UN TESORETTO COSTITUITO DALLE SOMME, RECUPERATE NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CHE SUPERA I 617 MILIONI DI EURO POTREBBE ESSERE UTILIZZATO PER FORME DI AGEVOLAZIONE RIVOLTE A CHI SCEGLIE L’ISTITUTO DELLA CONCILIAZIONE
GIUSTIZIA CIVILE – PROCESSI IN CORSO: con le disponibilità finanziarie dei patrimoni illeciti delle grandi organizzazioni criminali saranno eliminate 5 milioni di cause pendenti.
Il ministro ANGELINO ALFANO, ha dichiarato in questi giorni, che “dopo la riforma del codice di procedura civile, sta lavorando ad un piano organico di smaltimento dell’arretrato per i 5 milioni di cause pendenti e che destinerà a questo piano risorse molto sostanziose”.
Secondo il dott. GIOVANNI PECORARO, presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato, dell’ANPAR, comincia a delinearsi l’aria di rinnovamento con la quale questo piano, si può concretizzare, attraverso l’istituto della Conciliazione, previsto dall’articolo 60 della Legge 69 in vigore dal mese di Luglio del corrente anno.
“Il Ministro ALFANO – fanno sapere dall’Anpar – ha colto da tempo che, il sistema giudiziario, se, avesse continuato con la sua proverbiale lentezza, avrebbe rischiato di traballare e collassare paurosamente.
Si e’ provato di tutto ma solo dal 2006, quando si è incominciato a parlare di risoluzione delle liti con la giustizia alternativa (A.D.R.), le controversie giudiziali sono diminuite di oltre il 50%.
In particolare, specifica PECORARO, l’articolo 60, della Legge 69/2009, alla lettera o) prevede che, a favore delle parti in causa, possono essere istituite forme di agevolazione di carattere fiscale, a conciliazione avvenuta. Queste forme di agevolazioni, continua ancora PECORARO, non graveranno sui contribuenti, perchè messe a disposizione dal “fondo unico giustizia“, gestito da Equitalia Giustizia spa”.
Il “piano organico”, se, così concepito, piace anche alla maggior parte degli Organismi di Conciliazione iscritti nel Registro, tenuto presso il Ministero. “Credo sia un’ottima idea, quella del Ministro della Giustizia ALFANO “, dice il presidente dell’ANPAR, mettere a disposizione delle parti in lite “Il fondo unico giustizia“, mediante agevolazioni fiscali.
Questo “tesoretto”, costituito dalle somme, recuperate nella lotta alla criminalità organizzata, alla data del 31 luglio 2009 è di oltre 617 milioni di euro, somma più che sufficiente, conferma PECORARO, per incoraggiare i cittadini a far sempre più ricorso ai sistemi alternativi alla giustizia ordinaria..
Le parti – già con lite pendente avanti alla magistratura ordinaria – se, entrambe d’accordo, anche attraverso i propri avvocati, possono manifestare al giudice competente la volontà di conciliare. Una volta sospeso il procedimento, da parte del giudice togato, le parti dovranno presentare un’istanza CONGIUNTA ad un organismo di conciliazione, che amministrerà attraverso conciliatori specializzati ed imparziali: la controversia.
Il tempo a disposizione del conciliatore per far conciliare le parti è di massimo 4 mesi.
Dunque, una mole non indifferente di lavoro, che si aggiunge alle conciliazioni ordinarie (quelle non risolte attraverso un giudice togato) che gli avvocati, ma anche commercialisti e neo laureati in materie giuridiche ed economiche, già conciliatori professionali, si troveranno ad affrontare.
Tra l’altro – sottolinea PECORARO – penso anche che da questo “piano organico” possa derivare qualche modesto vantaggio economico ai giovani neo laureati, anche, con laurea triennale, che possono, dopo la frequentazione di un corso obbligatorio, con enti formativi accreditati al Ministero, come l’ANPAR, cominciare un nuova professione, molto affascinante, nella risoluzione di controversie in questioni civili e commerciali.
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