La violenza maschile sulle donne purtroppo attraversa i confini e le culture, può prendere varie forme, ma riguarda il mondo intero. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%)
116 donne uccise nei primi dieci mesi del 2016, più di una ogni tre giorni, appena il 3,3% in meno rispetto alle 120 dello stesso periodo dell’anno scorso. Al Nord spetta la maglia nera. L’età media delle vittime è di 50,8 anni, l’arma da taglio è quella più usata, gli uomini sono il 92,5% dei killer. Tra il 2000, anno record con 199 donne uccise, e il 2016, le donne vittime di omicidio in Italia sono state oltre 2.800, un numero tale da connotare il fenomeno di carattere sociale. Manifestazioni, dibattiti e convegni sono in programma oggi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Giovedì alcuni emendamenti alla legge di bilancio hanno consentito di stanziare un fondo di 5 milioni annui nel triennio 2017-19 per le donne vittime di violenza e per i loro figli, ma anche di consentire 3 mesi di stop alle lavoratrici autonome vittime di violenza di genere.
Secondo l’Istat 6 milioni 788mila donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste il 20,2% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
Secondo l’Istat i partner, attuali o ex, commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%). Dalle statistiche arrivano però anche segnali di miglioramento: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza.
La violenza maschile sulle donne purtroppo attraversa i confini e le culture, può prendere varie forme, ma riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) siamo di fronte a “un problema di salute di proporzioni globali enormi” che colpisce un terzo delle donne nel mondo, come emerge dai dati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Oms, in collaborazione con la London School of hygiene&tropical medicine e il South African medical research council. Il 35% delle donne, ovvero 1 su 3, subisce nel corso della vita qualche forma di violenza. La più comune è quella domestica: quasi un terzo (30%) delle donne che sono state in un rapporto di coppia ha subito qualche forma di violenza fisica e/o sessuale da marito o compagno. A livello globale, ben il 38% dei femminicidi sono commessi dal partner.
Di Antonio Rocco
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