La Germania con l’arte di Anne Imhof, la Francia con Xavier Veilhan e l’Italia con Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. Da non dimenticare la presenza del Padiglione Molise, curato da Giorgio Grasso, con ben 25 artisti. Il Palazzo Fortuny presenterà la mostra Intuition e il Palazzo Grimani ospiterà Evocative Surfaces
57esima Biennale di Venezia. Una delle esposizioni più importanti d’Italia, che sarà inaugurata il prossimo 13 maggio, quest’anno è intitolata “Viva Arte viva”. Dopo l’arrivo del digitale, la mostra si prefigge di nuovo l’obiettivo di porre davanti a tutto l’arte, per far ritornare in auge la figura dell’artista. Christine Macel è la curatrice del salone, che si sviluppa in nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall’Arsenale fino al Giardino delle Vergini. Dal “Padiglione degli artisti e dei libri” al “Padiglione del tempo e dell’infinito”, i nove episodi raccontano la complessità del mondo, la molteplicità delle posizioni e la varietà delle pratiche. I partecipanti saranno in totale 120, provenienti da più di 50 paesi; di questi, 103 sono presenti per la prima volta nella Mostra Internazionale. Sono tre i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria. Il Padiglione italiano alle Tese delle Vergini in Arsenale sarà curato quest’anno da Cecilia Alemani. Il padiglione offre la visione delle opere di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. Un’edizione innovativa e controcorrente. Lo spazio “Open Table” offre la disponibilità di pranzare, prenotandosi ogni weekend, con artisti come Kiki Smith o Olafur Eliasson.
Numerosi i padiglioni che saranno presenti durante i sei mesi di esposizione: nel padiglione della Germania, curato da Susanne Pfeffer, si punta sull’arte di Anne Imhof. Invece, nel padiglione francese, con i curatori Christian Marclay e Lionel Bovier, è presente l’artista Xavier Veilhan. Nello spazio multiforme ci sarà un’alternanza di musicisti e di fonici internazionali che si esibiranno per tutta la durata dell’esposizione. L’artista americano Philip Guston, scomparso nel 1980, verrà ricordato nella Galleria dell’Accademia con cinquanta opere e venticinque disegni suddivisi per nuclei tematici. Da non dimenticare la presenza del Padiglione Molise, curato da Giorgio Grasso, con ben 25 artisti. Nel Palazzo Fortuny, casa museo di Mariano Fortuny, uno dei luoghi più affascinanti della laguna veneta, sarà presente la mostra “Intuition”, omaggio ad un’arte che non si può spiegare a parole. La residenza di Fortuny è piena di arte antica e strani cimeli che l’artista raccolse insieme alla compagna Henriette Nigrin. Il Palazzo Grimani, museo statale, ospiterà “Evocative Surfaces”, mostra di Beverly Barkat, che modificherà lo spazio del museo sospendendo 12 pitture monumentali su pvc.
Di Giuseppe Priolo
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