Questa mattina presso il Tribunale di Campobasso si terrà l’udienza preliminare, davanti al Giudice Giovanni Falcione, per la vicenda giudiziaria sui presunti casi di irregolarità nella gara d’appalto- concorso per la realizzazione di opere di adeguamento degli impianti di depurazione dei collettori fognari e della rete idrica di Bojano, appalto dell’importo di circa 8,5 milioni di euro.
L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Bojano e coordinata dal sostituto procuratore Fabio Papa, si concluse con l’emissione di sette avvisi di garanzia a carico di alcuni amministratori bojanesi, di un impiegato e di un imprenditore. Dei cinque amministratori coinvolti, uno nel frattempo è deceduto, l’ex Sindaco, Roberto Colalillo. Le persone coinvolte facevano parte della precedente amministrazione. Essi sono: l‘ex e attuale assessore Gaetano Policella, l’ex assessore e attuale consigliere Antonio Di Biase, e gli ex assessori Domenico Spina e Antonio Concezio Perrella. Oltre a questi c’erano anche una ex dipendente del Comune di Bojano, Cristina Spina, oggi alla Regione Molise, Assessorato alle Politiche Sociali, e il rappresentante legale dell’associazione Temporale d’Imprese Ici srl.
I fatti risalgono al 2005. L’indagine fu avviata a seguito di alcuni esposti. Secondo l’impianto accusatorio gli amministratori dell’epoca abusarono del loro ruolo per condizionare il regolare svolgimento delle fasi d’appalto, con una serie di comportamenti amministrativi ritenuti illegittimi, al fine di favorire una delle ditte partecipanti, in particolare l’Associazione Temporanea d’Imprese il cui legale rappresentante risulta anch’egli coinvolto nella vicenda giudiziaria. Il Giudice dell’udienza preliminare, Falcione, dovrà adesso decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Papa secondo il quale ci sarebbero elementi sufficienti che dimostrerebbero il comportamento turbativo con mezzi e condotta fraudolenta del regolare svolgimento dell’appalto, oppure emettere un’ordinanza di non luogo a procedere degli indagati se ritenesse infondate le richieste dello stesso pm. Il gup inoltre potrebbe emettere anche una sentenza in caso di proposta di patteggiamento da parte di qualcuna delle persone coinvolte, o decidere il processo nel caso in cui qualcuno degli indagati richiedesse l’applicazione del rito abbreviato.
di Mina Cappussi
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