!” del 1967, al quale seguiranno “I quattro dell’Ave Maria” e “La collina degli stivali”, tutti di Giuseppe Colizzi, e poi “Lo chiamavano Trinità”; “Continuavano a chiamarlo Trinità” di E.B.Clucher. Dal 1972 in poi la coppia è protagonista di una serie di film girati tra la Spagna, l’America Latina, dove Bud aveva vissuto da ragazzo, e la Florida (nel 1979 volano addirittura in Sudafrica per girare “Io sto con gli ippopotami”) che verranno venduti in tutto il mondo e che vale la pena di ricordare in blocco: “Più forte ragazzi!”; “Altrimenti ci arrabbiamo”; “Porgi l’altra guancia”; “I due superpiedi quasi piatti”; “Pari e dispari”; “Chi trova un amico trova un tesoro”; “Nati con la camicia”; “Non c’è due senza quattro”; “Miami Supercops”. Hanno interpretato ruoli versatili, poliziotti, sconfitti in cerca di riscatto, fratelli giocatori d’azzardo, persino preti, ma gli stereotipi erano gli stessi: Terence Hill è il belloccio un po’ ingenuo, Bud quello possente e rude esteriormente ma buono nell’anima. Gli anni ‘90 lo vedono impegnato nelle fiction televisive, mentre nel 2003 si confronta con il cinema d’autore grazie ad Ermanno Olmi, che lo vuole dietro il suo “ Cantando dietro i paraventi ”. Nel 2010 riceve il David di Donatello alla carriera. L’ultima apparizione in tv risale sempre al 2010 con “I delitti del cuoco”, fiction di Canale 5. L’anno scorso era stato festeggiato a Napoli con una medaglia e una targa per omaggiare la sua lunga carriera, con un premio consegnatoli dal sindaco De Magistris a Palazzo San Giacomo, in nome della sua città.
Sportivo, attore, paroliere, produttore, scrittore, pilota di aerei ed elicotteri, Bad Spencer è stato un uomo grande, non solo per mole e altezza ma anche e soprattutto per la sua grande statura artistica.
Di Marta Ucciferri
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