Gli italiani si trovano nell’isola tropicale del Mar dei Caraibi e nel sud del Messico. Avevano festeggiano in quei luoghi di sogno l’avvento del nuovo anno. Fortunatamente un guasto all’aereo…
300, come gli Spartani delle Termopili, il cui valore ci è stato tramandato dalla storia. Questa volta però il valore non c’entra, solo un po’ di sfortuna (o no?) per gli italiani rimasti bloccati a Roatan, isola tropicale del Mar dei Caraibi, al largo delle coste dell’Honduras e a Cancun, nel Messico meridionale. I nostri connazionali avevano lasciato Milano per festeggiare il nuovo anno tra palme e sabbia sconfinata. Hanno brindato con al collo intrecci di fiori dai colori incredibili in una natura dalla bellezza mozzafiato. Ma le vacanze, lo sappiamo, hanno il brutto vizio di finire. Ad un tratto non ci si sveglia più cullati dalle onde del mare e dal verso dei magnifici uccelli tropicali, niente più colazione rilassante, tra massaggi e coccole a pagamento: si torna alla realtà, ci si immerge nuovamente nel tran tran quotidiano: casa, ufficio, ragazzi, impegni, traffico e altre amenità.
I nostri 300, invece, sono ancora su un’isola tropicale, bloccati, dalla scorsa notte, da un guasto all’aereo che avrebbe dovuto riportarli oggi in Italia. Secondo quanto reso noto all’ANSA da uno dei turisti, il giornalista Luca Gialanella, l’aereo Boeing 767 della compagnia Air-Italy Meridiana, che avrebbe dovuto operare il volo I9-3525, con arrivo previsto a Milano Malpensa alle ore 13.15 di oggi, ha avuto un guasto elettrico a Roatan, isola tropicale del Mar dei Caraibi, al largo delle coste dell’Honduras, dove si sarebbero dovuti imbarcare un centinaio di turisti italiani.
L’aereo avrebbe dovuto poi far scalo a Cancun, nel Messico meridionale, per prendere a bordo altri 200 italiani. Dopo un primo annuncio di ritardo di circa tre ore, ai 300 è stata comunicata la cancellazione del volo e il loro trasferimento in alberghi di Roatan e Cancun, in attesa di definire un nuovo orario per il rientro in Italia. La maggior parte dei turisti italiani aveva prenotato la vacanza con l’agenzia Phone and Go, di Pistoia, il cui personale – ha riferito sempre Gialanella – è stato vicino ai viaggiatori prestando accurata assistenza nei due scali di Roatan e Cancun.
Parlavamo all’inizio di sfortuna. In realtà la connotazione negativa, quella che può apparire sfortuna, è solo una visione limitata delle cose. I 300 di cui sopra sono fortunati, anzi fortunatissimi, perché il loro aereo si è guastato “prima” e non durante il volo. Fortunati perché vivi! Un disastro evitato che ha regalato a tutti e 300 una imprevista continuazione della vacanza sorseggiando succhi di frutta e godendo del sole tropicale. Rientreranno probabilmente tra poche ore: noi siamo sicuri che il traffico e lo smog di Milano potranno attendere!
Di Mina Cappussi
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